Tre anni per studiare trenta parole nelle migliaia di dialetti d'Europa

Tre anni per studiare trenta parole nelle migliaia di dialetti d'Europa Concluso a Bardonecchia il congresso dell'Atlante linguistico Tre anni per studiare trenta parole nelle migliaia di dialetti d'Europa DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BARDONECCHIA — Hanno impiegato tre anni per studiare trenta parole usate nelle migliaia dei dialetti europei. E nell'82 uscirà il primo volume dell'Atlante Linguistico Europeo. Venti professori universitari, appartenenti ad altrettanti Stati, sono gli autori di questa particolare ed eccezionale enciclopedia che sarà completata non prima di un ventennio. Domenica, a Bardonecchia, s'è concluso il congresso annuale dell'Ale. I precedenti incontri, a livello universitario, s'erano svolti a Marburgo. Mosca. Amsterdam e il prossimo anno l'appuntamento è a Copenaghen. Il professor Corrado Grassi, preside della facoltà di Lettere a Torino, è il rappresentante italiano dell'Atlante linguistico. Da anni studia, con metodo comparato, come occitani, gaelici, francoprovenzali, baschi e tanti altri ancora dicano, ad esempio, -sole, e «neve», due parole appunto che fanno parte del primo volume. «Ma la ricerca — sottolinea Grassi — non ha un unico valore di curiosità intellettuale. Attraverso lo studio comparato possiamo scoprire un'importante fetta di civiltà contadina europea e allo stesso tempo comprendere come, tramite le diversità, esista comunque un'unità di radice linguistica, al di là delle frontiere politiche». In poche parole l'Ale è uno strumento decisivo per radiografare un brano di storia linguistica europea legata al fenomeno delle cosiddette lingue locali. Quelle, cioè, che oggi sono «dominate» dalle lingue nazionali, tipo italiano, tedesco, francese, inglese. A Bardonecchia si sono dati convegno studiosi dell'Ovest e dell'Est europeo. Per la prima volta sono arrivati anche gli albanesi. Il professor Androidi Kostallari è professore di linguistica all'Accademia delle Scienze di Tirana. Con il suo collega Mahir Domi sta setacciando villaggi dell'interno e centri della costa nel¬ la pignola ricerca dei termini albanesi. Entrambi i docenti comparano i vari termini per dire «cielo» e -stelle», ne ricercano l'etimo, approfondiscono lessico e fonetica. Insomma, i ricercatori dell'Ale analizzano le parole come fossero insetti e con il ritmo di 30 espressioni all'anno stanno costruendo un vero e proprio monumento all'indagine Al termine dell'ardua impresa si potranno conoscere duemila vocaboli contadini e industriali usati nelle lingue locali (o dialetti) di tutta Eu- ropa. Sarà una formidabile offerta linguistica che gli studiosi odierni, appoggiati dall'Unesco. daranno ai posteri. Il professor Mario Alinei, italiano che insegna da 20 anni nell'Università di Utrecht, è il vicepresidente dell'Atlante. Da quando l'idea della ricerca nacque in Olanda 14 anni fa. Alinei si dedica all'indagine linguistica sulla parola -arcobaleno». E presto pubblicherà un libro. Dalle sue pagine, come del resto è già spiegato nell'Ale, gli appassionati della materia apprenderanno che -arcobaleno» e un'espressione di origine totemica che alcuni popoli, anche distanti fra loro, definiscono -serpente-drago» o «vacca nera». A Malta, invece, si trasforma nell'«arco di Allah», di trasparente influsso musulmano. E per ogni parola i compilatori dell'Ale riservano interessanti segreti. Per discutere su poche decine di parole, a Bardonecchia ci hanno messo cinque giorni. Edoardo Bullone

Persone citate: Alinei, Corrado Grassi, Edoardo Bullone, Mahir Domi, Mario Alinei