Gli «orfani» di Chirac incerti e divisi

Gli «orfani» di Chirac incerti e divisi L'elettorato neo-gollista: un'incognita per il secondo turno del 10 maggio Gli «orfani» di Chirac incerti e divisi Finora si sono esplicitamente dichiarati a favore di Giscard d'Estaing solo alcuni «baroni» del gollismo storico □AL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Gli «orfani» di Chirac sono, per adesso, incerti e divisi. Eliminato dalla corsa per l'Eliseo il loro capofila, adesso gli elettori neo-gollisti non sanno ancora per chi votare: Giscard o Mitterrand? Nel dubbio della scelta e nella confusione delle divergenti prese di posizione degli esponenti del «rpr». sono abbastanza numerosi anche quelli che appaiono propensi all'astensione. A favore di Giscard d'Estaing si sono dichiarati già esplicitamente diversi «baroni» del gollismo storico, i membri del governo di estrazione gollista, numerosi parlamentari del «Rpr»: Chaban Delmas. Peyrefitte. l'ex premier Messmer (che aveva patrocinato il comitato di sostegno a Chirac). Guéna. Medecin. Guichard. il quale ha assicurato che «la quasi totalità degli elettori gollisti voterà per Giscard*. Ma questa professione di fede appare più un tentativo per forzare la mano agli elettori indecisi che lo specchio della situazione reale. Risolutamente contro Giscard e a favore di un voto per Mitterrand si sono infatti espressi il deputato parigino Le Tac e altri personaggi del filone del gollismo progressista come Dabezies (presidente della «Federazione Repubblicana pe il progesso»). Jean Claude Servan-Schreiber e come Philippe Dechartre. responsabile del movimento operaio e professionale del «Rpr». Proprio Dechartre firma da ieri un grosso annuncio pubblicitario comparso su Le Monde e su altri quotidiani intitolato «Appello del 27 aprile» che dice: «Dodici anni fa, il 27 aprile 1969, il generale De Gaulle lasciava la presidenza della Repubblica. Giscard d'Estaing era allora in prima fila tra quelli che avel'ano provocato questo ritiro. Oggi, 27 aprile 1981. noi rivolgiamo un appello a tutti i gollisti e a tutti i francesi per votare, senza rimpianti, contro il candidato Giscard d'Estaing». Chi é dietro questa pubblicità anti-Giscard? E' il movimento neo-gollista che partecipa segretamente a questa campagna contro il presidente-candidato? Al «Rpr» si limitano a ricordare che Chirac ha espresso «a titolo personale- il suo voto a favore di Giscard «nelle attuali circostanze», lasciando tuttavia li¬ bertà per «un voto secondo coscienza» a tutti i suoi elettori. Ma lo stesso riserbo che Chirac intende mantenere lungo questa seconda fase della campagna elettorale e la prudenza dei suoi più vicini collaboratori, come il segretario generale del «Rpr» Pons, il capogruppo parlamentare Labbè e l'organizzatore della sua campagna Charles Pasqua, pare avvalorare presso gli elettori chiracchiani l'ipotesi che i dirigenti neogollisti vogliono prendere le distanze da Giscard e comunque non partecipare attivamente alla sua campagna elettorale. Ieri si è riunito il gruppo parlamentare «Rpr» e oggi si radunerà il comitato centrale del movimento per studiare l'atteggiamento da assumere nei prossimi giorni. E ieri sera una ventina di parlamentari si sono trovati con lo stesso scopo all'Hotel de Ville di Parigi presso Chirac. Ma da questo ventaglio di incontri e di conciliaboli non dovrebbe sortire altra decisione che la conferma della piena libertà di voto lasciata agli elettori di Chirac. Che cosa faranno il 10 maggio i francesi di simpatie neo-golliste? Secondo un'inchiesta «confidenziale» che circola negli ambienti del «Rpr» il 60 per cento dei voti finiti domenica scorsa su Chirac si riverseranno su Giscard. Della percentuale restante la metà andrà direttamente a Mitterrand e l'ultima frangia preferirà non votare. Paolo Palruno

Luoghi citati: Parigi