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Centinaia di cavalli in mostra a Ciriè Sfilano purosangue, stalloni e puledrini La manifestazione per propagandare l'ippica, uno sport non troppo costoso Centinaia di cavalli in mostra a Ciriè Sfilano purosangue, stalloni e puledrini Gli esemplari di razza debbono essere importati dall'Irlanda e dalla Germania, i «brocchi» dall'Ungheria e dalla Polonia - C'erano anche i dragoni del Nizza Cavalleria Anche i cavalli vengono dall'estero. Gli esemplari di razza devono essere importati dall'Irlanda o dalla Germania; quelli più • brocchi-, tanto al chilo, arrivano dall'Ungheria o dalla Polonia e servono ai cavallerizzi senza pretese. L'ultima moda è «made in Usa-. Il .quarter-horse-, figlio dell'incrocio fra i mustang dei pellerossa e i puledri dei primi colonizzatori spagnoli, imbattibile in velocità sui quattrocento metri, da montare 'alla cow-boy- con giacche a frange, pantaloni di pelle, sella messicana con borchie di metallo lustro. O il 'palomino-, occhi cherubini, mantello color ocra, che i domatori del circo riescono a fare camminare sulle zampe posteriori. E i cavalli di razza italiana? Non ce ne sono quasi più. Lorenzo Bonetto allettatore, ne ha uno. Veio, stallone di 11 anni. 123 milioni vinti in gare sui 1000 e 3200 metri. Ma è il pronipote di una generazione in estinzione. «Da noi — dice — un po' per pigrizia, un po' perché gli aiuti del governo sono scarsi si sta perdendo la scuola antica della selezione delle razze e dell'allevamento. Quando un puledro debutta alla prima corsa gli danno 500 mila lire ma a quel punto il proprietario, poco poco, ha speso 8 milioni. Certo che è più facile comperarsi degli animali all'estero». Ma forse è tempo di ri¬ vincita. A Ciriè è stata organizzata una mostra di cavalli. Ne sono arrivati centinaia. Stalloni e pony, puledri e animali da tiro con garretti robusti. «La manifestazione — spiega Secondo Ceresa. medico condotto, uno dei soci del club ippico -12 cavalli(anche se adesso di cavalli ce ne sono soltanto 8) — ha lo scopo di propagandare uno sport fra i più interessanti. L'ippica non è più costosa dello sci. non è più pericolosa di qualunque altra disciplina. C'è chi con il cavallo arriva alla competizione e partecipa alle gare ; c'è chi si contenta di una passeggiata in campagna e scopre una natura diversa da quella che conosceva. Un tempo l'ippica italiana era fra le più conosciute, poi si è persa una tradizione che adesso va recuperata». A Ciriè è arrivato -Lougarou- uno stallone di 4 anni, razza 'Sel-francais». di proprietà di Vittorio Nico della cascina Alba di Lombardore. Due anni fa iialei'a 16 milioni, adesso non ha prezzo, da tre giorni è diventato padre. E in settimana altre due cavalle gli daranno dei puledrini. Poi sono stati presentati «hand-hors-, un anglo-arabo di sei anni importato fresco fresco dalla Francia; Saor allevato da Vittorio Olivero di Rivarossa; Noris, portato da Orbassano, 20 anni, un passato di vittorie; Grandioso, 4 anni, nato dall'incrocio del cavallo inglese con quelli della Normandia. Esemplari da concorso. Dalla tenuta della Mandria sono stati portati due -Passeran- del Belgio. Montagne di carne di dieci quintali, pelo sugli zoccoli come se fossero pantofole, una forza gigantesca. In questo periodo, nella ex-tenuta reale, si stanno svolgendo dei corsi per boscaioli e le bestie vengono impiegate per trascinare i tronchi d'albero. Si è cercato di .farli accoppiare con cavalli di diversa razza, ma senza risultati. Dalla scuola di applicazione d'arma di piazza d'Armi a Torino sono arrivati il maggiore Treselli e il sergente maggiore Ablasio al comando di un piccolo drappello di cavalleggeri. Sono sfilati indossando la divisa autentica dei «dragoni» del Nizza-cavalleria del 1680. Giacca con le code gialla, tibie argentate, cappello a tricorno. Nobili. Andavano alla carica dietro la fanteria, mani ferme sulla sella, spalle spostate all'indietro, come alerebbero fatto in parata. I.d.b.