Brodskij : «Non capiscono Dostoevskij» di Lia Wainstein

Brodskij : «Non capiscono Dostoevskij» INCONTRO A ROMA: IL POETA IN ESILIO PARLA DEI SOVIETICI Brodskij : «Non capiscono Dostoevskij» ROMA — Dagli Stati Uniti, dove insegna all'Università del Michigan, il poeta russo Josif Aleksandrovic Brodskij è giunto a Roma su invito dell'Accademia americana. Nell'ultimo numero della rivista Kontinent, che esce in russo a Parigi e che presto uscirà anche da un editore italiano, è stata pubblicata la sua Ecloga quarta (invernale): -...Non sono capace di vivere in altre latitudini, i Sono infilato sul freddo come un'oca sullo spiedo, i Viva la spoglia betulla, l'irsuto abete, i il lumino giallo nel vuoto portone, i viva tutto ciò che è smosso dal vento! i In età matura, è questa una variante della culla Attualmente. Brodskij è preoccupato per il suo amico. il germanista sovietico Konstantin Azadovskij. che all'inizio del mese è stato condannato da un tribunale di Leningrado a due anni di reclusione, e inoltre per la sorte di Jurj Kublanovskij. Questi è un giovane poeta moscovita, noto sin da quando pubblicò alcune liriche nell'almanacco letterario Metropol (1979) proibito dalle autorità. Sta facendo ora il guardiano in una città di provincia, ma Brodskij ritiene che il grande talento di Kublanovskij — lo definisce addirittura -incompatibile con il Paese^ — rappresenti una minaccia per i poeti ufficiali e che perciò sia probabile una sua espulsione dall'Urss. Parliamo del racconto autobiografico Meno di un'unità. -In genere, dice Brodskij. odio scrivere la prosa, non è che un rimasticare quello che è stato detto molto meglio, in forma più concisa, nei l'ersi. Malgrado questo, ho scritto un saggio introduttivo per due volumi di Marina Cvetaeva, che escono adesso in America a cura di Victoria Schweitzer.. — Come spiega il trattamento usato in Urss a Dostoevskij nel centenario della morte? Sono stati pubblicati solo diciannove dei trenta volumi annunciati, nei giornali non c'è stato quasi nulla. Se si pensa alle celebrazioni a livello nazionale, nel 1980. per un poeta come Aleksandr Blok. che non scrive in modo da entusiasmare le folle... -Blok era completamente ottuso, ma è ben visto dalle autorità sovietiche perché co¬ stituisce per loro qualcosa come un antenato decoroso, un personaggio di cui hanno bisogno, e poi ha scritto "I dodici..."». — Quindi è del tutto accettabile? -Sì. Dostoevskij invece non è capito nell'Urss, la gente dice sempre "ma Tolstoj è più grande". In questo senso, Tolstoj è stato un fenomeno diabolico. Dostoevskij ha rivelato la tragica frattura dell'uomo, è orientato verso l'alto, Tolstoj invece si espande, si sviluppa in largo... Elena Stakensnejder, la figlia di un noto architetto di Pietroburgo, contemporanea e amica di Dostoevskij, ha scritto delle cose molto acute nel suo Diario». Brodskij cita il giudizio che condivide appieno: -Dostoevskij non è mai volgare, ma è un mescanin (un piccolo bor¬ ghese). Non è né un nobile, né un seminarista, né un mercante, né un artista o uno studioso, ma proprio un mescanin... e cosi, quando si tratta di rappresentare un grande capitale, per lui, seimila rubli saranno sempre una cifra enorme'. — Poi c'è la lingua di Dostoevskij... -E' una lingua che trasforma il metafisico in fisico... Dostoevskij è pesante, dice la gente del popolo. Lui infatti non giustifica la realtà, non è un ortodosso, ma un protestante, ami, un calvinista, mentre il moralismo di Tolstoj è razionale, senza fratture. Dostoevskij mette a fuoco determinati aspetti, si parla spesso della Pietroburgo di Dostoevskij, in fondo però lui non descrive la città, ma gli abitanti... Oggi però in Urss, salvo qualche eccezione, non sono in grado di capire Dostoevskij-. — E lei, quando l'ha capito? -Fino a diciannove anni, non avevo letto nulla di suo. Una volta, mentre partecipavo ad una spedizione geologica, ebbi voglia di leggere, afferrai il primo libro a portata di mano, erano le Memorie dal sottosuolo... Dostoevskij non è figlio della letteratura russa ma della poesia russa. Quando cominciò a scrivere, di prosa russa ce n'era poca, avrebbe occupato al massimo un ripiano di uno scaffale. Lui leggeva e rileggeva soprattutto Gogol, ma è lontanissimo dalle pagine raffinate, dalle belle descrizioni della natura. Come si vede dal suo discorso per l'inaugurazione del monumento di Puskin, la struttura della sua frase deriva dalla poesia di Aleksandr Sergeevic-. — Nelle sue conversazioni con Lidia Cukovskaja, Anna Achmatova menziona diverse volte Dostoevskij. -La Achmatova diceva che in fondo i personaggi di Dostoevskij sono dei personaggi di Puskin. per esempio che Raskolnikov (in Delitto e castigo) è un Onegin invecchiato. E faceva anche osservare come in molti romanzi di Dostoevskij gli avvenimenti si svolgono in realtà all'estero, mentre i personaggi tornano in Russia per vivere la razvjazka. la conclusione: il principe Myskin. ne/Hdiota. arriva dalla Svizzera, altri dalla Germania. Se io fossi un membro del Comitato centrale del pcus, non me la sentirei davvero di raccomandare Dostoevskij: non è un cittadino leale, è troppo inquisitorio-. Lia Wainstein