Stavolta il «ponte» ha fatto i conti con il caro-carburante

Stavolta il «ponte» ha fatto i conti con il caro-carburante Traffico contenuto (anche se caotico) nel weekend di maggio Stavolta il «ponte» ha fatto i conti con il caro-carburante Turismo di piccolo cabotaggio per la maggior parte dei torinesi - Mete prescelte, i centri della prima e seconda cintura - Assenze intorno al 10% ieri a scuola Da anni, l'immagine di ogni week-end sembrava specchiarsi nella popolare favola del pastorello e del lupo: alle grida di crisi nessuno credeva più, e le strade delle vacanze si mostravano come al solito superaffollate. Cosi, anche dopo l'ultimo aumento della benzina, annunciato a tradimento, tutti avrebbero giurato sull'esodo di questo fine settimana, che offriva ai torinese la rivincita sulla pioggia di una fallita Pasquetta. E invece, forse perché la crisi è finalmente arrivata ai portafogli, come il lupo nella favola, ci troviamo a due terzi del ponte del 1" maggio con un bilancio da consumismo autoridotto. Seppure provvisorie, le stime danno tutto calato a metà: si è mosso neppure il SO per cento della gente prevista, sono apparsi dimezzati l'assenteismo scolastico e gli itinerari dei gitanti (e perfino il sole, splendente venerdì, ha preferito ieri non concedere il bis in molte zone del Piemonte). Un week-end, insomma, piuttosto in sordina, e non è il caso di lamentarsene dopo tanti inviti al risparmio; l'unica statistica a livelli normali resta, purtroppo, quella dei morti in incidenti sulle strade cittadine e della provincia: troppi, come sempre, a funestare giorni di festa. A 24 ore dalla fine del ponte, sentendo il polso della città nei suoi punti nevralgici, si traggono comunque queste impressioni. Tra gli allievi delle scuole statali (aperte ieri, al contrario di quelle private) si sono registrate assenze medie limitate ad un dieci per cento circa, con rare punte fino al 30-40 per cento. Un assenteismo quasi scontato, e, in genere, inferiore a quello temuto. Nello stesso tempo, polizia stradale e caselli autostradali segnalano per le giornate di venerdì e di ieri movimenti di traffico per nulla eccezionale, anzi: come di domenica, o in qualsiasi giorno festivo. E dai centri montani, come dalla Liguria, giunge l'ultima conferma: c'è gente, ma non folla strabocchevole. Le uniche code del 1" maggio sembrano essersi formate, al rientro serale, nei pochi chilometri che precedono l'ingresso in città lungo le direttrici delle valli Chisone e Pellice, della Val Susa, del Canavese, dove si mescolavano turisti a medio raggio (provenienti dal Sestriere, da Bardonecchia o Salice d'Ulzio) a turisti a corto raggio, reduci da scampagnate nei prati più vicini. / Folla secondo le attese, invece, nei tradizionali punti della collina, da Superga alle Maddalene, nei parchi e sui laghi di Avigliana e di Viverone; popolate, ma in modo meno caotico, infine, anche le abituali mete del Valentino e della Pellerina, dove non sono mancati campeggiatori del tipo «sedentario-metropolitano» e Improvvisati picnic. Il bilancio resta comunque provvisorio, in attesa che da stasera possa essere misurata, su strade e autostrade, la punta massima di un eventuale flusso di ritorno. Qualcuno, trattenuto dalle manifestazioni del 1" maggio, può aver scaglionato la partenza nella serata di venerdì oppure nella giornata di ieri, contribuendo ad un impalpabile mini-esodo. Ma l'impressione di un week-end in sordina difficilmente sarà cancellata. Il 'Cumulo* benzina, autostrada, ristorante, albergo comincia a farsi pesante per tutti, ed anche una sola giornata con moglie e figli in montagna, senza abbuffarsi, alleggerisce di 50 o 100 mila il portafoglio. Se il lupo della crisi è veramente arrivato — devono aver pensato i torinesi — meglio risparmiare le forze per bruciare ogni risorsa nelle vacanze della grande estate.

Luoghi citati: Avigliana, Bardonecchia, Liguria, Piemonte, Sestriere, Viverone