Molte società petrolifere in Piemonte dovranno pagare centinaia di milioni

Molte società petrolifere in Piemonte dovranno pagare centinaia di milioni In testa alla classifica la Finanziaria tessile: 3 miliardi di imposta Molte società petrolifere in Piemonte dovranno pagare centinaia di milioni ROMA — Qual è l'inaice di «pericolosità fiscale» del Piemonte? E cioè, qual è il livello di evasione, a Torino e nelle altre città piemontesi? Il terzo libro rosso del ministro Reviglio, quello che contiene i risultati degli accertamenti fiscali per quanto riguarda le società, consente di definire una prima «mappa» ragionata dell'evasione fiscale regione per regione. Se prendiamo in esame le «società di capitali ed enti», scorrendo il libro rosso vediamo che alla gran torta dell'evasione che ha fatto mancare all'appello 3324 miliardi, il Piemonte avrebbe contribuito per una buona fetta: il reddito netto Irpeg dichiarato, infatti, nella regione è negativo, e complessivamente raggiunge la cifra di meno 256 miliardi: dopo l'accertamento, il reddito diventerebbe positivo, e salirebbe a 247 miliardi, e 425 milioni. Secondo i primi conteggi, è possibile anche stilare una classifica dei contribuenti che denunciano uno scarto maggiore tra la dichiarazione e l'accertamento, e che quindi si sono visti contestare dal fisco una forte maggiorazione d'imposta. Al primo posto, c'è il Gruppo Finanziario Tessile che ha dichiarato un imponibile Irpeg di 3 miliardi, mentre l'imponibile accertato, per il '74. è di 9 miliardi: la maggior imposta supera così i 3 miliardi. Viene al secondo posto la Ciaika srl. una società di carburanti e lubrificanti, con una maggior imposta di 2.2 miliardi. Per il terzo posto, bisogna arrivare a Rivarolo: la società è la Eato Spa. meccanica fonderie, alla quale per il '74 Reviglio contesta una maggior imposta di 1 miliardo e mezzo. Seguono poi la «Stedi», carburanti, di Torino (un miliardo e 400 milioni), la «Fin Car». carburanti e lubrificanti, di Alessandria (1.2 miliardi), la «Spa Siom». olii minerali, di Caragliodl.l miliardi), la «Ulma» di Beinasco (868 milioni), la «Europetroli» di Novara (827 milioni per il 78-79. più 601 milioni per il 77-78). la «Conrieri» di Rivoli (827 milioni), la «Beloit Italia» di Pinerolo. con 704 milioni di maggiore imposta. Nel libro rosso figura anche la Fiat Spa. con un accertamento Irpeg irrisorio: 59 miliardi 928 milioni contro i 59 miliardi e 847 milioni dichiarati. La maggior imposta sarebbe di 39 milioni 776 mila lire. Se però, da queste cifre si scende a livelli più modesti, si scopre che l'evasione toccherebbe tutte le province, e quasi tutti i paesi del Piemonte. In questo senso, il libro rosso è una vera e propria «guida». Ecco un elenco: ad Asti, al primo posto c'è l'Azienda vetrerie italiane Ricciardi, con una richiesta di maggior imposta di 54 milioni; ad Avi- gliana la Plasticavi, con 8 milioni di maggiore imposta: a Biella, la Cassa di Risparmio, con 144 milioni: a Borgosesia i Calzaturifici Pitar. con 10 milioni; a Bra le Costruzioni Meccaniche Braidesi. con 94 milioni; a Canelli la Bell Bottoni, con 8 milioni: a Casale la Montepetroli, con 403 milioni; a Chieri i Laterizi, con 55 milioni; a Chivasso la Smalteria Rondissero. con 23 milioni: a Ciriè la Cartiera Bosco, con 233 milioni; a Cessato la Ula. con 142 milioni: a Cuorgnè le Fonderie Trione. con 65 milioni: a Domodossola la Clifford Villadossola. con 79 milioni: a Moncalieri la Ime, con 184 milioni; a Nizza la Friges Siller, con 52 milioni; a Noli la Molceviaggi. con 55 milioni: a Santina la Prinz Brau con 29 milioni; a Tortona la Nafta Sai. con 103 milioni; a Verbania la Inox Ned Toce e la Alba Italia, entrambe con una maggior imposta di 76 milioni. e. m.