«Per ottenere i rifornimenti si usavano scarichi fittizi»

«Per ottenere i rifornimenti si usavano scarichi fittizi» Qualche ammissione al processo dei petrolieri «Per ottenere i rifornimenti si usavano scarichi fittizi» Vivaci contrasti tra il bergamasco Tescione e il bresciano Gambarini - Zunino: «Bruciavo le bollette false su proposta di Chiabolli» Alcune ammissioni ma anche secche smentite dei petrolieri accusati di contrabbando al processo per lo scandalo del gasolio «Isomar uno» organizzato dai Chiabotti e soci in Val di Susa dal '71 al '76. -Non potevo fare dwersamente. ero preso per la gola-. -Accettai di pagare un sovrapprezzo, non potevo lasciare al freddo i miei clienti-. «Ma che contrabbando! Ero solo un intermediario, non c'era niente di illecito-. «Mai aleuto a che fare con i Chiabotti o altri. Sfido chiunque a dimostrare che abbia acquistato un solo grammo di gasolio "sporco"-. Queste in sintesi le risposte degli imputati ai giudici della seconda sezione del tribunale (pres. Fassone. piti Corsi, cane. Zappia). Risposte sussurrate con voce lamentosa o urlate con rabbia dopo scontri verbali con altri coimputati. Si è comincialo con Giuseppe Tescione (difeso dall'avv. Peniti), considerato il gestore di fallo della ..Tien» di Bergamo (una società per il trasporlo di prodotti petroliferi) e ••alter ego» di Federico Gambarini. petroliere bresciano, detenuto, considerato dall'accusa uno dei promotori dell'organizzazione per il contrabbando. Tescione: «Ero solo un dipendente del Gambarini alla "Sip" di Brescia. Il traffico dell' "Isomar?". Il Gambarini mi dissse che avrebbe ritirato dalla ditta di Sant'Ambrogio di Susa del gasolio senza H ter (bolletta di accompagnamento)». Presidente: «E sua madre Enza Ciompi (anche lei imputata) che ruolo aveva?-. Risposta: «E' una donna di casa, li Gambarini si serin del suo nome per aprire alcuni conti-. Scatto del Gambarini: -Ma cosa dici. Io non so niente del traffico. Se c'è stato contrabbando vuol dire che l'hai fatto tu-. Tescione: -Ma i soldi non li ho messi certo io». E gli assegni per un miliardo e 300 milioni firmati dalla convivente a favore della ..Isomar?». Gambarini: «Ero solo l'intermediario di gasolio "sif" (che non ha pagato l'imposta) tra la "Isomar" e altre ditte. E' tutto documentato alla Guardia di Finanza di Milano-. Tescione ha confermalo: -E' vero, quello che dice, ma c'era anche del contrabbando-. Giuseppe Zunino. titolare della «Sir» di Torino (difeso dall'avv. Bellina): «Ho dovuto accettare anche "scarichi fittizi" per avere rifornimenti reali. Le bollette fasulle le bruciavo. La proposta partì da Pietro Chiabotti-. Franco Tansi. titolare della ■ Scom» (difeso dall'avv. Gianaria): «Preferivo pagare un sovrapprezzo per evitare "scarichi fittizi". Ne avevo già da un'altra ditta, non potevo accettare anche altri dalla "Isomar", il mio era un piccolo deposito. Mai trattato con i Chiabotti. Pagavo a Giancarlo Furiozzi (lo dice anche Pietro Chiabotti nel memoriale)». Infine Giovanni Pavan. milanese. Secondo l'accusa avrebbe ricevuto gasolio •sporco» dal petroliere Antonio Villata (altro imputalo): «Non conosco nessuno di questi accusati, neppure Villata-. Villaia conferma: «Non è lui. Il gasolio l'ho venduto ad un altro-. E un suo assegno di 6 milioni finito alla moglie di Chiabotti? Pavan: «Non so niente. Ma poi chi è Chiabotti. Sarà noto a Torino ma a Milano è nessuno'. Oggi toccherà rispondere ai funzionari Utif. Il loro capo. Ferlito (difeso dagli avvocati Gabri e Lo Greco), è latitante.

Luoghi citati: Bergamo, Brescia, Milano, Susa, Torino