«Manno capito che non so difendermi per questo le donne mi hanno difeso»

«Manno capito che non so difendermi per questo le donne mi hanno difeso» Il professore di Milano condannato per violenza all'allieva «Manno capito che non so difendermi per questo le donne mi hanno difeso» Saracino e i suoi incubi - Quando 9i è accorto che la ragazza continuava a non dire la verità «è stato un fatto liberatorio» - «Se la incontrassi le direi: beh, allora, Simonetta?» MILANO — C'è chi formula un'ipotesi, professor Saracino. Il 28 maggio 1980 la sua allieva Simona Ronconi potrebbe essere salita consenziente in casa sua. e anche i precedenti appuntamenti — da lei raccontali e dalla ragazza smentiti — potrebbero essere veri. Quel pomeriggio però, sempre secondo quest'idea, le richieste di Simona di non farle male, di non trattarla in modo brutale, potrebbero avere provocato l'effetto addirittura opposto. Violenza oggettiva, insomma. Di qui. la decisione della denuncia per stupro. Cosa pensa di quest'ipotesi? E' la sola volta in cui Saracino non risponde immediatamente, le parole una dietro l'altra velocissime, gli occhi puntati sulla faccia dell'interlocutore. Per qualche istante la sua attenzione si concentra su una parete. « Ritengo abbia una sua corposità. Certo i rapporti non sempre finiscono all'unisono». Di nuovo una pausa, poi. con il tono di chi vorrebbe alleggerire, sminuire quella corposità, aggiunge: «Però questa non è niente di più di un'ipotesi psicologica». Quattro anni e quattro mesi la sentenza del tribunale, sei mesi di carcere, pena dimezzata dalla prima corte d'appello che gli ha concesso la libertà provvisoria, contemporaneamente confermando l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Dice che dopo la denuncia per un certo periodo ha avuto incubi: «Ha presente Steinbeck. "Uomini e topi"? Ecco. cosi». Nel senso che continuava a sognare di rompere le ossa a un topo, mentre lo accarezzava? «No, no. Mai ai'uto visioni simili». E allora il contenuto qual era? «Ma niente, non ho sognato niente; mi riferivo a un incubo letterario». «Quando ho constatato che Simonetta continuava a mentire è stato un fatto liberatorio», conclude. In concreto, cosa significa? «Se si fosse recata da suo padre, a raccontargli: "Ci eravamo amati, però lui mi ha offesa a morte", sarei andato in ginocchio a dirle: "Perdonami, spiegaìni perché". Invece, ha continuato a raccontare bugie: il che mi ha permesso di autopronessarmi e autoassolvermi. La colpa è un fatto sociale. Ognuno di noi è un animale sociale, vwe con dei riferimenti ben precisi. Quando ti saltano, sei nel vuoto». Ha due lauree (filosofia e scienze politiche) e ha fatto il '68. Tentiamo un suo profilo? ■ Padre avi'ocato. famiglia borghese, genitori cleric S'interrompre e riprende: «"Conservatori", hanno ruotato ogni volta liberale e de. Il "f>8 ha rappresentato la rottura con il passato. Non è stato un fungo. C'era "in nuce" negli anni precedenti». Politicamente, lei com'è? «Le definizioni di destra e di sinistra sono grottesche, siamo sempre di più a pensarla in questo modo. Io sono nato progressista e morirò tale». Le ragioni per cui ha deciso di dedicarsi all'insegnamento? «Perché i gioi'ani permettono di capire, sono i portatori della realtà sociale: diversi ad ogni anno, ad ogni leva». In che misura questo processo ha inciso sui rapporti con l'altro sesso? «E' stato un fatto positivo, in quanio sono stato difeso soprattutto dalle don¬ ne, che hanno capito la mia incapacità di difendermi dall'aggressione femminile. Mi hanno salvato loro. Con gli uomini, invece, ho un inevitabile rapporto di competizione». Cioè? «Fra maschi è necessario. Dev'esserci un ordine, in una squadra di calcio come in un collegio: ciascuno deve trovare il proprio ruolo, quello del più veloce o quello della spia». Durante entrambi i processi, non pochi hanno affermato che lei. sulle donne (per lo meno, su molte), ha fascino. Pensa sia vero? «Non lo so. Non ho difetti fisici, né complessi; ma non sono, come mi hanno definito, un playboy. Mi piace giocare, ecco». Cioè? «Divertirmi». In concreto cosa vuol dire? «La fantasia, homo ludens. ha presente?». Poi. con un mezzo sorriso e un tono esitante: «Mi vengono in mente solo dei riferimenti letterari». Se incontrasse Simona Ronconi come si comporterebbe? «Le chiederei spiegazioni. Anzi, vorrei proprio parlarle. Certo, non la cerco. Ma se capitasse di rivederla, le direi: "Beh. e allora. Simonetta?"». Ornella Rota Milano. Il professor Giuseppe Saracino detto Popi (Tel. Ap.)

Persone citate: Giuseppe Saracino, Manno, Ornella Rota, Saracino, Simona Ronconi, Steinbeck

Luoghi citati: Milano