Libano: verso una mediazione araba Raid israeliano contro i palestinesi

Libano: verso una mediazione araba Raid israeliano contro i palestinesi I combattimenti sono diminuiti dopo un nuovo «cessate il fuoco» Libano: verso una mediazione araba Raid israeliano contro i palestinesi NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE BEIRUT — Dopo un nuovo «cessate il fuoco» (il ventesimo in tre settimane) ordinato dal presidente Elias Sarkis. i combattimenti in Libano sono ieri diminuiti d'intensità. L'unico incidente di rilievo e avvenuto a Tiro, a una trentina di chilometri dal conline con Israele. La città è stata attaccata all'alba da un commando ebraico: quattro persone sono rimaste ferite, numerose case danneggiate, un'imbarcazione palestinese affondata. I guerriglieri palestinesi e i loro alleati libanesi che con- trollano la città e i dintorni hanno reagito all'attacco, - infliggendo pesanti perdite al nemico-, secondo un loro comunicato. Da Israele non e giunta però alcuna conferma. La relativa calma di Beirut è stata interrotta ieri dai colpi intermittenti dei cecchini: la capitale era stata teatro, nei giorni scorsi, di violenti scontri tra le truppe siriane della Forza di dissuasione araba e le milizie cristiane, e tra gruppi rivali di sinistra, soprattutto nel settore arabo. Le vittime mercoledì erano state 27. i feriti una sessantina: dal 1 aprile i morti sono stati quasi 380. i feri ti oltre mille. Il governo libanese approfittando del nuovo -cessate il fuoco», ha preso ieri contatto con le varie fazioni in lotta nel tentativo di riaprire l'aeroporto al traffico. Lo scalo è stato chiuso martedì dopo i ripetuti bombardamenti. Ieri alcuni proiettili di artiglieria sono caduti sulle piste, con l'evidente scopo di far intendere che lo scalo dovrà restare chiuso finché non sarà raggiunta una tregua duratura. Il governo sta intanto considerando le offerte di mediazione rivolte da Kuwait. Algeria. Tunisia e Arabia Saudita. Il Kuwait ha proposto una conferenza di pace tra tutte le parti interessate nel conflitto libanese. L'Arabia Saudita avrebbe avanzato l'ipotesi di una conferenza dei ministri degli Esteri arabi, con la partecipazione di Libano e Siria, per discutere le misure atte ad assicurare un -cessate il fuoco- duraturo. Anche Algeria e Tunisia hanno dichiarato di essere pronte a intervenire, ma non si hanno dettagli su eventuali iniziative. Gruppi della sinistra libanese, appoggiati dalla Siria e dai palestinesi, che si oppongono a ogni intervento esterno nella crisi, potrebbero accettare un tentativo di mediazione arabo. Finora tuttavia non hanno reagito alle proposte. Anche nel Sud del Libano ieri è tornata la calma, a parte l'attacco israeliano a Tiro. Il viceministro israeliano della Difesa. Zippori. ha dichiarato di aspettarsi un periodo di tranquillità, ma ha ammonito che Israele prenderà -misure più energiche se la tensione non calerà-. Tewfik Mishlawi ( upvriuhl Times Nenspu|wrs K per l'Italia l.a Stampa

Persone citate: Elias Sarkis