Se Woody piange, tutto il teatro ride

Se Woody piange, tutto il teatro ride HA DEBUTTATO A NEW YORK LA COMMEDIA DI ALLEN «LA LAMPADINA SOSPESA» Se Woody piange, tutto il teatro ride La storia, in parte ta continue risate - autobiografica, di un ragazzino timido, povero e disperato, invece di commuovere, susciDov'è l'errore? - La critica è imbarazzata - Intanto l'autore pensa a un film molto comico NEW YORK — Cerano tutti alla prima di The floating bulb, scritta da Woody Alien, nella gremitissima sala del Beaumont Theatre. al Lincoln Center. C'era Adolph Green, il comico, c'era Robert Redford, l'attore, c'erano Jean Smith e Pat Lawford. le sorelle del senatore Kennedy, e anche Jacqueline Onassis e Lee Radzwill e Peter Ustinov e molti altri che popolano in queste occasioni la New York delle serate mondane. E ci sono due articoli, dedicati a Woody Alien, sul New York Times: uno. di quattro colonne, descrive la serata mondana e i personaggi. Sembra la cronaca di un evento presidenziale. L'altro, di una colonna e mezzo, è la critica del testo teatrale che Woody Alien ha presentato al pubblico che abbiamo appena indicato e ad altre mille personalità meno celebri che hanno pagato, per vedere ed essere visti, dai 50 ai 100 dollari a testa. La critica è cortese, imbarazzata, generica. L'imbarazzo dei critici non sembrava condiviso dal pubblico. Il pubblico ha riso, a gola spiegata, dal principio alla fine. Il fatto disperante è che, come fa notare il critico del New York Times, ma anche i crìtici degli altri giornali. Woody Alien non voleva affatto far ridere. Per ragioni che sono note a lui solo e che. neppure in questi suoi giorni di felicità con Mia Farrow è riuscito a spiegarci. Alien pensa che la comicità che lo ha reso celebre e amato sia una cosa spregevole. Punta decisamente sul dramma. Come si è creato dunque l'equivoco, o meglio il doppio equivoco, quello di Woody Alien che vuole far piangere e quello dei suoi amici che vengono a decretargli un trionfo mondano fra risate e scrosci di applausi? E' il successo, come dire sociale, che si contrappone a un netto insuccesso tecnico, una garbata ma inequivocabile bocciatura dei critici? Prendiamo la prima domanda. Woody ha un suo problema con la cultura simile a quello che altri hanno con le filosofie orientali o da meditazione yoga. La comicità lo avrà reso famoso, ma lui vuole il sigillo delle cose serie. Con una strana visione da ragazzo di provincia, questo smaliziato attore-autore pieno di talento pensa che vi sia una marcata contrapposizione tra cultura e risata. Se una commedia fa ridere sarà anche una buona cosa, servirà al successo e agli incassi, ma non può essere vera cultura. La vera cultura è roba seria. Naturalmente il genio inconscio di Woody Alien gioca all'autore scherzi tremendi. Che lo sappia o no. Alien ricorda nel suo testo, il teatro sociale del -New Deal», il realismo sociale del primo Arthur Miller (il rapporto fra il Willy Loman di Miller e il manager di spettacoli fallito di Woody Alien si vede a occhio, nudo), il naturalismo di gruppo e di quartiere che in America ha reso celebre Paddy Chayfsky. Come per Miller e per Chayfsky i personaggi sono ebrei e sono poveri. E siamo in quegli anni dell'immediato dopoguerra in cui la povertà, che prima poteva anche essere interpretata come l'anticamera del sogno americano, diventa condizione stabile e fine di ogni speranza. Naturalmente verso questo gruppo e questa condizione sociale anche Woody Alien può reclamare una sua presenza originale. In tutti i suoi film migliori, da Io e Annie in avanti, ci sono flashback deliranti e tragici, irresistibilmente comici e irresistibilmente tristi sulla sua vita di famiglia ai tempi di Brooklyn. sulla povertà e sugli orizzonti soffocanti della vita in famiglia. In quei flashback gli giovava molto la durata, due. tre minuti, e la scarica di intuizioni comiche che avevano il compito di farci sentire il sapore della tristezza anche in piena risata. Qui. in The floating bulb («La lampadina sospesa»), gli ingredienti del comico e del tragico restano separati. Tristezza e risata non si fondono e non si toccano, come in una formula chimica riuscita male. Bisognerebbe piangere e ridere a momenti alterni e diversi. Purtroppo non nei momenti calcolati dall'autore. Perché infatti si ride? Si ride perché due dei tre attori principali del drammino di Alien (Beatrice Arthur e Jack Weston) sono celebri comici della televisione. La gente é condizionata verso di loro, lo è stata per almeno venfanni (i due non sono giovani e sono sul piccolo schermo da sempre) ed essi stessi sono condizionati nella dosatura di ogni gesto e di ogni battuta. Fanno la pausa giusta, quel breve movimento della testa o delle mani che tutti conoscono e subito scoppia in sala la risata, come con i cani di Pavlov. Possibile che Woody Alien non abbia calcolato questo problema? Non lo ha fatto. Possibile che creda davvero, proprio lui. che la comicità è qualcosa di inferiore al dramma? Non solo è possibile ma è evidente. Possibile che non si sia domandato: ma perché mi presento a teatro con questa variazione modesta dei miei celebri episodietti di famiglia inseriti in ogni mio film? Che cosa conta questo piccolo spettacolo nella mia carriera e nella mia vita? Difficile rispondere. Certo Woody Alien non ha risposto, il pubblico ride con piacere di qualcosa che a Woody Alien fa male e di cui vorrebbe liberarsi. Lo vorrebbe con altra dignità e altro mestiere. Non gli è venuto bene. La storia, come si sa. é quella di un ragazzino morbosamente timido e tragicamente povero che si muove come Alien, apre le braccia e gira la testa a destra e a sinistra, disperato come Woody Alien, e ha tutti i tic e i problemi e gli irresistibili insuccessi del Woody Alien che. proprio per quelle ragioni, il pubblico ama e adora. Ora lui invia al pubblico una copia di sé triste e senza sorriso. Eppure come si è detto questa copia fa ridere gli altri e fa ridere in modo che per lui dovrebbe sembrare quasi una offesa. Con tutto ciò lo spettacolo incassa, il teatro è esaurito ormai per ogni replica, e lui ha appena firmato un nuovo contratto per il prossimo film. Si dice che sarà un film molto, ma molto comico. Come si vede la speranza resiste solida intorno ai miti. Furio Colombo Woody Alien in una caricatura di David Levine (Copyright N.Y. Revlew of Books. Opera Mundi e per l'Italia .La Stampa.)

Luoghi citati: America, Italia, New York