Sgomento per le due vittime «Sempre lavoro, e ora...» di Adriaco Luise

Sgomento per le due vittime «Sempre lavoro, e ora...» Chi erano il brigadiere e l'autista assassinati Sgomento per le due vittime «Sempre lavoro, e ora...» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NAPOLI — Nelle famiglie delle vittime — l'agente di scorta e l'autista dell'assessore Ciro Cirillo — l'atmosfera e di cupa disperazione. L'attentato ha gettato nell'angoscia una giovane sposa con un piccino di 5 anni e una donna, insegnante elementare, che in 25 anni e più di matrimonio ha allevato tre figli, accanto al marito che ogni giorno sfidava il pericolo. Contenuto e riservato il dolore dei congiunti del brigadiere della Digos, Luigi Carbone. 57 anni, dal luglio dello scorso anno addetto alla protezione di Ciro Cirillo dopo essere stato per anni all'ufficio politico del commissariato di Bagnoli. Moglie e figli conoscevano bene i rischi a cui era esposto ed avevano col tempo superato il tormento dell'attesa trepidante, del mancato rientro a.sera. In casa di Mario Cancello. 36 anni, dipendente della Regione Campania, al dolore si accompagna invece il risentimento per una vita stroncata nel fiore degli anni «per uno stipendio di fame», per un lavoro rischioso equilibrato soltanto dalla «cordialità ed umanità dell'assessore Cirillo». «Ogni sera — dice tra le lacrime la moglie — finché non rientrava era una trage¬ dia, non trovavo pace. Chi potrà più restituirmelo?». «Essere ammazzato cosi vigliaccamente come un animale — fa eco lo zio paterno Mario — è inconcepibile e assurdo. Perché? Per che cosa?». Mario Cancello 7 anni or sono era entralo come precario alla Regione Campania, in questi giorni sarebbe stato sistemato nell'organico. Da un anno e mezzo era al seguito dell'assessore Cirillo, autista di fiducia. Quando l'uomo politico aveva lasciato la presidenza della giunta regionale per l'incarico di assessore aveva preferito mantenere il posto che divideva nei turni con un altro collega. Moglie, padre, fratello e so- rella non erano soddisfatti del lavoro che svolgeva: soprattutto dopo l'assassinio dell'assessore regionale democristiano Pino Amato e da quando avevano saputo che il Cirillo era nel mirino dei terroristi. Per la loro tranquillità lo avrebbero preferito dietro una scrivania in un ufticio e non sull'auto blindata esposto in prima persona al pericolo di un assalto. Mormora il padre tra le lacrime: «Glielo ripetevo ogni giorno: "Vattene, vattene, trovati un'altra occupazione, fallo finché sei in tempo". Ora se ne è andato prima di me. due mesi fa se ne è andata anche sua madre. E pensare che aveva mosso mari e monti per rimanere con Cirillo. Si era preparato questo bel destino». Ieri pomeriggio era rientrato per il pranzo verso le 15. dopo una settimana di tranquillità. L'assessore Cirillo era stato impegnato a Roma e lui era rimasto a casa insieme con il figlioletto. La notizia del rapimento e della sparatoria i congiunti l'hanno appresa dal notiziario di una televisione privata. •Abbiamo penato tutta la notte per avere qualche notizia — racconta con tono polemico la sorella Dora — e a tutt'oggi non ci hanno consentito ancora di vederlo. I funerali, ci hanno assicurato, si svolgeranno in forma solenne nella chiesa di piazza del Plebiscito, che magra soddisfazione!...». Il brigadiere della Digos (ma con ia riforma la qualifica è di sovrintendente) era nativo di Ottaviano, ma abitava, fin dalle nozze, in un complesso di palazzine popolari del rione Amicizia. Una famigliola unita. Tre figli: Carmela. 24 anni: Patrizia. 22: Antonio. 17: la prima impiegata nell'ospedale pediatrico Santobono. la seconda diplomata maestra, il terzo studente dell'ultimo corso di ragioneria. Clima più disteso nella famiglia del segretario particolare dell'assessore. Ciro Fiorillo. 44 anni, residente a San Sebastiano al Vesuvio. Vive con la madre, «Abbiamo avuto un miracolo — dice la vecchietta Anna Pirolo. 76 anni — è ferito ma guarirà. Un dramma era per me aspettarlo tutte le sere ma lui non se ne preoccupava. Era entusiasta del lavoro, dell'affetto dell'assessore, della stima di cui godeva. Pensare che si sarebbe dovuto sposare tra giorni». Adriaco Luise

Persone citate: Anna Pirolo, Ciro Cirillo, Ciro Fiorillo, Luigi Carbone, Mario Cancello, Pino Amato

Luoghi citati: Campania, Napoli, Ottaviano, Roma, San Sebastiano Al Vesuvio