Handicappata più fondi nel bilancio regionale sono pochi tre miliardi

Handicappata più fondi nel bilancio regionale sono pochi tre miliardi Bisogna assisterne centocinquantamila Handicappata più fondi nel bilancio regionale sono pochi tre miliardi L'assessore: «La giunta rifarà i conti» «Viviamo tra speranze, illusioni e miracoli-truffa. C'è un'impressionante fuga all'estero alla ricerca di attrezzature e sistemi terapeutici inesistenti in Italia. Nel nostro Paese non vi sono centri per la cura delle lesioni midollari. Su 40 ospedali piemontesi interpellati per avere un quadro della situazione hanno risposto in 12. In compenso l'incompetenza trova ampio spazio dovunque, con sprechi notevoli di denaro». Una denuncia grave che non può cadere nel vuoto, espressa ieri da un giovane handicappato, esponente dell'Associazione paraplegici, il quale (al termine della conferenza stampa organizzata dalla Regione per spiegare che cosa s'intende fare a favore di chi soffre) ha chiesto all'assessore all'Assistenza. Elettra Cernetti, un interessamento non accademico per questo mondo «troppo dimenticato» che talvolta, purtroppo, viene «sepolto» nel pietismo e nell'indifferenza. E l'assessore (affiancato dal presidente del Consiglio regionale. Benzi) ha dato l'impressione di volersi impegnare. Ha detto, senza mezzi termini, che il 1981 non deve affrontare il problema handicappati solo perché ad essi è stato dedicato: ha aggiunto che il bilancio regionale per la loro assistenza è insufficiente: «Solo tre miliardi, una cifra che basta appena a mante- nere la sperimentazione avviata nel 50 per cento del territorio piemontese lo scorso anno, e che in questo 1981 dovrà essere estesa a tutta la Regione». Ha spiegato ancora che la giunta è decisa a rivedere presto i conti, magari per realizzare meno opere e per occuparsi di più delle persone. Quanti sono gli handicappati in Piemonte? Il censimento è in corso, ma i primi dati statistici consentono di precisarne la cifra in mode abbastanza preciso: sono circa 150 mila che. con i tre miliardi messi a disposizione dall'assistenza regionale, riceverebbe poco più di 20 mila lire a testa ogni 12 mesi. Per questo l'assessore ieri ha molto insistito per un incremento del proprio budget, «anche a scapito di altri settori». Che cosa ha intenzione di fare dunque l'amministrazione regionale, oltre a potenziare il proprio bilancio per l'assistenza? Anzitutto c'è l'impegno ad estendere a tutte le Unità sanitarie locali (Usi) i finanziamenti per servizi socio-assistenziali, con centri diurni per soggetti gravi: con attività a domicilio volte a salvaguardare l'autonomia dell'individuo senza allontanarlo dal suo ambiente naturale: con servizi residenziali per creare una rete pubblica in grado di intervenire in qualsiasi momento. Accanto a queste iniziative vi saranno incontri e dibattiti (fra gli altri un convegno a livello europeo che si svolgerà ad ottobre) per giungere a scambi efficaci di informazioni ed esperienze. Sono inoltre in corso realizzazioni rilevanti: ad esempio un centro di documentazione regionale per i ciechi con servizi di biblioteca in Braille e corsi, sempre di Braille, per non vedenti, genitori ed operatori. Buoni intenti pure per i servizi sanitari, dalla prevenzione alla cura, alla riabilitazione. Un bilancio di previsione (che abbiamo dovuto sintetizzare molto) per alleviare la sofferenza, accolto in termini positivi dagli stessi handicappati. g. san>

Persone citate: Benzi, Braille, Elettra Cernetti

Luoghi citati: Italia, Piemonte