La malattia di un altro medico fa rinviare il processo Vendemini di Giorgio Viglino

La malattia di un altro medico fa rinviare il processo Vendemini Ancora una delusione per la famiglia del cestista morto La malattia di un altro medico fa rinviare il processo Vendemini DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE FORLÌ' — Nemmeno questa volta si è potuto dare inizio al processo relativo alla morte del giocatore di pallacanestro Luciano Vendemini. Com'era già accaduto il 21 novembre dello scorso anno, uno dei nove imputati in concorso in omicidio colposo, non si è presentato in aula e i suoi difensori hanno presentato un certificato medico chiedendo il rinvio del dibattimento. In novembre era stato il medico Ermanno Piperno di Rieti a «disertare», ieri un altro dei sette sanitari incriminati, il dott. Borghetti. Il presidente del tribunale, dott. Francesco De Castro, di fronte al certificato firmato dal dott. Mario Giannico che denunciava una «tachiaritmia completa» ha chiesto una verifica, sottoscritta immediatamente dal dott. Concetto Saziotti A questo punto il presidente non ha potuto fare altro che prendere atto dell'assenza e, nell'impossibilità di stralciare la posizione del dott. Borghetti dal contesto generale, aggiornare il processo al 1" giugno prossimo. Il nuovo rinvio e ancor più quella che viene definita una «inammissibile tattica dilatoria» hanno irritato gli avvocati di parte civile che assistono i familiari del povero Vendemini, la moglie Laura Bruno, la madre Maria e il fratello Tiziano. Essi hanno comunque rinunciato questa volta ad ogni opposizione convergendo sulle tesi del pubblico ministero, dott. Marcello Branca, che sostiene appunto l'impossibilità di dissociare le diverse posizioni degli imputati. Le responsabilità accertate nell'istruttoria formale verrebbero infatti dall'intreccio di falsi certificati, false interpretazioni, occultamenti, dimenticanze, rinvio di competenze tra i sanitari. Soltanto per i due «laici» le imputazioni sono diverse. Responsabilità istituzionale per Mario Pescante, segretario generale del Coni, e responsabilità diretta per Renato Milardi, presidente della Sebastiani Basket, che deve rispondere anche dell'accusa di truffa nei confronti della società torinese Chinamartini. Giorgio Viglino

Luoghi citati: Forlì, Rieti