Con un nuovo duro attacco a Mitterrand Marchais chiudo la campagna elettorale

Con un nuovo duro attacco a Mitterrand Marchais chiudo la campagna elettorale Ultimi comizi e interviste prima del voto di domani in Francia Con un nuovo duro attacco a Mitterrand Marchais chiudo la campagna elettorale DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Con un'ultima bordata di comizi e interviste, si è conclusa alla mezzanotte di ieri la prima fase della campagna elettorale in Francia. La seconda, quella decisiva, si scatenerà appena conosciuti l'esito del primo turno eliminatorio e la designazione dei due candidati rimasti in lizza per il «ballottaggio» del 10 maggio, fra i dieci presenti domani al palo di partenza. Le ultime ore di propagan¬ da hanno seguito la falsariga della campagna delle scorse settimane: in primo piano sempre Giscard e Mitterrand, di immediato rincalzo Chirac e Marchais. e molto più indietro il velleitario gruppetto dei candidati minori, che mai sono riusciti ad inserirsi nel «gioco a quattro» sul quale si è polarizzata l'attenzione generale. Dei principali leaders. il primo a concludere il giro di comizi è stato il comunista Mar- chais che a Nancy ha accusato ancora una volta Mitterrand di volere escludere, in caso di successo, il pcf dal governo e di essere disponibile a un compromesso con la destra. «Mitterrand dice di essere pronto a governare, ma senza di noi — ha tuonato Marchais — e quindi forzatamente con la destra». Lo stesso concetto è stato ripreso poi nel suo editoriale dal direttore àeU'Humanité. il quale ha ripetuto che «il rischio di vedere Mitterrand governare con la destra è reale». Dopo il «forcing., di metà settimana. Chirac ha invece concluso la sua campagna sulla difensiva, con un comizio a Clermond Perrand e un'intervista a Le Monde. Dopo aver incitato nuovamente i francesi a «non cadere da Scilla a Cariddi» (ossia da Giscard a Mitterrand) ma di scegliere la sua «terza via» esemplificata dallo slogan «7/ mutamento senza rischi», il candidato neogollista ha cercato di neutralizzare gli ultimi attacchi sferratigli da Giscard. ripetendo di voler dare «slancio e fiducia a una Francia che deve essere disincagliata dalla crisi». Decisamente all'offensiva sono tornati invece Mitter¬ rand e Giscard. Il presidentecandidato negli ultimi comizi di Lione e di Chamalieres (da dove aveva iniziato la sua campagna elettorale nel '74) e in due interviste-fiume al Figaro e a France Soir ha ribadito di voler «riunire» i francesi, ha confermato la sua fiducia di far uscire la Francia dalla crisi «senza rimedi illusori e senza demagogia», ha evitato di attaccare frontalmente Chirac per non scardinare ancor di più la maggioranza e infine, per neutralizzare Mitterrand, ha agitato lo spettro del «marxismo e del collettivismo». drammatizzando il dibattito sulla «scelta di società». Mitterrand gli ha risposto, dopo una trionfale tournée da Marsiglia a Tolosa, che è vano utilizzare «i vecchi argomenti della paura» e presentandosi come «candidato della speranza e del cambiamento» si é detto «pronto ad assumere la guida della Francia». Sia il presidente che il candidalo socialista si comportano come se il primo turno fosse una formalità e hanno ormai ingaggiato il lungo duello che dovrebbe concludersi la sera del 10 maggio. Paolo l'alt uno

Luoghi citati: Francia, Marsiglia, Nancy, Parigi, Tolosa