Una sena replita di Visentini a Craxì «Governo di capaci, non di politicani» di Luca Giurato

Una sena replita di Visentini a Craxì «Governo di capaci, non di politicani» Il presidente pri parla di «appropriazione partitica di quote dello Stato» Una sena replita di Visentini a Craxì «Governo di capaci, non di politicani» Rilancia la sua proposta - Accusa il segretario socialista di voler imporre un ruolo subalterno agi', altri partiti laici: «Il nostro rifiuto suscita ire che arrivano all'offesa personale» ROMA — E' esploso, duro o pungente, un «duello.. Craxi-Visentini. Segretario del psi il primo, presidente del pri il secondo, i protagonisti non hanno bisogno di presentazioni. Solo un accenno, molto rapido, ai temperamenti (entrambi super-combattivi e determinati) e ai probabili, futuri «destini., politici: alla prossima crisi di governo, dopo il 21 giugno o alla fine della legislatura, i loro nomi, con pochissimi altri, saranno sul taccuino di Pertini per l'incarico di presidente del Consiglio. Lo scontro era nell'aria. Per attaccare il presidente del pri e la sua proposta di un governo di capaci. Craxi. al con¬ gresso di Palermo, scomodo Benedetto Croce dell'Erica e politica e scrisse nella sua relazione: -L'ideale che conta nell'anima di tutti gli imbecilli e prende forma nelle non cantate prose delle loro invetrire...». La frase non fu pronunciata dalla tribuna del congresso su richiesta — cosi, almeno, e stato detto e scritto — di Spadolini, il quale, solo pochi giorni prima, aveva ottenuto dal presidente del suo partito un armistizio su tutti i temi politici più scottanti. Ma. ieri, si è capito che era un classico armistizio con le armi al piede. A Visentini. Craxi non è mai piaciuto. Da un discorso pronunciato a Forlì, emerge in modo clamoroso e chiaro che. tanto meno, gli sono piaciute le citazioni di Croce con termini come «imbecille... E tutto quanto Craxi ha detto e fatto a Palermo, dalle proposte politiche alla «overdose» di garofani e bandiere. Se il leader del psi (ormai più vicino a Proudhon che Marx) scomoda Croce. Visentini. presidente della Olivetti con il «pallino., della politica ma soprattutto dell'economia, apre il suo discorso di Forlì ricordando a Craxi un giudizio di Luigi Einaudi: « Un politico che sia un puro politico è qualcosa di difficilmente definibile e a me pare un mostro, dal quale il Paese non può aspettarsi altro che sciagure». Visentini interrompe la «guerra., delle dotte citazioni e passa all'attacco diretto, in prima fila: «E'con una certa pena e con rammarico che si ascoltano e si leggono discorsi o dichiarazioni di persone assai intelligenti, dalle quale tuttavia l'intelligenza viene dissipata nell'invenzione di formule vuote e inconsistenti, con caratteri e finalità meramente pubblicitari, in un continuo girare a vuoto fra schieramenti ed elettoralismi». Quindi, torna sull'autore delle Prediche inutili: «Si rimane così, come dicei'a Einaudi, al livello dei maneggiatori di uomini e dei politicanti, e la sola concreta finalità diventa l'appropriazione partitica o correntizia di quote dello Stato, della pubblica amministrazione degli enti-. Senza mezzi termini. Visentini rilancia la sua ormai famosa proposta del governo dei capaci. Non pronuncia la parola «tecnici» ma. esplicitamente, parla di «uomini più adatti, anche all' infuori dei partiti e comunque al di sopra degli interessi di partito», per ridare «iniziativa politica al governo e facendo del governo il diretto e valido interlocutore del Parlamento». L'ultima stilettata è un duro monito a Craxi ad abbandonare sul nascere ogni pretesa — vera o presunta? — di assumere nei confronti degli altri partiti laici una sorta di leaderschip: «Il nostro rifiuto a questo ruolo subalterno e degradato suscita ire che nei giorni scorsi sono giunte fino alla volgarità dell'offesa personale». E' un riferimento all'«imbecille» crociano. Craxi. oggi, nella replica al congresso del psi. risponderà, come molti si attendono, alla sua maniera? Per ora. si può anticipare senza timori di smentite che per Forlani e Spadolini sono ricominciati i guai. Luca Giurato

Luoghi citati: Forlì, Palermo, Roma