«Un divario di 10 anni a vantaggio degli Usa»

«Un divario di 10 anni a vantaggio degli Usa» «Un divario di 10 anni a vantaggio degli Usa» Gene Cernan, ex astronauta, spiega i punti dello Space Transport System che determinano il gap con l'Urss - Già i russi progettavano, col complesso SaljutSoyuz-Progress, un alto comando spaziale per il controllo deirOceano stellare DALLA REDAZIONE DI NEW YORK NEW YORK — nello stesso istante in cui ha ribadito la superiorità tecnologica degli Stati Uniti, lo storico volo orbitale della Columbia ha riproposto al mondo la loro sfida spaziale all'Urss. Come gli Anni Sessanta, aperti dal sovietico Gagàrin con la Vostok e chiusi dall'americano Armstrong con l'Apollo, cosi gli Anni Ottanta verranno caratterizzati dalla competizione nel Cosmo tra le due superpotenze. Ma con due differenze fondamentali: che sarà l'Urss, e non più gli Stati Uniti, a dover recuperare terreno, e che sarà in palio il controllo economico e militare del sistema solare, e quindi anche l'equilibrio strategico L'allarme sovietico per i termini in cui s'è concretata la sfida americana è riassunto dalla dura nota della Tass che definisce lo Shuttle uno strumento del Pentagono. Gene Cernan lo spiega con il fatto che la Columbia ha aperto un gap di almeno dieci anni a danno dei sovietici nella tecnologia dello spazio. Cernan è l'ex astronauta che partecipò all'unico progetto congiunto Mosca-Washington, l'aggancio della Soyuz e dell'Apollo in orbita nel luglio del '75. E' uno dei massimi esperti Usa sul programma spaziale dell'Urss, che studiò nella sua permanenza moscovita. Cernan illustra i punti dello •Space transport system* che determinano il vantaggio degli Stati Uniti: il propellente solido dei due vettori, quello liquido di idrogeno e ossigeno della navetta stessa, e la straordinaria capacità di carico, 29 tonnellate all'andata, 14 al ritorno; sono, soprattutto, il cosiddetto «comitato dei computers» che governa la navigazione dello Shuttle, e le sue doti di aeroplano, che consentono sino a 100 missioni per modello. L'Urss — egli dice — è in grado di scagliare in orbita solo pesi di 5-6 tonnellate, non può riportarne nessuno a terra, e le sue astronavi si utilizzano una volta sola. L'ex astronauta, l'ultimo a sbarcare sulla Luna con Har- rison Schmitt, è convinto che dopo la straordinaria impresa della Columbia, Breznev imporrà all'Urss uno sforzo analogo a quello imposto agli Stati Uniti da Kennedy dopo il volo di Gagàrin. A suo parere, lo sforzo si articolerà in tre direzioni: la produzione di un vettore di potenza molto superiore (da un terzo alla metà) del Saturno, adoperato dagli americani per il lancio dell'Apollo; la costruzione di una «copia» della navetta, analogamente a quanto avvenuto con il supersonico di linea Concorde, e l'accentuazióne dell'aspetto militare della stazione orbitante Salyut. Dice Cernan che il problema sovietico è l'incapacità di ottenere propellenti adeguati, e di programmare computers della complessità del 'Comitato* della Columbia. Dove la superiorità americana si ferma è nel settore delle stazioni orbitanti. Cernan è ammirato del complesso Salyut-Soyuz-Progress, la navicella automatica per i rifornimenti. Mentre non dubita che l'America possa vincere la corsa verso Marte, ritiene che il tempo necessario per vincere quella delle piattaforme spaziali sia molto ridotto. Egli insiste che la Salyut ha innanzitutto un significato militare, e che la Nasa e il governo Usa non devono ignorarlo. •Siamo di fronte — dichiara — a un complesso in cui uomini collaudati molto meglio di noi alla vita nel vuoto svolgono funzioni di verifica e difesa di quello che considerano il loro territorio cosmico, e in futuro svolgeranno funzioni di attacco*. Harrison Schmitt, che oggi è senatore, e dirige la commissione per le tecnologie del Congresso, afferma che il programma spaziale sovietico •ha uno scopo principalmente bellico*, e che l'allarme di Mosca per lo Shuttle deriva dal fatto che esso rischia di neutralizzarlo. «La Columbia, l'Apollo, noi abbiamo sempre fatto tutto alla luce del sole*, proclama. «Le Salyut sono state circondate da mistero perchè per metà sono macchine militari*. Al Congresso, Schmitt ha pubblicato un documento in cui attribuisce a Mosca il progetto di ampliare la Salyut con altre strutture per poter ospitare nell'85 un «alto comando» di 12-14 persone. L'idea dell'alto comando negli spazi, aggiunge Schmitt, dovrebbe essere fatta propria da Washington. •Non possiamo permettere che il nuovo oceano, l'oceano delle stelle, sia dominato da una potenza oppressiva*, perora. «La Columbia ci ha fornito i mezzi per costruire una base militare orbitante: sfruttiamoli*. Schmitt sogna un vero e proprio spazioporto con mini-shuttle capaci di inseguire e distruggere quasiasi oggetto, e batteria di raggi laser in grado di distruggere missili che venissero lanciati dall'Urss. -Da progetti del genere — ammonisce — dipende la salvezza dell'Occidente*. i: ^^^^ Base di Edwards. La gigantesca sagoma della Space Shuttle sovrasta uno degli aerei che hanno scortato la navicella negli ultimi minuti di volo fino al perfetto atterraggio (Tel. Upi)