«Immobile, senza futuro il progetto per la città»

«Immobile, senza futuro il progetto per la città» Dibattito sul piano regolatore e parco collinare «Immobile, senza futuro il progetto per la città» E' una delle accuse mosse dall'Associazione proprietà edilizia alramministrazione comunale - «Norme illegittime e poco chiare» «Il progetto di piano regolatore della città e della collina: ciò die i proprietari devono sapere». Questo il tema discusso ieri sera dalle 18 in poi. nel corso della sessione straordinaria dell'Associazione proprietà edilizia (Ape), riunita dal pomeriggio (ore 16.30) per rinnovare il direttivo. Di fronte ad una folta platea che gremiva il salone delle conferenze del Centro Incontri della Cassa di Risparmio, il presidente dell'Ape, notaio Gallo-Orsi, gli ingegneri Barba Navaretti. Pinzi ed il prof. Lombardi, hanno ripreso un discorso che negli scorsi mesi aveva appassionato e diviso la città: da un lato gli abitanti della collina, numerosi professionisti (per esempio i ..Duecento» e partiti dell'opposizione a Palazzo Civico, dall'altra l'amministrazione municipale, le forze di sinistra ed alcune associazioni e gruppi giovanili (Arci. Acli. pdup. pei. psi. Lega Ambiente. Pro Natura, ecc.). E' tornato cosi alla ribalta quel progetto «Radicioni... volto alla creazione di un parco naturale in collina: si è ancora parlato di espropri, di presunte illegittimità, dello stato di abbandono in cui si trovano alcune zone dell'Oltrepò già in mano ad enti pubblici. Problemi ancora attuali, anche perché il «Comitato di difesa della città e della collina», (fra i cui promotori vi sono appunto Gallo-Orsi, Barba Navaretti e Finzi) ha ricevuto l'invito del sindaco a discutere -un programma di primi possibili interventi e di proposte per la collina, coerenti con le finalità del progetto per il parco naturale». L'appuntamento è per il 7 maggio, nella Sala Rossa di Palazzo civico, ma già ieri (dopo che Gallo-Orsi aveva lamentato la mancata estensione dell'invito all'Ape) gli ingegneri Barba Navaretti e Pinzi hanno voluto sottoporre all'attenzione dell'assemblea le loro opinioni. «La giunta ci convoca — hanno domandato — per esaminare che cosa? Lo stesso piano che abbiamo contestalo? Oppure un altro progetto? Perché, se si tratta delle slesse mappe che a suo tempo sollevarono tante polemiche, è pressoché inutile rivederle, le conosciamo, le abbiamo criticate sia per gli errori che contengono sia per la loro genericità». «Se invece l'invito si ricollega all'ordine del giorno approvato in Consiglio comunale nello scorso febbraio (nel quale si davano assicurazioni contro eventuali espropri), allora siamo d'accordo, ma il dibattito si deiw riaprire su un nuov<o progetto. Diversamente il pericolo di espropri, per i proprietari della collina, continua ad esistere». Dopo questa richiesta di ritirare il progetto per il ..mega-parco.. collinare. l'Associazione proprietà edilizia ha affrontato il tema del piano regolatore per la pianura: «un insieme di norme che, applicate, andrebbero contro il buon senso comune». Perché? «Innami tutto siamo di fronte — ha spiegato l'ing. Barba Navaretti — ad un nuovo caso di illegittimità: il piano è generico, non consente ai cittadini, chiamati a presentare le loro osservazioni solo in questa fase, di capire che cosa potrebbe avvenire: rinvia infatti le soluzioni concrete alla stesura definitiva e ai piani pluriennali di attuazione che verranno formulati quando la gente non potrà più ribattere, perché la legge regionale per l'urbanistica (n. 561 non lo prevede». I «guasti» provocati dalla legge piemontese («contraddice in alcuni punti quella nazionale») sono emersi durante il dibattito, anche con qualche meraviglia, nei confronti di partiti che. dall'opposizione, non hanno saputo farsi valere, dando battaglia contro norme «troppo limitative» rispetto al diritto dei cittadini. La conclusione è stata amara: «In questo piano regolato¬ re, tutta la normativa dà l'impressione di essere imposta per bloccare la città, per Un-, pedire l'intervento dei privati. Nel progetto manca soprattutto una cosa: la visione di prospettiva. Sembra che l'amministrazione comunale abbia fotografato l'esistente. E. in un'istantanea, non c'è movimento, non può esservi il futuro». Giuseppe Sangiorgio

Persone citate: Barba Navaretti, Finzi, Giuseppe Sangiorgio, Lombardi, Pinzi, Radicioni