Eco e Siciliano rivali cortesi al premio Strega di Umberto Eco

Eco e Siciliano rivali cortesi al premio Strega Eco e Siciliano rivali cortesi al premio Strega ROMA — «No, non è vero, non mi ritiro affatto dal Premio Strega. Anzi: la sceneggiata tra Umberto Eco e me è carina, un gioco che mi diverte», dice Enzo Siciliano. Ma sì: pranzi, cene, tè, colazioni, nervi, ricatti, telefonate falso-casuali, pressioni sui giornali collegati alle case editrici, consigli («è già un trionfo, cosa concorri a fare?»;, seduzioni dei votanti che l'anno scorso erano 434. A Roma e Milano, la campagna elettorale per il Premio Strega è già attivissima, accanita. Si muovono i grandi elettori: Moravia e Natalia Ginzburg saranno i presentatori de La principessa e l'antiquario di Enzo Siciliano (Rizzoli); Maria Corti e tutta la Bompiani si battono per II nome della rosa di Umberto Eco; la signora Mimi Piovene si mobilita per I giorni del mondo di Guido Artom (Longanesi), che verrà presentato da Pampaloni e Alatri; l'Espresso sta per il suo collaboratore Vittorio Saltini e Il primo libro di Li Po (Mondadori), oppure per il suo collaboratore Umberto Eco? Poi, per la «cinquina» finale, ci sono i romanzi di Antonio De Benedetti, di Alberto Lecco... «La rivalità tra Eco e me può restituire tensione allo Strega, riportarlo alle forme dilanianti ma anche divertenti dei primi anni», dice Siciliano. Lui concorse già al premio nel 1973 con Rosa pazza e disperata, arrivando terzo. Eco sembra favorito dal grandissimo successo del suo libro. Eco è personaggio milanese; Siciliano è personaggio romano. Eco è un romanziere debuttante, anomalo; Siciliano è assolutamente un letterato. Eco non fa nulla per aiu tarsi a vincere; Siciliano si dà da fare. Hanno in comune un ambiente, moltissimi amici, e neppure un'idea letteraria. Entrambi sono stati bersaglio de/7'establishment culturale, per motivi opposti: Siciliano per la sua devozione a Moravia e l'accusa di clan, Eco per l'irrisione dei vecchi clan in nome dell'avanguardia del gruppo '63. Entrambi hanno ambientato nel passato i loro romanzi, entrambi appartengono a una generazione che per lo Strega è nuova: Eco ha 49 anni, Siciliano 47.. Guido Artom, settantanni, catturerà allora i voti della generazione anziana, cui appartengono molti votanti allo Strega? Calcoli affannosi: è stato tra i fondatori del Premio e «conosce tutti» a Roma, vive da anni a Milano ed è amicissimo di tutti i milanesi necessari... «Non credo che la generazione influisca in alcun modo; ma conto su una buona affermazione», dice il suo editore Mario Spagnol. Una rivalità nuova allo Strega è pure quella ti a professori convertiti alla narrativa, autori del loro primo romanzo: docente di semiotica all'Università di Bologna Eco, docente di filosofia all'Università di Roma Saltini. Con il libro di quest'ultimo la Mondadori, dice Mimmo Porzio, non presume certo di vincere: «Concorriamo per cercare d'entrare in cinquina con un'opera prima, un libro degno. Ma senza grandi manovre: come possono essere interessanti i premi letterari, in un Paese che va come va? Sono sciocchezze...». Lietta Tornabuoni

Luoghi citati: Milano, Roma