I fantasmi di Stammheim

I fantasmi di Stammheim Terroristi tedeschi e sciopero della fame I fantasmi di Stammheim Dal 1972 per otto volte i detenuti politici hanno rifiutato il cibo Le tappe dell'eversione nella Repubblica Federale tedesca Il dibattito sulle prigioni tedesco-occidentali è legato alla storia del terrorismo d'estrema sinistra e si è iniziato dopo l'arresto, nel 1972. del «nucleo duro» della Raf: Andreas Baader. Gudrun Ensslin, Ulrike Meinhof e Jean Cari Raspe: il carcere di Stammheim. costruito nel 1963 presso Stoccarda e presentato allora come un «modello di umanità», fu descritto all'opinione pubblica spaventata da due anni di terrorismo come una fortezza inespugnabile. Si voleva convincere la Repubblica Federale che il terrorismo era finito. Ma anche l'immagine del «bunker» si è diffusa e le autorità tedesco-occidentali non sono riuscite a smentire chiaramente coloro che denunciavano la «tortura bianca»: i prigionieri, gli avvocati, i medici. Amnesty International e numerose personalità. Dal 1973. dopo la pubblicazione di un grosso rapporto di Amnesty sulla tortura nel mondo, medici e giuristi tedeschi denunciano i metodi di «privazione sensoriale» utilizzati contro i prigionieri della Raf e i danni fisici e psicologici prodotti nel loro «inferno climatizzato»; celle tutte piastrellate di bianco, isolate acusticamente, in cui i prigionieri sono sottoposti in permanenza a una sorveglianza elettronica. Lo sciopero della fame che ha provocato la morte di Sigurd Debus è l'ottavo dal 1972. Holger Meins. uno dei fondatori della Raf. è morto nel novembre del 1974. dopo 57 giorni di digiuno. L'ultimo sciopero, iniziatosi nell'aprile del 1979 e seguito da 70 prigionieri, era durato due mesi. Tutti chiedevano un cambiamento delle condizioni di detenzione e il diritto per i prigionieri politici di radunarsi in gruppi di quindici. Nell'ottobre del '75. il rapporto elei periti medici nominati dal tribunale di Stoccarda per esaminare i quattro membri del gruppo Baader-Meinhof. provoca la sospensione provvisoria del loro processo, e poi qualche miglioramento delle condizioni di detenzione, in particolare la possibilità di riunirsi. Nel maggio del '76 la morte di Ulrike Meinhof nella cella di Stammheim produce un nuovo atto d'accusa nei confronti dei responsabili della sicurezza. Nel frattempo sono entrate in vigore alcune riforme penali che provocano una riduzione dei diritti della difesa e alimenteno il dibattito su un terreno più propriamente giuridico. Nuovo sviluppo nel settembre del 1977. con il rapimento del presidente della Confindustria tedesca. Hans Martin Schleyer. Il Parlamento adotta un decreto che tende a isolare i detenuti e a impedir loro ogni contatto, compresi quelli con i legali, alcuni dei quali sono sospettati di essere intermediari tra i detenuti e i loro sostenitori all'esterno. Queste misure saranno abolite dopo un mese. Il 18 ottobre, dopo la presa degli ostaggi a Mogadiscio. Andreas Baader. Gudrun Ensslin e Jean Cari Raspe sono trovati morti nelle loro celle. Il rafforzamento dei dispositivi di sorve ! glianza è presentato a un'opi i "ione pubblica scossa soprat tutto dal fatto che gli -scru ! menti del suicidio» erano po I futi entrare nel carcere di ì Stammheim Le autorità giudiziarie sottolineano oggi il diritto dei prigionieri a riunirsi in gruppi di tre o quattro, il fatto che dispongano nelle loro celle di libri e giornali, della radio, alle volte di un televisore, e possano passeggiare. Invocano, di fronte alle due principali rivendicazioni dei terroristi (il diritto di radunarsi in gruppi di quindici e la soppressione della sorveglianza elettronica) le esigenze della sicurezza. Non hanno dimenticato le spettacolari evasioni dal carcere di Moabit. Il comportamento del governo di Bonn è da parecchi anni orientato dalla pressione di un'opinione pubblica per la quale il terrorismo è stato il peggior trauma che il Paese ha conosciuto dopo la guerra. Nell'agosto del 1977. prima del caso Schleyer, quando quaranta detenuti facevano lo sciopero della fame, un sondaggio rivelò che i tre quarti dei tedeschi erano favorevoli a farli morire. Nel febbraio del 1978. l'opposizione cristiano-democratica propose al Bundestag, senza esito peraltro, di sopprimere la pratica dell'alimentazione forzata. I rappresentanti della coalizione social-liberale risposero che abbandonando gli scioperanti al loro destino non si facei^a che «fabbricare dei martiri». L'argomento questa volta non è stato preso in considerazione, e l'attendismo di cui ha dato prova il governo di Bonn deriva dalla convinzione che l'estrema sinistra terrorista non disponga più. oggi, che di un potenziale di simpatie trascurabile. ,. ... , ( i>|) \ rmhi ì.v Mondi' e |k r l'Iiuliu I,u Stampa

Luoghi citati: Bonn, Mogadiscio, Repubblica Federale Tedesca, Stoccarda