Denuncia di un giudice di sorveglianza sulla gravissima situazione di Pianosa

Denuncia di un giudice di sorveglianza sulla gravissima situazione di Pianosa Sarebbero stati commessi abusi nella sezione di massima sicurezza Denuncia di un giudice di sorveglianza sulla gravissima situazione di Pianosa LIVORNO — Da anni Pianosa par- LIVORNO — Da anni Pianosa par torisce storie allucinanti: basterà ricordare, di un recente passato, l'assassinio di un direttore da parte di un detenuto «domestico»: l'inchiesta per le donnine che certe guardie tacevano arrivare per i boss della malavita, le sparatorie e le evasioni al limite del credibile, come quella avvenuta a Capodanno. Oggi. però, con i fatti del 29 e 30 marzo («pestaggio» indiscriminato dei settanta reclusi nella sezione di massima sicurezza, loro chiusura nelle celle di isolamento per 13 giorni) un nuovo, inquietante capitolo si aggiunge alla storia dell'isola Quelle che erano soltanto voci, sino ad una settimana fa. prendono consistenza in precise denunce alla magistratura, da parte di un giudice di sorveglianza, di avvocati e familiari dei reclusi. Ieri anche il gruppo radicale, che aveva mandato sull'isola il deputato Alessio Tessari. ha annunciato un'azione giudiziaria, in base all'articolo 77 della legge sulla ritorma carceraria. Intanto il direttore, dottor Passerotti, è stato trasferito in data 13 aprile dal ministero di Grazia e Giustizia, al suo posto e arrivato un giovanissimo «vicario», il dottor Nicola Raimondo. Passerotti, giunto a Pianosa nei giorni di Natale, doveva Pianosa nei giorni di Natale, doveva restarvi 8 mesi. Gli esposti alla Procura della Repubblica sono del giudice di sorveglianza Gennaro Coviello. che si e recato sull'isola ed ha parlato con tutti i reclusi del supercarcere: di un gruppo di famigliari di detenuti e degli avvocati Antonino Filastò di Firenze e Eduardo Solimano, che dopo un sopralluogo e colloqui con i loro difesi (Solimano è padre di Nicola Solimano di Prima linea) hanno presentato al procuratore capo. Calabrese De Feo. una dettagliala relazione di 16 pagine. «Ho formalizzato una denuncia — dichiara il dottor Gennaro Coviello — nella quale escludo che ci sia stato un "processo inerbale" nel procedimento a carico dei detenuti. Non risulta, comunque, che i reclusi siano stati accusati ?. invitati a discolparsi, come vuole la legge. Non risulta, in particolare, che sia stata data loro la possibilità di ricorrere al magistrato di sorveglianza-. Quando il magistrato, dietro sollecitazione dei famigliari dei detenuti, telefonò a Pianosa, ebbe come generica risposta: «C'è stato un tentativo di rivolta-. Comp psnosti rial dottor Coviello i Come esposti dal dottor Coviello i fatti di Pianosa configurerebbero, da parte della direzione del carcere, le ipotesi di reato previste dall'articolo 608 del CP (esecuzione di un provvedimento senza le prescritte garanzie di legge) o. addirittura, l'articolo 322 (abuso di atti d'ufficio). Particolarmente grave risulterebbe, secondo quanto il giudice ha potuto accertare, che i detenuti sono stati rinchiusi a tre a tre. nelle celle di isolamento sufficienti appena ad una persona, privati (nei primi 13 giorni) àe\V«inalienabile diritto- alla passeggiata all'aria. C'è poi il «caso» Tessari. Il deputato radicale è giunto a Pianosa mercoledì. Non ha potuto visitare il carcere né parlare coi detenuti. Ieri mattina però il ministero ha inviato sull'isola un ispettore «di alto grado», ieri pomeriggio, dopo un ulteriore intervento del giudice di sorveglianza. Tessari è stato ammesso a colloquio coi reclusi. Il direttore «vicario» riteneva infatti che l'articolo 104 della legge di riforma consentisse le visite ai parlamentari ma non i colloqui con i reclusi. «Ho spiegato — sottolinea Coviello — che questo articolo vieta ai visita- tori, anche narlamentari. osservazn tori, anche parlamentari, osservazioni in presenza dei detenuti sulle condizioni di vita del carcere, ma non fa alcun divieto di ricevere lamentele-. Pesanti accuse contiene la denuncia degli avvocati Filaste e Solimano. Vi si racconta che i detenuti della sezione speciale sarebbero stati percossi da guardie, incappucciate, «che picchiavano con bastoni e scudisci-. Vi si afferma che la punizione dell'isolamento non è ancora finita, perché i detenuti restano «al momentoila, data della denuncia è martedì 21) nelle celle «dove sono costretti a dormire in tre, senza una brandina-. I legali scrivono che ai reclusi viene negato di acquistare il «supervitto): che il cibo portato la scorsa settimana dai famigliari non venne distribuito; che non possono avere né giornali, né sigarette. La colpa di tutto, commenta l'avv. Solimano «é nell'anarchia della direzione-. L'aria, sostengono gli avvocati, é limitata ad un'ora e mezzo ogni due giorni. La procura della Repubblica ha già iniziato l'inchiesta. A Pianosa sono stati inviati un sostituto. Lamberti, e il medico legale, prof. Bargagna di Omero Mari ;u tini

Luoghi citati: Firenze, Livorno