Oggi a Mosca i generali spazzano le vie

Oggi a Mosca i generali spazzano le vie In occasione del «Subbotnik», o «sabato lavorativo volontario» Oggi a Mosca i generali spazzano le vie DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Stamattina di buon'ora milioni di moscoviti si riverseranno nelle strade: una parie per andare in labbrica e lavorare anche nel giorno di riposo, i più — armali di vanghe, zappette e rastrelli — per rifare il trucco alla città uscita dall'inverno e faticosamente passala attraverso le sellimane del disgelo (ma in questi giorni, dopo un primo timido accenno di primavera, e nuovamente nevicato, il termometro e tornato sono lo zero). Come a Mosca, in ogni altra città e paese dell'Unione Sovietica, dalle repubbliche baltiche a quelle dell'Estremo Oriente asiatico, si assisterà alla stessa scena, perche questo non e un sabato come tulli gli altri: é quello del subbotnik. La parola è iniraducibile. Deriva da subbota (sabalo) e per dargli un signilicato dobbiamo chiamarlo «sabato lavorativo volontario-, o più semplicemente -sabato sovietico-, se non si vuole attribuirlo, come fanno i sovietici, a Vladimir Elicli Lenin. E' il sabalo che ogni anno precede il compleanno del padre della patria (22 aprile) e che a lui e intitolato, nell'impegno — volontario, appunto — di dedicare una giornata di lavoro alla -costruzione del comunismo-. Chi svolge un'attività produttiva (in labbrica. per esempio) va al lavoro senza per¬ cepire neppure un copeco: chi invece lavora in ufficio sarà messo a zappettare le aiuole, a riverniciare i rechili dei parchi, a ripulire le strade. E' il giorno in cui i russi ridiventano davvero lutti uguali, con il generale dell'Armata Rossa che. con un vecchio paio di pantaloni, stacca il tango dal marciapiede accanto alla giovanissima commessa dei magazzini Gum. o con l'importante funzionario del ministero che. smesso l'abito grigio e la bustina d'astrakan, si arrampica su un albero per potare i rami aiutato dalla popolana alla quale gli altri giorni dell'anno non rivolgerebbe neppure la parola. Già da qualche settimana la Pravda c gli altri giornali lanciano pressanti inviti a questa giornata di voloniariato socialista: oggi e argomento di prima pagina, con slogan inneggiami al lavoro sovietico, alla costruzione del comunismo, al compleanno di Lenin. In realtà il subbotnik. anziché -una giornata particolarmente festosa, colorata di bandiere e di slogan, piena di canti e illuminata da milioni di sorrisi-, come la descrivono abitualmente i giornali, e per i russi una seccatura inevitabile, che per fortuna capila soltanto una volta l'anno. Se la partecipazione e uflicialmenie volontaria, in pratica e frutlo di una | ben concertata organizzazione, e l'a¬ stensione e considerata segno di scarsa disciplina ideologica. Tulli al subbotnik. quindi, che e tale soliamo da 14 anni. Prima si chiamava voskresnik (da voskresenie. che signilica domenica). Era nato nella primavera del 1919. quando gli operai di un deposito di locomotive di Mosca decisero un sabalo sera di prolungare gratuitamente il lavoro fino alla domenica manina. Erano molte quelle guaste, e servivano disperatamenie all'economia del Paese: fu davvero un gesto patriottico, e tale e rimasto per oltre sessantanni nella rigida propaganda ideologica sovietica. La - domenica comunista- divenne subbotnik nel 1967. quando lu introdoita la settimana lavorativa di cinque giorni (otto ore al giorno, col sabalo libero). Ma — vuoi per pigrizia, vuoi per apalia di Ironie agli imperativi dell'ideologia — era anche caduto piuttosio in disuso: ormai lo si faceva soltanto nelle grandi città, con un blando controllo. Nel 1970. in occasione del centenario della nascita di Lenin, il pcus rilancio l'idea con un martellamento dei mass media. E da undici anni, un sabato d'aprile, ecco le schiere di -volontari- per rimediare alle malefatte dell'inverno: da Mosca a Vladivostock. da Tallinn a Odessa, tutti in fila con vanghe e ramazze. , Ra,

Persone citate: Lenin, Tulli, Vladimir Elicli Lenin

Luoghi citati: Mosca, Odessa, Unione Sovietica, Vladivostock