Aumentate del 47,6% nel 1980 le minorenni che chiedono l'aborto

Aumentate del 47,6% nel 1980 le minorenni che chiedono l'aborto Una relazione del ministro Sarti Aumentate del 47,6% nel 1980 le minorenni che chiedono l'aborto ROMA — Sono aumentate del 47.6 per cento rispetto al 1979 le minorenni che si sono rivolte al giudice tutelare, come prevede la legge sull'aborto, per ottenere l'autorizzazione ad interrompere la gravidanza. Questo dato è contenuto in una relazione presentata in Parlamento in questi giorni dal ministro della Giustizia. Sarti, sull'attuazione della legge 194 nel corso del 1980. Lo scorso anno le richieste presentate da donne minorenni sono state 1.782 (1.207 nel 1979). Nel 97.1 per cento dei casi l'autorizzazione è stata concessa, contro il 95,9 per cento del 1979. con un incremento quindi dell'1.2 per cento. Dalla relazione del ministro risulta che nel 1980 soltanto 42 procedimenti penali sono stati avviati per reati previsti dalla legge 194 (aborto clandestino) per un totale di solo 40 imputati, tra i quali 16 medici e 8 paramedici. Su 19 processi di primo e secondo grado solo in quattro sono state pronunciate condanne. Tra i motivi addotti nelle domande rivolte ai giudici tutelari prevalgono la impreparazione ad affrontare la maternità, la mancanza di mezzi economici. Questa scelta viene motivata soprattutto con la convinzione dei magistrati che un'eventuale risposta negativa sospingerebbe la minore ad imboccare le strade dell'aborto clandestino. Riguardo alla considerevole aumento delle richieste di autorizzazione, nel documento si afferma che ciò è dovuto all'estendersi del ricorso ai canali istituzionali grazie alla più diffusa conoscenza della legge. Nel testo si afferma, inoltre, che non è possibile precisare «se e in qual misura si sia ridotto il numero degli aborti clandestini, la cui situazione sfugge al controllo giudiziario». Tra le altre considerazioni, nel documento si rilevano le difficoltà di attuazione della 194 riguardo alle minorenni coniugate, che non hanno per legge la capacità di agire e per le quali in certi casi è stato ritenuto sufficiente l'assenso del marito, curatore ex lege.

Persone citate: Sarti

Luoghi citati: Roma