Torino piazza finanziaria è l'ambizione del S. Paolo
Torino piazza finanziaria è l'ambizione del S. Paolo L'istituto ha chiuso l'80 con 20 miliardi di utile Torino piazza finanziaria è l'ambizione del S. Paolo Espansione all'estero - Smentite le voci sulla cessione del Banco Larìano TORINO — Buone notizie dall'Istituto Bancario San Paolo di Torino: i depositi sono cresciuti più della media nazionale con un incremento, rispetto all'anno precedente, del 24,52%. In valore assoluto la raccolta è stata di 18.601 miliardi di lire. L'attività di impiego nei confronti del settore non bancario ha registrato una consistenza di 9950 miliardi, con una crescita annuale del 17.43%. L'utile netto di esercizio è di 20.301 milioni; nel 1979 era stato di 14.226 milioni. I buoni risultati economici hanno consentito accantonamenti e adeguamenti di bilancio per un ammontare di oltre 460 miliardi, 80 dei quali riguardanti il solo fondo imposte. I fondi patrimoniali sono aumentati di 261 miliardi. A cosa attribuire questi buoni risultati? Come abbiamo detto lo sviluppo del San Paolo è stato più forte rispetto alla media del sistema. Ciò è dovuto a varie ragioni, ci hanno detto. In primo luogo. a cominciare dal '78-'79 c'è stata la cosiddetta disintermediazione bancaria: in altre parole l'istituto di credito torinese ha puntato sull'investimento in Bot e in altri titoli di Stato, ponendosi cosi all'avanguardia in questo servizio ai clienti, attratti da forme di investimento che fino a pochi anni fa sollevavano diffidenza o indifferenza. La seconda ragione principale consiste nella grande espansione degli impieghi in valuta per piccole e medie imprese. Gli impieghi di questo genere, dicono al San Paolo, costituiscono un terzo di quelli complessivi. Il San Paolo ha un volto duplice. Da una parte guarda a Torino e al Piemonte, dall'altra — con una strategia che non è in contraddizione con la prima, anzi ne è il supporto — rivolge la sua attenzione verso l'estero. L'ambizione della banca è di rafforzare Torino quale piazza finanziaria. Il San Paolo dà il suo contributo a questa trasformazione d'immagine della città in quanto è una delle più grosse banche d'Italia, con solidi collegamenti internazionali. Inoltre è l'unico istituto di credito del Paese che ha due filiali in Germania (Francoforte e Monaco di Baviera): ciò è importante sia dal punto di vista nazionale sia dal punto di vista regionale. Si pensi all'interscambio con la Germania nel solo settore metalmeccanico. C'è poi il discorso dei servizi parabancari. A questo proposito si ricordi che il San Paolo ha la prima società bancaria di revisione nella lista ufficializzata dalla Consob. Si chiama «Compagnia europea di revisione e organizzazione»: certifica i bilanci e offre alle aziende la consulenza sul piano organizzativo. Tutto ciò va inserito, dicono al San Paolo, nello sforzo di sviluppare a Torino il « terziario superiore-, operazione resa quanto mai necessaria anche per la presenza di due banche stra- niere nella città: la Citybank e il Crédit Commercial. La proiezione all'estero del San Paolo continuerà. Dopo l'apertura della filiale a New York e la partecipazione nella Intramex. una società de) Messico nata per agevolare l'interscambio tra Italia e America Latina, si pensa ora al Lussemburgo, ad altri Paesi europei e alle nazioni emergenti. Infine, a proposito di certe voci sull'eventuale cessione del Banco Lariano. il San Paolo ha seccamente smentito quelle che vengono definite • illazioni». La banca torinese detiene la maggioranza assoluta dell'istituto comasco. Pier Mario Fasanotti
Persone citate: Pier Mario Fasanotti
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