Dalla base Firn minacce di uno sciopero generale di Marzio Fabbri

Dalla base Firn minacce di uno sciopero generale Se il governo non varerà misure anti-inf lazione Dalla base Firn minacce di uno sciopero generale ARESE — «Se il giorno 6 maggio, all'incontro con i sindacati, il governo non presenterà provvedimenti tesi a raffreddare l'inflazione e per avviare finalmente il finanziamento dei piani di settore, la nostra lotta potrà farsi dura. Intendiamo prendere iniziative di respiro nazionale, forse anche uno sciopero generale... E se non ci si arrhia lo faremo solo come Lombardia». E' Bruno Provasi, segretario regionale della Firn (Federazione dei metalmeccanici) che parla alle scuole di Arese dove, su invito del Consiglio di fabbrica dell'Alfa Romeo, sono convenuti quasi 130 esecutivi di industrie lombarde, piemontesi, liguri, venete, emiliane e friulane per una riunione «contro la modifica della scala mobile, per il rilancio del protagonismo del sindacato dei consigli, per cambiare la politica economica del governo». Un'assemblea molto dura e decisa all'insegna de «la scala mobile non si tocca», ma che si è anche interrogata su che cosa voglia dire oggi fare attività sindacale e su che cosa sia la democrazia nel sindacato. Il documento approvato al termine dei lavori prevede, tra l'altro, che l'incontro del 6 maggio con il governo non debba assolutamente avere come oggetto ritocchi della scala mobile e che le manifestazioni del 1" maggio siano incentrate sul tema del «no» alla modifica della contingenza. Proprio quello della democrazia è stato il primo tema affrontato da Provasi. «Oggi — ha detto — per paura di compromettere i rapporti unitari si restringe sempre più l'ambito delle riunioni che contano; invece l'unità si salvaguarda percorrendo la strada inevitabile che passa anche attraverso le discussioni aspre: la proposta si costruisce solo con la gente che discuteeche litiga». Affrontando il tema della scala mobile, che sarà al centro, il 27 aprile, di una assemblea regionale di delegati al Palalido. Provasi ha aggiunto: -Primo vizio della discussione è che il dibattito si è appuntato solo sulla contingenza quando invece tutti ammettono che questa non è l'agente primario dell'inflazione. Noi — ha precisato (e questa frase è stata accolta con freddezza e qualche dissenso) — non escludiamo a priori manovre di interventi sui mecca- nismi di indicizzazione dei salari, ma devono essere il frutto di nostre valutazioni sull'intera struttura del costo del lavoro con un ribaltamento totale dell'impostazione che si vuole dare attualmente al dibattito». Per ridurre l'inflazione senza il blocco della massa monetaria Provasi, a nome della Firn, propone: blocco delle ta- riffe pubbliche per un anno, blocco per sei mesi dei prezzi industriali dei prodotti alimentari accompagnato da una riduzione del costo del denaro, blocco per un anno dell'adeguamento dell'equo canone, imposta patrimoniale sulla seconda casa, interventi finanziari per siderurgia, auto, navalmeccanica e telefonia. Questo come terapia d'urto in attesa di una politica economica più complessiva. Provasi ha anche affrontato il tema dell'Inps e del suo deficit, riproponendo la suddivisione delle varie gestioni a seconda dei contributi versati dalle diverse categorie di lavoratori. In precedenza, durissimi i giudizi sui vertici confederali («Ma non si dimette mai nessuno?»), accusati di avere ribaltato affermazioni fatte un mese fa a Montecatini, di essere «ammalati di schizofrenia, di incoerenza, alla disperata ricerca di una legittimazioine istituzionale», pronti a «svendere» la scala mobile che pure solo parzialmente difende i redditi più bassi. Il più applaudito è stato sicuramente l'intervento di Bettini della quinta lega Firn di Mirafiori che. tra l'altro, ha sottolineato come questa battaglia deve «anche servire per trasformare il sindacato» in crisi perché non c'è chiarezza su quale strada percorrere per recuperare il potere perso. «C'è urta contraddizione — ha detto — tra chi punta a un sindacato corporativo di cogestione e chi vuole un sindacato soggetto di contrattazione». Marzio Fabbri

Persone citate: Bettini, Bruno Provasi, Provasi

Luoghi citati: Arese, Lombardia, Montecatini