In Polonia il partito comunista contostato dai delegati di base

In Polonia il partito comunista contostato dai delegati di base Un fatto senza precedenti in un Paese dell'Est In Polonia il partito comunista contostato dai delegati di base Nella sala conferenze dell'Università di Torun - Circa cento delegati di 12 voivodati - Negata V«infallibilità» del poup - Accuse per la crisi economica TORUN — Circa 100 delegati di 12 voivodati della Polonia si sono riuniti ieri a Torun per la prima riunione nazionale delle organizzazioni di base del partito comunista. E' una riunione di estrema importanza, in quanto è la prima volta che in Polinia, e anzi in tutto il mondo socialista, vi è un dibattito 'Orizzontale» in seno alla struttura di partito; dibattito che, fanno notare gli osservatori, sembra contraddire il principio del centralismo democratico in nome di un movimento di gestione dal basso del partito che tende a coinvolgere il vertice. Un coinvolgimento che sposta il fulcro della crisi polacca dai motivi di tensione fra sindacato e governo a quelli in seno allo stesso poup. E' una situazione non priva di interrogativi nel quadro dei rapporti di alleanza con gli altri partiti socialisti, e che suggerisce la possibilità di un indebolimento della forza del partito in un momento in cui la sua unità appare essenziale per il mantenimento del suo ruolo guida. La riunione si svolge nella sala delle confe¬ renze dell'università -Nicola Copernico' alla presenza di circa 700 persone fra membri del poup, osservatori e giornalisti. Respingendo le accuse di «frazionismo», i primi interventi dei delegati delle -commissioni consultive' di Danzica. Stettino, Poznan e Wroclaw hanno sottolineato che «frazionista» è piuttosto chi invoca il principio secondo cui «una minoranza deve obbligare la maggioranza a seguire la sua volontà». Contrariamente a quanto annunciato, non era presente Zdzislaw Kurowski, membro della segreteria del Comitato Centrale, che ha delegato il vicedirettore del Dipartimento per l'organizzazione del CC, Jerzy Lukasiewicz. Durante la prima parte della riunione si è notato un orientamento decisamente critico nei confronti della direzione del poup, ed è stata sottolineata la necessità del rinnovamento attraverso una maggiore attività delle strutture orizzontali, essenziali alla vita del partito — è stato detto — assai più di quelle del Comitato Centrale e dell'Ufficio Politico. L'importanza della riunione è stata sottolineata nel corso di una conferenza stampa prima dell'inizio dei lavori, dal primo segretario del Comitato di voivodato di Torun, Zszislaw Najdowski (ex ministro della Cultura), il quale ha affermato che le attività delle strutture orizzontali «possono essere fruttuose per il partito ed arricchire la discussione». Najdowski ha quindi smentito che il segretario della cellula del poup di una delle maggiori imprese di Torun, Ivanow. sia stato espulso dal partito «per la sua partecipazione alle attività delle strutture orizzontali», affermando che agiva invece «in contrasto con lo statuto del poup». Ma ormai anche lo statuto del partito non è più un dogma, e ne viene invocata la revisione. E'tutto il partito, nella sua attuale struttura, che viene messo in discussione e viene respinta la concezione che il poup sia un'entità perfetta che va difesa dagli attacchi delle forze antisocialiste che premono dall'esterno: è il partito comunista stesso ad essere invaso da queste forze ostili, accusano i delegati, le quali «hanno causato la crisi attuale e la catastrofe ». Nel corso dell'animata discussione è stato sollevato an¬ che il problema delle elezioni in seno al poup, ed è stato posto l'accento sulla limitazione della durata del mandato. Alcuni delegati hanno proposto che i responsabili ai diversi livelli del partito siano eletti al massimo due volte, e siano poi obbligati a tornare alla loro attività professionale per quattro anni prima di poter essere rieletti. E' stata anche sottolineata la necessità di elezioni dirette. I delegati hanno affermato che «l'ottavo e nono plenum hanno soltanto approfondito il divario fra la base e la direzione», accusando il vertice di non accettare le critiche costruttive che provengono dalla base, come ad esempio la lettera aperta del presidente dei giornalisti polacchi, Stefan Bratkowski, che denunciava le manovre dei 'duri» in seno all'apparato.

Persone citate: Jerzy Lukasiewicz, Stefan Bratkowski

Luoghi citati: Danzica, Polonia, Poznan, Stettino, Torun, Wroclaw