Fugge capo di Prima linea agenti bloccano un gregario

Fugge capo di Prima linea agenti bloccano un gregario Particolari sull'operazione di giovedì a Milano Fugge capo di Prima linea agenti bloccano un gregario L'arrestato è Maurizio Pedrazzini, ricercato da nove anni - Aveva un appuntamento in un bar del centro con il latitante Sergio Segio DALLA REDAZIONE MILANESE MILANO — Speravano di i prendere nella rete un pesce I grossissimo. Sergio Segio. J uno dei massimi esponenti di i quel che resta di Prima linea, invece all'appuntamento del quale la polizia era a conoscenza si è presentato solo Maurizio Pedrazzini. 29 anni, ricercato da nove, personaggio non trascurabile, ma neppure di primo piano nel mondo dell'eversione. E' lui il terrorista del quale la questura, che ha compiuto l'operazione giovedì sera, ha tenuto gelosamente celata l'identità sino a ieri probabilmente sperando che qualcuno a contatto con lui commettesse un'imprudenza e si facesse prendere. «Pedro». questo il suo nome di battaglia, al momento dell'arresto era armato di una pistola 7.65 e aveva in tasca due caricatori di riserva oltre a centomila lire in contanti e una carta d'identità falsificata. La polizia era riuscita a sapere che a Milano, da parecchio tempo, si dava da fare per ricostruire l'organizzazione decimata dagli arresti degli ultimi mesi e la ..voce» affermava anche che Pedro doveva incontrarsi in un bar della zona Loreto con Sergio Segio (colpito da 14 ordini di cattura) del quale è stato per molto tempo il collaboratore più intimo. La prima volta che Pedrazzini si fece conoscere fu nel 1972 quando venne bloccato, armato, sul pianerottolo di casa di un esponente del msi. Franco Servello. Sparò anche un colpo contro l'uscio del parlamentare. ma venne bloccato dal custode dello stabile. Uscito di carcere pochi mesi dopo, spari dalla circolazione e data presumibilmente da allora il suo ingresso nella lotta armata. Di quel che ha fatto in tutti questi anni non si sa molto. Esponente militare del gruppo, si ritiene che fosse a Sorrento nell'ottobre dell'anno scorso quando Michele Viscardi venne catturato e Segio sfuggì per poco. Sarebbe lui. secondo gli inquirenti, l'organizzatore di di e o. di a, el o i, a, e o una serie di rapine per autofinanziamento compiute a Milano e ne\\'hinterland. In città godeva di un rifugio sicuro, lo stesso dal quale è partito giovedì pomeriggio per trovarsi all'appuntamento con Segio in piazzale Loreto. La Digos sta cercando questo covo: si ritiene che possa trattarsi di una base molto importante. Sulla presenza in città di Sergio Segio. secondo indiscrezioni, non ci sarebbero dubbi. E solo per caso, stando ad altre voci, è sfuggito all'operazione. Forse ha intuito che la polizia lo aspettava o forse era in ritardo. dio in una vettura parcheggiata e l'ha spento con un piccolo estintore che aveva con sé. Poco dopo sul posto sono arrivati anche i vigili del fuoco, la polizia ed i carabinieri e sul tetto dell'automobile, targata Treviso e risultata rubata il 18 febbraio scorso al rappresentante di commercio Franco Pilotto. sono stati trovati un tubo metallico lungo poco più di un metro ed un piccolo razzo Secondo la ricostruzione dell'accaduto latta dagli investigatori alcuni sconosciuti intendevano compiere un attentato contro la caserma del battaglione carabinieri. Per questo erano giunti sul posto con la «Fiat 131». sul cui portabagagli avevano fissato una sacca di plastica di tipo sportivo alla quale, successivamente, era stato appoggiato il rudimentale bazooka. Chi intendeva compiere l'attentato, però, era certamente ben poco esperto dell'arma che ha usato: non sapendo che questo tipo di armi è ad innesco elettrico, ha cercato, infatti, di far partire il razzo dando fuoco a della carta pigiata nel fondo del tubo metallico, ma l'unico risultato ottenuto è stato l'incendio della sacca di plastica. A tarda sera il fallito attentato è stato rivendicato con una telefonata a un giornale dal Fronte comunista per il contropotere.

Luoghi citati: Loreto, Milano, Sorrento, Treviso