O.k. al traforo del Brennero ma quale progetto scegliere?

O.k. al traforo del Brennero ma quale progetto scegliere? Un'opera che verrà a costare 2000 miliardi O.k. al traforo del Brennero ma quale progetto scegliere? VERONA — Da ogni parte giungono gli ok per la realizzazione della galleria del Brennero, un'opera da oltre 2000 miliardi attorno alla quale da anni si discuteva senza trovare la soluzione che andasse bene a italiani, tedeschi e austriaci. L'ultimo giudizio positivo si è avuto l'altro giorno a Bolzano, nell'incontro del Consiglio di presidenza del Comitato dei traffici del Brennero presieduto dall'avvocato Danilo Andrioli che ha visto riuniti anche i presidenti delle Camere di commercio di Verona, Bolzano e Trento e l'assessore ai Trasporti della Provincia autonoma di Bolzano, Pasquali. La soluzione definitiva è stata demandata ai tecnici. Quello che però conta è che anche la Regione Trentino-Alto Adige e la provincia autonoma di Bolzano hanno concesso il loro indispensabile parere favorevole superando cosi le più che legittime perplessità che esistevano di ordine paesaggistico ed ecologico. Spostare oltre 10 milioni di metri cubi di terreno non è impresa da poco e la sistemazione di tanto materiale comporta inevitabilmente uno sconvolgimento dell'ambiente. La Regione e la Provincia di Bolzano comunque hanno accettato il sacrificio a patto però che non vengano realizzate altre infrastrutture come il paventato centro doganale a Campo di Trens o una grande stazione di frontiera all'immediata uscita dalla galleria che avrebbe ulteriormente compromesso il territorio e creato problemi nell'equilibrio etnico dell'Alto Adige. Su questo punto è stato predisposto un ordine del giorno che sarà sottoposto al Comitato dei traffici del Brennero convocato per 1*8 maggio a Bolzano e che sarà poi la base per l'ulteriore discussione al convegno in programma a Bologna in data ancora da fissare a causa delle scadenze elettorali. La decisione dunque spetterà ad un gruppo ristretto di esperti che dovrà scegliere tra il progetto austriaco che prevede una galleria lunga circa 60 chilometri e una seconda galleria di servizio di pari lunghezza o quello italiano che consiste in una serie di gallerie più corte e una partenza a più alta quota. « Una soluzione modesta non è una soluzione' hanno sempre sostenuto austrìaci e tedeschi che intendono risolvere definitamente il problema del valico e dei collegamenti con l'Italia. Anche di recente il ministro dei Trasporti bavarese ha dichiarato che la strada ideale dalla Germania all'Italia passa attraverso il Brennero, ma che se non si trova una soluzione va bene anche lo Spluga nonostante che si debba passare attraverso la Svizzera. Gli italiani, invece, puntano a risparmiare sulle spese. Ora sembra che sia possibile un accordo intermedio che appare di generale soddisfazione. E c'è anche da stabilire dove sarà sistemato il materiale estratto per realizzare la lunghissima galleria. Certamen¬ te una parte del terreno e della roccia andrà in Alto Adige; per il resto si è anche prospettata la possibilità di utilizzare i grandi massi per potenziare le difese di Venezia. Proprio nella città lagunare (da dove in questi giorni il presidente della Regione Bernini ha lanciato il messaggio che (-la Brennero è la priorità delle priorità') c'è stato in questi giorni un incontro nel quale si è fatto il punto sui problemi ferroviari del Veneto e del Trentino Alto Adige. Erano presenti tra gli altri il ministro dei Trasporti Formica e il direttore delle Ferrovie italiane Semenza. E' stato confermato che sta per essere raggiunto l'accordo tecnico per la soluzione definitiva della galleria del Brennero, ma si è anche parlato, soprattutto da parte dell'ing. Semenza, del raddoppio della Verona-Bologna che è l'unica linea ferroviaria a un solo binario da Amburgo a Reggio Calabria. La soluzione è prevista, ma sarà comunque a piccoli passi visto che per il momento nel piano integrativo è stata considerata la possibilità di un ulteriore avanzamento dei lavori con la spesa di 41 miliardi. Con questa sistemazione a Nord e a Sud, lo scalo di Verona appare destinato ad un ulteriore sviluppo con il potenziamento della dogana che diventerà la prima in Italia del Nord Europa e con la realizzazione del centro internodale già previsto anche nel piano delle Ferrovie che hanno stanziato 54 miliardi da spendere in 7 nodi a Verona appunto nonché Padova, Bologna, Segrate, Livorno, Bari e Reggio Calabria. E' stata scartata invece la possibilità di trasferire l'intero scalo merci di Verona Porta Nuova che ospita oltre 2000 vagoni al giorno. Gli enti veronesi chiedevano che lo scalo merci fosse realizzato ex-novo al centro internodale dove invece verrà costruito soltanto il terminale dei trasporti combinati. Franco Ruffo NAPOLI — Entro la fine del mese la Tirrenia di navigazione aprirà le prenotazioni e la vendita dei posti per la prossima estate sui propri traghetti per Sardegna. Sicilia. Malta e Tunisia.

Persone citate: Bernini, Danilo Andrioli, Formica, Franco Ruffo, Pasquali, Semenza