Il killer Ale condannato a due ergastoli reclusione perpetua anche per Condorelli di Claudio Giacchino

Il killer Ale condannato a due ergastoli reclusione perpetua anche per Condorelli Sentenza al processo per l'assassinio del commissario Rosano e di un «boss» Il killer Ale condannato a due ergastoli reclusione perpetua anche per Condorelli Il primo ha collezionato così quattro ergastoli (ne aveva già due per omicidi compiuti in Abruzzo e nelle Marche) - E' responsabile di entrambi i delitti - Il secondo prosciolto per la morte del funzionario di ps Carlo Ale è diventato uno dei detenuti più condannati d'Italia. Aveva sulle spalle già due ergastoli per omicidi compiuti in Abruzzo e nelle Marche alcuni anni fa. Ieri ha collezionato altre due condanne a vita: la prima sezione della Corte d'Assise l'ha riconosciuto responsabile dell'assassinio del presunto boss della mala torinese Giovanni Casano. freddato a colpi di pistola la vigilia del Natale '76, e dell'uccisione del commissario di p.s. Vincenzo Rosano. ammazzato nella pizzeria «Marechiaro» la sera del 2 febbraio '77. Carcere a vita anche per il compare di Ale. Rosario Condorelli. Per i giudici. Condorelli è uno dei killers di Casano: ma non ha avuto nulla a che fare, è stato infatti prosciolto per non aver commesso il fatto, con la morte di Rosano. La sentenza è stata letta dal presidente della Corte. Cucchiara, alle 14.20. in un'aula deserta. Ale aveva rinunciato a presenziare all'ultima udienza. Condorelli ha ascoltato attento e calmo le appassionate arringhe dei suoi difensori avvocati Geo Dal Fiume e Pettiti (i legali hanno parlato per quasi 3 ore). Si è intrattenuto per alcuni minuti, dopo che i giurati s'erano ritirati in camera di consiglio, a parlottare tranquillo e sorridente attraverso le sbarre della gabbia con amici e parenti poi ha preferito tornarsene alle Nuove. -Conoscere il tardetto qui o in prigione è la stessa cosa — ha detto col suo solito tono altero ai carabinieri di scorta —. Anzi, questa sala mi ha stufato-. Il verdetto ricalca quasi con assoluta fedeltà le richieste del pubblico ministero Notarbartolo: -Due ergastoli per Carlo Ale, uno al suo complice e assoluzione per insufficienza di prove sull'episodio Rosano-. Richieste che non aveva- no scalfito la tracotanza degli imputati: mentre iì p.m. parlava, i due s'erano messi a chiacchierare ad alta voce, del tutto disinteressati a quanto veniva detto contro di loro. Soltanto un energico intervento dell'avvocato Dal Fiume li induceva ad un comportamento meno spavaldo. D'altronde, entrambi dovevano coltivare ben poche speranze di assoluzione. Mentre Condorelli. reputato fino all'omicidio del commissario un boss del clan dei catanesi. aveva sempre negato qualsiasi responsabilità. Ale. che era difeso dall'avv. Perla, aveva confessato il delitto Rosano. Un delitto feroce: Ale. latitante da tempo, aveva freddato il commissario, entrato casualmente nella pizzeria «Marechiaro-. perché era stato riconosciuto dal poliziotto. Con lui avevano fatto fuoco sullo sfortunato funzionario della questura le pistole di altri quattro ricercati. -Angelo, Santonocito. Giovanni De Luca. Domenico Di Renzo e Agatino Bonaccorsi — ha ricordato nella requisitoria il p.m. — che oggi non siedono a fianco di Ale e Condorelli soltanto per il semplice fatto che sono morti-. In quattro rimasero uccisi a Civitanova Marche il 19 maggio '77 in una sparatoria con i carabinieri. Il processo non ha invece chiarito appieno perché fu eliminato anche Giovanni Casano. A carico della vittima la polizia non aveva trovato nulla di concreto ma da tempo coltivava molti sospetti che tirasse le fila del racket delle bische e della prostitu¬ zione. Casano sarebbe stato fatto fuori perché era diventato protettore del clan dei fratelli Miano. - Questi — raccontò agli inquirenti un detenuto. Agostino Marino — erano rwali acerrimi dei "catanesi" capeggiati da Rosario Condorelli. Casano si era scherato dalla parte sbagliata. Ale. Condorelli e Angelo Santonocito gli hanno teso l'agguato mortale. Mi ha rivelato tutto Giovanni De Luca, mi disse che pure lui aveva fatto parte del commando-. Testimonianza contestata a fondo dagli avvocati Dal Fiume. Pettiti e Perla. La Corte però non deve aver avuto troppi dubbi. Poco più di tre ore di discussione sono state sufficienti per infliggere, avvenimento abbastanza raro per la corte d'assise torinese, tre ergastoli in un colpo solo. Claudio Giacchino Il commissario Rosano fu ucciso da Carlo Ale - Rosario Condorelli, ai (empi dell'omicidio Casano

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