Tra palazzinari e banchieri a Roma spunta il nome di Scicolone Sofia

Tra palazzinari e banchieri a Roma spunta il nome di Scicolone Sofia Tra palazzinari e banchieri a Roma spunta il nome di Scicolone Sofia L'attrice avrebbe evaso 685 milioni nel 74 - Al primo posto il costruttore Mario Genghini, citato per 7 miliardi - Nell'elenco figurano registi, autori, pittori, cantanti e calciatori ROMA — Aprendo il gran «libro rosso» del ministro Reviglio alla pagina capitolina si vede subito che nella rete tesa agli evasori fiscali (per ora solo «presunti») dagli 007 degli uffici finanziari sono finiti pesci piccoli, pesci grossi e «pescicani». L'arco è vastissimo: dai palazzinari che mise- j ro a sacco Roma a Sophia Lo-1 ren; da Camillo Crociani, bai-. zato alla ribalta delle cronache per lo «scandalo Lo- ! ckheed» a Renato Guttuso; ; da Maurizio Costanzo a Patty Pravo. Con loro una manciata \ di stranieri dalle più diverse origini (c'è anche Ursula Andress) che pensavano d'aver trovato in Italia il paese di Bengodi. E per finire, ancora una volta accomunati, l'ex capitano della Lazio Wilson e Trinca un altro protagonista del «calcio scommesse». Accanto a gente che fa notizia, personaggi oscuri il cui cognome però è seguito da molti zeri. L'evasore capolista è il costruttore romano Mario Genghini, 53 anni, al quale lo Stato chiede oltre 7 miliardi. Nella denuncia dei redditi per il 1974 aveva dichiarato un imponibile «zero» sia per l'Irpef, sia per l'Ilor. Gli uffici hanno accertato per la prima imposta 7 miliardi 400 mila lire, ed altrettanto per la seconda. Sempre per i redditi del '74 lo seguono a distanza Carlo Aloisi, 65 anni, costruttore e banchiere, già presidente dell'Unire (l'ente che controlla le corse dei cavalli), arrestato cinque anni fa al valico di Ventimiglia per esportazione di valuta, quand'era vicepresidente dell'Istituto Bancario Italiano. Irpef dichiarata 12 milioni, accertati 2 miliardi 300 milioni; Ilor dichiarata 10 milioni, accertati oltre 2 miliardi (maggiore imposta totale 2.117.700.000 lire). Cesare Andreuzzi, 45 anni, costruttore. Dichiarati dieci milioni per l'Irpef e «zero lire» per l'Ilor; accertati in totale 3 miliardi 600 mila (maggiore imposta 1.700.964.000); Renato Armellini, 51 anni, costruttore: circa 3 miliardi accertati contro 45 milioni dichiarati (imposta dovuta un miliardo 350 milioni). Francesco Bellavista Caltagirone, 42 anni, costruttore. Nella denuncia risultano 47 milioni e mezzo Irpef e «zero lire» Ilor; l'accertamento dice quasi 2 miliardi e mezzo (imposta: 1.263.246.000). Giulio De Angelis, 49 anni. Dichiarati 4 milioni di Irpef e 22 di Ilor; accertati complessivamente 2 miliardi 750 milioni (imposta: 1.266.896.000). Alfio Marchini, 69 anni, costruttore originario di Città della Pieve, arrestato l'anno scorso per lo scandalo Italcasse: dichiarati 22 milioni Irpef e «zero lire»Ilor; accertati quasi 5 miliardi, con un'imposta maggiore di 2.322.857.000 (per suo fratello. Alvaro Marchini, ex presidente della Roma e costruttore, la maggiore imposta è di 491 milioni e mezzo). Sandro Parnasi, 51 anni, costruttore romano: ha dichiarato 267 milioni di imponibile Irpef ed Ilor; ne hanno accertati 2 miliardi 900 milioni (maggior imposta totale: 1.279.665.000). Camillo Crociani, già ricercato dalla magistratura italiana per il caso Lockheed, morto nel dicembre scorso a Città del Messico dove si era rifugiato. Le notifiche che lo riguardano vanno dal '74 al '76. Il primo anno figura come «lavoratore dipendente» e denuncia 31 milioni (accertamento: circa 2 miliardi): nel biennio successivo (la sua attività risulta «non rilevata») denuncia 70 milioni Irpef e «zero lire» Ilor (accertamento: poco meno di 11 miliardi). La maggior imposta per i tre anni è di quasi 6 