L'industria italiana non crede più ai miracoli economici

L'industria italiana non crede più ai miracoli economici Un saggio di Valerio Castronovo L'industria italiana non crede più ai miracoli economici CENTOVENT'ANNI fa, al compimento dell'unità nazionale, «l'Italia presentava, per tanti versi, l'aspetto di un paese relativamente arretrato», con prospettive di sviluppo che sembravano quanto mai limitate in un mercato internazionale dominato da paesi di ben più antica, robusta industrializzazione. Già nel primo decennio del nuovo secolo, però, essa «entrò a far parte del ristretto novero delle nazioni industrializzate»,' e il processo di sviluppo — nonostante guerre, fascismo, crisi economiche mondiali come quella del 1929 — continuò, al punto che il centenario dell'unità potè essere celebrato, sul piano economico, mentre l'Italia conosceva «una fase espansiva senza precedenti nella storia nazionale •. Benché il -miracolo economico- si sia esaurito e la nostra economia attraversi oggi le gravi difficoltà che sappiamo, il bilancio complessivo finale deve considerarsi indubbiamente positivo, essendo ampiamente all'attivo la voce fondamentale, relativa al processo d'industrializzazione. Una storia de L'industria italiana dall'Ottocento a oggi offre dunque grandi motivi d'interesse: diventa poi una lettura assorbente se è svolta da chi, come il Castronovo, al rigore dello studioso di storia economica e sociale, affermatosi in questo particolare campo, accoppia la capacità di far parlare le cifre, di animare narrativamente problemi in sé ardui e talora aridi, senza comode semplificazioni. E'dunque, questo lavoro, un -manuale(come si addice alla collana in cui è inserito, gli Oscar Studio), preciso e sicuro punto di riferimento con tutti i dati di fatto che contiene, oltre a ben quaranta fittissime tavole statistiche in appendice: ma è non di meno un -racconto-, con personaggi, situazioni, avvenimenti. Si comincia con un'Italia che si affaccia sulla scena internazionale con un'economia frammentaria, ereditata dai vecchi Stati preunitari, «una struttura e una vocazione essenzialmente agricola», unindustria, se si può usare il termine, consistente praticamente in filande e fucine, il nerbo delle attività manifatturiere, disperse nel contado e nei piccoli centri di proviuncia, costituito dall'artigianato e dall'industria domestica. Un -esordio difficile- quindi, non sostenuto dall'indirizzo di politica economica del governo, perché il liberismo nel commercio internazionale, conveniente ai paesi più progrediti, non lo era per un paese nelle condizioni appena dette dell'Italia, anche se questa, tra esportazioni agricole ed investimenti industriali e finanziari stranieri, ne trasse dei vantaggi. Sarà la svolta verso il protezionismo, definitiva nel 1887, sostiene il Castronovo, che consentirà il decollo industriale tra fine dell'Ottocento e primo decennio del Novecento, cosi veloce che si è parlato di - rivoluzione industriale- dell'età giolittiana: una rivoluzione, se non attuata, certo favorita dall'alto, col ben noto legame fra Stato e industria. Messasi cosi sul cammino dell'indu¬ strializzazione, l'Italia vi ha progredito con le caratteristiche, le vicende, gli alti e i bassi che l'autore illustra con attente analisi, sempre sinteticamente inquadrate, collocando inoltre la nostra storia, non solo economica, nel quadro internazionale in cui effettivamente si è svolta. Basti solo pensare, per fare un esempio probante al proposito, agli effetti della crisi americana del 1929, che «bloccò i timidi segni di ripresa dell'economia italiana» e «minacciò di sconvolgere gli stessi equilibri politici e sociali faticosamente ricomposti dal regime fascista», facendo scontare all'Italia «la debolezza strutturale della sua economia essenzialmente di trasformazione». Pure con il balzo grandioso del -miracolo economico-, è questa medesima economia a risentire oggi i contraccolpi di una diversa crisi economica, che è, sì, mondiale, ma da noi ha origini e tratti peculiari, come dimostra il Castronovo nell'impietosa disamina dell'ultimo capitolo, -I problemi attuali-. Se li si vuole correttamente risolvere, perché si abbia «l'avvento di una moderna società industriale nel nostro paese», occorre convincersi — conclude l'autore — che il problema di fondo è «politico, di scelte coraggiose e di precise strategie di cambiamento». Ferdinando Vegas Valerio Castronovo, L'Industria Italiana dall'Ottocento a oggi, Mondadori, VI/410 pagine, lire 5000. Mi! Da sinistra: Sala di filatura e torcitura, in un canapificio (circa 1890); gruppo di operai di un'officina meccanica (1889) (dal volume «Villaggi operai in Italia. Einaudi)

Persone citate: Castronovo, Einaudi, Ferdinando Vegas, Mondadori, Valerio Castronovo

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