Giscard d'Estaing In ribasso a dieci giorni dalle elezioni

Giscard d'Estaing In ribasso a dieci giorni dalle elezioni L'ultimo sondaggio pubblicato da «Paris Match» Giscard d'Estaing In ribasso a dieci giorni dalle elezioni DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Il fenomeno più importante della campagna elettorale per l'Eliseo, a dieci giorni dal primo turno, è la regressione di Giscard d'Estaing. Un sondaggio pubblicato dal settimanale Paris Match indica il presidente uscente ancora vincitore su Mitterrand nel ballottaggio del 10 maggio, ma con uno scarto minimo (50,5 per cento contro 49,5). Appena una settimana fa, lo stesso sondaggio attribuiva a Giscard un confortevole scarto di quattro punti. Quasi la stessa flessione si riscontra anche nelle intenzioni di voto al primo turno, dove il presidente-candidato è sceso al 27 per cento (una settimana fa sfiorava il 30). Mitterrand è al 23.5 per cento (anche lui in leggerissima scivolata). Chirac al 18,5 e Marchais al 16, entrambi in progressione di due punti. E' certo ancora azzardato considerare queste indicazioni come una tendenza di fondo dell'elettorato, ma appare indubbio il deterioramento dell'immagine di Giscard d'Estaing. Per recuperare, il presidente è costretto perciò a drammatizzare al massimo il dibattito elettorale, attaccando duramente sia Mitterrand che Chirac, e accusando quest'ultimo di dividere l'elettorato della maggioranza di stampo moderato-conservatore e di favorire obiettivamente, con le sue critiche, l'ascesa di Mitterrand. > La crisi di Giscard ha quindi innescato un'accesa «guerra delle due destre», che ripropone in grande il conflitto già scoppiato nel '77, quando Chirac aveva sfidato (e battuto) nelle elezioni comunali di Parigi il candidato prescelto dal presidente. Oggi la posta in gioco è ben maggiore, ma la sfida lanciata da Chirac a Giscard, con il corollario di seve- re critiche indirizzate dall'ex premier al bilancio del settennio giscardiano. sta erodendo vistosamente il patrimonio elettorale del presidente-candidato. E nell'ipotesi di una sconfitta di Giscard contro Mitterrand. Chirac potrebbe apparire obiettivamente come colui che ha offerto al candidato socialista «le chiavi del potere». Questa minaccia appare oggi reale, e spiega la violenza degli attacchi scatenati contro Chirac dai «luogotenenti» di Giscard. Il presidente dell'Udf, Lecanuet, include cosi Chirac 'fra i nove candidati anti-Giscard», e lo accusa di 'Servire obiettivamente Mitterrand con gli eccessi delle sue polemiche», mentre il ministro gollista Galley critica aspramente il leader dell'Rpr perché mette sullo stesso piano la politica del presidente e le proposte socialiste. Davanti a questo ventaglio di accuse, i responsabili neogollisti ribattono che 'Giscard non è il meglio piazzato per battere Mitterrand», e che per eliminare il candidato socialista è preferibile votare Chirac sin dal primo turno. «Se una parte dell'elettorato deluso da Giscard non voterà subito Mitterrand è perché Chirac è presente», ha sostenuto il presidente del gruppo parlamentare Rpr. Labbé. In definitiva, a dieci giorni da! primo voto, le divergenze tra neo-gollisti e giscardiani si accentuano pericolosamente, lasciando trasparire come nota Le Monde, parecchie difficoltà a governare insieme dopo il 10 maggio, se Giscard la spunterà. Alle pesanti incognite nei rapporti socialisticomunisti, se vincerà Mitterrand, si abbina perciò un'eguale crisi nella maggioranza, p. pat.

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