Haig, dopo il viaggio in Medio Oriente discute a Parigi sulla crisi di Beirut di Paolo Patrono

Haig, dopo il viaggio in Medio Oriente discute a Parigi sulla crisi di Beirut Prima di concludere a Bonn il breve giro informativo in Europa Haig, dopo il viaggio in Medio Oriente discute a Parigi sulla crisi di Beirut DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — La nuova crisi nel Libano è stata, secondo le dichiarazioni ufficiali, il tema centrale dei colloqui che il segretario di Stato americano Haig ha avuto ieri mattina a Parigi con Giscard d'Estaing e il ministro degli Esteri Francois Poncet. Giunto da Londra e in procinto di trasferirsi a Bonn per incontrare Schmidt nella sua ultima tappa di informazione in Europa dopo il suo giro in Medio Oriente, Haig ha incentrato la sua sosta parigina essenzialmente sul problema medio-orientale, pur ampliando poi lo scambio di opinioni con i dirigenti francesi alle situazioni di crisi in Africa, e infine alla Polonia e all'Afghanistan, nel quadro dei rapporti Est-Ovest. Uscendo dall'Eliseo, Haig ha annunciato che anche gli Stati Uniti .sorco impegnati in un certo numero di azioni diplomatiche coordinate per riportare la pace in Libano». L'accento posto sulla 'Coordinazione» degli sforzi diplomatici in atto significa in concreto che Washington appoggia i tentativi intrapresi dalla Francia negli ultimi giorni per arrestare i combattimenti. In particolare Haig ha fatto sua la tesi di Parigi secondo cui dovrebbe essere potenziato il ruolo della forza di sicurezza dell'Onu, che oggi non riesce a impedire le periodiche rotture della tregua. La Francia, come è noto, pare disposta, se le parti interessate ne faranno richiesta, a fornire un contingente militare per i reparti cuscinetto dell'Onu. Ma se l'accento è stato posto sulla crisi libanese, nelle conversazioni fra Haig, Giscard d'Estaing e Francois Poncet si è trattato dettaglia¬ tamente anche della situazione in Medio Oriente, e il segretario di Stato ha presentato un bilancio del suo tour nei Paesi Arabi e in Israele. Su questo argomento le fonti ufficiali non hanno però fornito precisazioni. Ma si sa che i punti di vista restano distanti in quanto la Francia (come la Cee e tutti i Paesi Arabi) privilegia la soluzione del problema palestinese, mentre gli Stati Uniti mirano a fare di questo un semplice corollario agli accordi di Camp David. Haig e Giscard hanno infine parlato anche dell'evoluzione della crisi polacca, dell'Afghanistan e dei rapporti Est-Ovest. E' quindi probabile che il presidente francese abbia informato Haig sul messaggio inviato venerdì a Breznev e incentrato appunto sui problemi del disarmo e della sicurezza in Europa oltre che sui principali -punti di crisi» nelle relazioni EstOvest. Sia da parte francese che da parte americana si è insistito sulla -larga concordanza di vedute» emersa dai colloqui. Ed Haig ha lasciato Parigi dicendosi -molto soddisfatto della convergenza d'insieme specialmente sulle relazioni Est-Ovest, l'Afghanistan, la Polonia e la necessità di trattare con urgenza la crisi libanese». Ma -convergenza» non significa comunque -identità», anche se Stati Uniti e Francia proclamano una fase di -luna di miele» nei loro rapporti, che porta Giscard ad assumere verso Washington una posizione più «morbida* di quella del suo amico Schmidt. Paolo Patrono