Il pci sul crollo di Marchais cauto (ma con soddisfazione)
Il pci sul crollo di Marchais cauto (ma con soddisfazione) Il pci sul crollo di Marchais cauto (ma con soddisfazione) ROMA — «Abbiamo evidenti problemi diplomatici nel dire cosa ne pensiamo veramente del crollo elettorale dei compagni francesi... dicono cauti tutti i comunisti con i quali parliamo. Ma i volti dei più non riescono a nascondere la soddisfazione. Il nemico numero uno dell'eurocomunismo del pcf. Georges Marchais. ha subito una batosta dalla ciuale forse non si riprenderà più. Un aneddoto circolava ieri nella sede del pei a Botteghe Oscure, passato da piano a piano e raccontato con compiacimento. Domenica notte nella redazione parigina del/Humanite. giornale dei comunisti francesi, era stato imbandito un enorme buffet fornito delle migliori specialità del luogo, champagne compreso. Il tutto doveva servire a rifocillare nella notte giornalisti ed addetti agli elaboratori dei dati. Ma quando è spuntata l'alba sui tetti di Parigi, il buffet era ancora intatto. L'amarezza per i risultati aveva fatto passare l'appetito a tutti, tranne a due giornalisti stranieri che hanno approfittato di buon grado di tutto quel ben di Dio. I due erano comunisti italiani. La reazione ufficiale del pei è più composta ma non reticente, munita di ieri, nella corrispondenza da Parigi. parlava di «grande sorpresa» per la «grave flessione» del pcf. Oggi la valutazione dei risultati viene fatta dall'inviato, senza nascondere nessuno dei motivi che secondo il pei italiano hanno portato i comunisti di oltr'Alpe alla sconfitta. Isolazionismo, settarismo, rigidità. Non è un segreto die il pcf viene considerato a Botteghe Oscure come l'esatto opposto del pei italiano, duttile, possibilista, aperto al dialogo. Scotta ancora il catastrofico incontro tra Berlinguer e Marcliais svoltosi più di un anno fa a Roma (è stata l'ultima in cui si sono insti), quando i due si trovarono in disaccordo su tutto «e litigarono persino sull'Afghanistan» ricordano i comunisti italiani. Quindi, soddisfazione a livello ufficiale per un fatto che viene valutato come una riconferma della giustezza della linea Berlinguer. Ma non tutti sono d'accordo su questa analisi. Già ieri, a meno di 24 ore dai risultati delle elezioni francesi, coglievamo le prime obiezioni che probabilmente nei prossimi giorni saranno ampliate dagli esponenti della cosiddetta «destra» del pei. Ci diceva un deputato comunista tra i più assidui di Montecitorio: «Marchais ha pagato soprattutto per la frattura con i socialisti, non solo per il suo settarismo, per il suo modo singolare con il quale ha gestito l'autonomia dall'Urss. o per l'avversione all'eurocomunismo. I dati francesi per noi potrebbero essere un segnale. C'è il rischio che come per osmosi la tendenza negativa del pcf ci contagi alle prossime elezioni». Sono le obiezioni di quanti sostengono nel pei che bisogna «andare a vedere il gioco di Craxi» anche offrendosi di appoggiare la sua candidatura alla presidenza del Consiglio. «Bisogna sapere osare» dice il nostro interlocutore. Ma non pare che la linea del pei sarà questa nei deciswi 50 giorni che lo separano dalle elezioni del 21 giugno. Ieri l'Unità pubblicava in prima pagina in corswo. quasi fosse un commento del giornale, il testo del discorso tenuto in Sicilia da Achille Occhetto domenica. Un giudizio duro sul congresso del psi: «Ci sono dei contenuti della relazione di Craxi che non accetteremmo di porre a base nemmeno di un governo a presidenza comunista». «Illusoria», «dannosa» viene definita «l'ipotesi di una leadership socialista trattala sulla base di un programma che punta alla normalizzazione moderata della crisi più che su una trasformazione della società». Ne è nata già una polemica con i socialisti. Il ministro Formica ha ribattuto che se le posizioni di Occhetto fossero condivise dal gruppo dirigente del pei. sarebbe «una posizione di deliberato inasprimento dei rapporti nella sinistra, facendo propri gli errori dello schema Marchais». Una accusa bruciante, accompagnata dalla minaccia alle amministrazioni locali di sinistra. -E' un pessimo inizio del dopo-congresso». commenta l'Unità con l'aria di non farsi illusioni su un miglioramento dei rapporti tra i due partiti Alberto Kapisarda
Luoghi citati: Afghanistan, Parigi, Roma, Sicilia, Urss
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