Polemica in Francia per la scarcerazione di «Pepe la carne», noto boss della droga di Paolo Patruno

Polemica in Francia per la scarcerazione di «Pepe la carne», noto boss della droga Sarebbe uno dei trafficanti internazionali della French Connection Polemica in Francia per la scarcerazione di «Pepe la carne», noto boss della droga DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — La liberazione anticipata dal carcere per ragioni mediche di un noto «boss» della droga che scontava una condanna a 15 anni, sta provocando aspre polemiche in Francia dove le misure di clemenza verso i detenuti sono davvero un'eccezione. Il protagonista di questo caso controverso si chiama Urbain Giaume ed e un personaggio di primo piano nella malavita francese. Sospettato per trent'anni dalla polizia di traffico di droga, esportazione di capitali, racket. Urbain Giaume era noto nel milieu della Costa Azzurra come «monsieur Albert» o «Pepe la carne» e viveva in una lussuosa villa di Nizza, unicamente, in apparenza, con gli introiti della gestione del bar «Mayfair» e di alcuni ristoranti sulla Costa Azzurra. Appoggiandosi su una vasta rete di conoscenze. «Pepe la carne» era una personalità in vista, e all'occorrenza sfruttava il suo potere e le sue amicizie fungendo da «agente elettorale» della famiglia Medecin. che da due generazioni mantiene il controllo del municipio di Nizza. Soltanto nel '75 ì sospetti, senza prove, che la polizia nutriva sulle sue reali attività si tramutarono in accuse formali grazie alle informazioni trasmesse da oltre Atlantico dall'Fbi e alle «confidenze» d'un paio di delinquenti che infransero la legge d'omertà del milieu. Urbain Giaume venne quindi arrestato e accusato di traffico d'eroina verso gli Stati Uniti. E al processo che segui la sua incarcerazione «Pepe la carne» si rivelò infine per quello era: uno dei boss della «french connection», responsabile del contrabbando in America di almeno mille chili d'eroina pura, sufficienti per produrre milioni di dosi per i drogati. Secondo quanto rivelò li polizia al processo, l'eroina era inviata negli Stati Uniti nascosta dentro le gomme delle auto, in frigoriferi e mobili imbarcati sulle navi con destinazione gli States. Per anni, l'irreprensibile «monsieur Albert» aveva diretto quel traffico, guadagnando vari miliardi. Personaggio da film poliziesco, con amicizie altolocate. Urbain Giaume riusci a farsi liberare soltanto un anno dopo, su cauzione. Ma ritornò in prigione poco più tardi perche implicato in un traffico di capitali (dieci miliardi) diretti verso le isole Seychelles, dove il boss intendeva ritirarsi poiché la vita sulla Costa Azzurra era diventata per lui impossibile. Condannato a 20 anni al primo processo, e poi a 15 in appello. «Pepe la carne» ha scontato in realtà soltanto sei anni di carcere e venerdi scorso è uscito, sessantaset- tenne. perché, dicono i medici, gravemente malato: avrebbe i giorni contati per un cancro. La notizia della sua liberazione ha immediatamente fatto ricordare che anche un altro grosso personaggio della malavita francese. «Meme Guerini», liberato per ragioni mediche nel '78. vive da allora tranquillamente come un ricco pensionato in una villa presso Montpellier. Con questo -precedente», i giornali francesi si sono perciò posti un certo numero di interrogativi, sia sulla fondatezza dei motivi legali della sospensione della condanna, sia sulla opportunità di questa misura. Le Monde, il quotidiano filo-socialista Le Matin e VHumanité. organo del partito comunista, ricordano infatti ai loro lettori e all'opinione pubblica che questo provvedimento appare anacronistico per diversi motivi. Infatti queste misure di clemenza di stampo umanitario sono rarissime in Francia e spesso sono state negate dalle autorità che motivavano il rifiuto, come ha fatto a più riprese il ministro della Giustizia Peyrefitte. con il generale clima di insicurezza e con gli abusi nella concessione della «libertà provvisoria» e gli eccessi della politica di reinserimento sociale degli ex detenuti. E i giornali ricordano che numerosi sono i prigionieri che si uccidono in carcere senza che i tribunali si curino di verificare se il loro stato di salute era compatibile con il regime carcerario severo. A questi interrogativi, alcuni commentatori aggiungono poi altre considerazioni: ricordano i legami politici di Urbain Giaume. rammentano certe connivenze fra banditismo e politica, ipotizzano che questa liberazione anticipata del «padrino» della droga sia in realtà una mossa diretta contro il sindaco di Nizza. Jacques Medecin. che da fervente giscardiano che era e diventato ultimamente sostenitore del suo rivale Chirac. A pochi giorni dal primo turno delle elezioni presidenziali anche questo affaire si presta a strumentalizzazioni politi- che Paolo Patruno

Persone citate: Chirac, Guerini, Jacques Medecin, Mayfair, Medecin, Peyrefitte

Luoghi citati: America, Francia, Nizza, Parigi, Stati Uniti