Il giovane medico italiano che intuì gli antibiotici

Il giovane medico italiano che intuì gli antibiotici All'inizio del secolo esperimentò le muffe di una cisterna Il giovane medico italiano che intuì gli antibiotici In una limpida mattina d'estate il giovane dottor Vincenzo, assistente nell'istituto di Igiene di Napoli, procedeva in carrozza verso Anzano, paesino nei pressi della città. Una settimana prima aveva effettuato lo stesso viaggio, allo scopo di prelevare campioni da una cisterna d'acqua piovana in cui gli anzanesi attingevano per gli usi domestici. Si trattava di valutare il grado di potabilità di quell'acqua; ma. con sua grande sorpresa, il dottorino l'aveva trottata perfettamente sterile, priva sinanco dell'abituale bacterium coli. Temendo un errore, aveva deciso di effettuare un nuovo sopralluogo. Mentre osservala pensieroso la cisterna, notò che i bordi delle pareti, tutt'altro che pulite, ospitavano rigogliosi cespugli di variopinte muffe. Com'era possibile che in quelle condizioni l'acqua rimanesse sterile? Ripete il prelievo e. mentre lavorava, un'idea improvvisa e suggestiva gli attrai'ersò la mente: che la sterilità dell'acqua fosse in rapporto con la presenza di quelle muffe? Finì per staccarne alcuni ciuffi e li ripose in uno dei matracci che aveva portato. Nel suo istituto il dottor Vincenzo osseriwa al microscopio i campioni di muffe prelevati. Erano di tre specie: aspergillus fluorescens. penicillum glacum e mucor mucedo. L'acqua della cisterna aveva confermato la sua sterilità, ed il dottorino si chiese ancora una volta se il fenomeno fosse in rapporto ad un ipotetico potere battericida delle muffe. Ne parlò col suo direttore che. pur dimostrandosi scettico, lo incoraggiò a continuare le esperienze, che durarono quasi due anni. Gli estratti delle tre muffe, cimentati in vitro con bacilli virulenti del tifo e con vibrioni del colera, ne impedirono la moltiplicazione e la sopravvivenza: iniettati nel peritoneo di cavie assieme a culture in gelatina dei batteri, permisero la sopraiwivenza degli animali, mentre i controlli, ai quali gli estratti di muffe non erano stati aggiunti, morirono tutti. Il giovane medico — forse non si rese conto appieno dell'enorme importanza delle sue esperienze — aveva scoperto la cura antibiotica delle malattie infettive. La storia è vera e documentata. Vincenzo Tiberio, laureatosi in medicina a24 anni a Napoli, nel 1891. operò le descritte ossewazioni negli anni successivi, e nel 1895-96 le pubblicò in alcuni lavori originali, tuttora rintracciabili, negli «Annali sperimentali di Igiene». Purtroppo non potè continuare le ricerche perché, vinto un concorso per la Marina militare, indossò la divisa di ufficiale medico, fu inviato a Tobruk e poi trasferito a Venezia ed infine a Napoli, dove mori nel 1915. a 46 anni, dopo aver raggiunto il grado di maggiore medico della Marina. Recentemente, per iniziativa dell'Associazione stampa medica italiana (Asmi! e col patronato della Regione molisana, si sono svolte a Campobasso e Sepino (la romana Saepinium che si sta portando gradualmente alla luce), so¬ lenni onoranze alla memoria dell'illustre e modesto medico, sulla cui casa natale è stata posta a ricordo una lapide. Hanno partecipato alle onoranze il Consiglio direttivo dell'Asmi e le autorità locali, dall'assessore regionale alla Sanità. Di Laura-Frattura, al vicepresidente della Giunta regionale, ai sindaci di Campobasso e Sepino. nella cui piazza era raccolta la popolazione festante. Erano presenti anche una delle tre figlie di Tiberio ed alcuni suoi nipoti. Nel salone comunale di Campobasso il prof. Piero Daglio. direttore del Centro piemontese di Storia delle arti sanitarie, ha pronunciato una applaudita relazione storicofilosofica sull'opera dell'illustre collega molisano che, nel lontano 1895, quando Roengten scopriva i raggi X. anticipò di 34 anni la scoperta di Fleming (anch'essa nata da una osservazione occasionale) sulle muffe antibatteriche, che dovevano rivoluzionare l'epidemiologia delle malattie infettive. Carlo Palenzona Presidente dell'Asmi

Persone citate: Anzano, Carlo Palenzona, Di Laura-frattura, Fleming, Piero Daglio, Vincenzo Tiberio

Luoghi citati: Campobasso, Napoli, Sepino, Venezia