miliardi. Ma al di là di queste cifre vertiginose, qualche dato può servire a delineare un quadro complessivo del «paradiso fiscale» romano. Su 2600 presunti evasori oltre 1300 non hanno presentato la denuncia relativa all'imposta sulle persone fisiche, o all'imposta locale sui redditi, o ad entrambe (mentre gli uffici, ovviamente, hanno scoperto redditi imponibili), oppure hanno dichiarato reddito «zero», o ancora hanno denunciato un passivo. Questi ultimi sono una novantina. In testa alla classifica Francesco Liani, nato in Francia 50 anni fa. attività: materiali elettrici ed elettrodomestici. Per il '74 alla voce Irpef ha scritto —358.273.000 lire, gli è stato accertato un imponibile di 501 milioni. Non è l'unico, molti stranieri hanno giocato al ribasso. L'iraniano Rouhollah Djoviyan, 48 anni, commerciante al minuto ha dichiarato per il '74' un passivo di due milioni e mezzo (accertati +30.823.000) e per l'anno successivo —24.670.000 di Irpef (per il fisco l'imponibile era +76 milioni 618 mila lire). Sfogliando gli elenchi, dalla massa di «commercianti al minuto», avvocati, macellai, ingegneri, spuntano qua e là personaggi dell'arte, della cultura, del cinema e della tv. Ci sono produttori, registi, autori, musicisti, attori, cantanti, presentatori, giornalisti. Anche chi per camuffarsi usa il vero nome, quello registrato all'anagrafe, e non lo pseudonimo che l'ha accompagnato al successo. La «dolce vita» dunque per l'evasore sembra finita. In prima fila Scicolone Sofia, 47 anni, attrice (la chiamano Sophia Loren), dalla quale lo Stato vorrebbe per il 1974 circa 685 milioni. Ad anni luce di distanza Ursula (Lotte) Andress: il suo debito con le nostre finanze in tre anni non raggiunge i 16 milioni. Seguono, in ordine alfabetico, se lo Stato ha fatto loro bene i conti in tasca, Annicchiarico (Walter Chiari) con 11 milioni di «maggiore imposta» dovuta, Lucio Battisti (68 milioni), Buzzanca (17), Antonio Ciacci (Little Tony) con 20 milioni, Franco Cristaldi (82), Maurizio Costanzo (9 milioni), Francesco De Gregori (5), Sergio Endrigo (2 milioni e mezzo), Gianfranco Enriquez (9), Federico Fellini (due milioni e mezzo per il 1974), Giulietta Masina (per lo stesso anno 27 mila lire), l'algerina Edwige Fenech (3), Gabriella Ferri (20), Luciano Fineschi (oltre 20 milioni per un triennio), Arnoldo Foà (199 mila lire per il '74), Eleonora Giorgi 98 milioni (triennio '74-'76), Loretta Goggi (11), Renato Guttuso (23 e mezzo), Francesco (Ciccio) Ingrassia (4 milioni e mezzo), Corrado Man toni (per il pubblico Corrado) oltre 9 milioni per tre anni, Mina (Anna Mazzini) 73 milioni, Domenico Modugno (6), Ennio Morricone (quasi 114 milioni), Novella Parigini (1), Alessandro Perrone (689), Pippo Franco (7), Renato Ranucci (Rascel) 16 milioni, Guido Sacerdote (più di 2 e mezzo), Luciano Salce (quasi 3 e mezzo), Enrico Maria Salerno (13), Ettore Scola (4), Alberto Sordi ottimo interprete sullo schermo dei difetti nazionali (157 milioni per il '74), Luigi Squarzina (2), Nicoletta Strambelli ovvero Patty Pravo (28 milioni). E per finire due personaggi legati allo scandalo delle partite di calcio truccate: il grande accusatore Alvaro Trinca e l'ex capitano della Lazio. Giuseppe Wilson. Quest'ultimo ha denunciato di Irpef per il '74 circa 51 milioni e mezzo, mentre gliene hanno accertati 65.704.000; il Trinca ha dichiarato per il biennio '74-'75 un passivo Irpef di 10 milioni contro un accertamento di 110 milioni, e per il triennio successivo un imponibile di circa 17 milioni quando il fisco gli chiede una maggior imposta (riferita ad entrambi i coniugi cumulativamente) di 156 milioni. \ Sofia Iorili. 685 milioni

Luoghi citati: Città Del Messico, Città Della Pieve, Francia, Italia, Lazio, Roma, Sofia, Ventimiglia