Ecco le caramelle venute dalla Cina di Marco Marello

Ecco le caramelle venute dalla Cina Si apre il Salone dei dolci Ecco le caramelle venute dalla Cina Da domani a To-Esposizioni mostra dell'alimentazione riservata agli operatori Le caramelle cinesi, squisiti bombons che devono il loro pregio alle tipiche erbe orientali, arrivano, pressoché sconosciute, sul mercato europeo. L'occasione è offerta dal Miad (Mostra internazioname dell'Alimentazione dolciaria) che si apre domani mattina a Torino-Esposizioni. Anche se non sarà presente ufficialmente, la Repubblica Popolare Cinese porterà cosi avanti il discorso sulla distensione all'insegna delle più squisite ghiottonerie. Tre grossi importatori si sono assicurati l'esclusiva con il governo cinese e offriranno nelle pasticcerie di casa nostra un prodotto che non mancherà di suscitare curiosità. I cinesi sono, infatti, tra i più antichi produttori di caramelle. Le loro «pastigliette.. fatte a base di zucchero dicanna erano una «rarità» già dall'Anno Mille. A Torino, nei 700 stand del Miad. saranno a confronto due «scuole» del dolce, quella che si rifa alla lavorazione dello zucchero con le confetterie «orientali» al primo posto) e quella che unisce i prodotti di cacao. In quest'ultima attività — anche se il frutto base nasce esclusivamente in Africa, Asia e America — l'Europa (Svizzera e Olanda in testa) ha sempre avuto la palma d'oro. Agli artigiani piemontesi spetta, in particolare, un merito speciale: hanno inventato il cioccolato «Gianduia» sostituendo in buona parte il cacao con le tenerissime nocciole «Piemonte» coltivate esclusivamente nelle Langhe. Cosi sono nati i tradizionali «Gianduiotti» conosciuti, come prodotto tipico torinese, in tutta Europa. Ma il mercato dolciario lascia oggi meno spazio alle lavorazioni artigianali perché ha assunto un'importanza sempre più vasta nell'economia nazionale con un giro d'affari che ha superato nel 1980 i tremila miliardi di lire. Rispetto al complesso dei consumi alimentari, la quota di spesa per i dolci è passata nel nostro Paese dal 5,6 per cento del 1976 al 6,09 del '79. La spesa è salita da 1807 miliardi a 3127, ma l'italiano medio continua ad essere meno goloso tra gli europei e le statistiche sugli acquisti prò capite ci vedono all'ultimo posto. Anche questa sesta edizione del «salone più dolce d'Europa», che si chiuderà martedì 28 aprile (orario 9.30-19). è riservata agli operatori economici e il pubblico non può accedervi. I 724 espositori, che rappresentano 21 nazioni, hanno già invitato migliaia di clienti che sono in arrivo da tutto il mondo per firmare contratti e fissare nuove ordinazioni. L'anno scorso gli addetti ai lavori che hanno visitato il Miad sono stati circa 70 mila. La portata economica della manifestazione ha raggiunto decine di miliardi che confluiscono, oltre che nel commercio, negli investimenti produttivi a lunga scadenza. Per ogni voce merceologica, l'esposizione offre tutte le fasi produttive dal reperimento delle materie prime al prodotto finito, alla sua confezione ed al trasporto. Sempre nell'amito del Miad si svolgerà la 2' edizione del concorso «Dolce Primavera» promosso dall'Associazione Pasticcieri Artigiani Lombardi e riservato agli allievi delle scuole professionali deH'«axte bianca». Decine di ragazzi si daranno battaglia a colpi di marzapane, frutta candita e panna. Uno spettacolo più da gustare che da vedere. Marco Marello