Carniti: non basta contestare il nostro nemico è l'inflazione di Giorgio Romano

Carniti: non basta contestare il nostro nemico è l'inflazione Perché la Cisl ha proposto di «raffreddare» scala mobile e prezzi Carniti: non basta contestare il nostro nemico è l'inflazione TEL AVIV — Pierre Camiti, segretario generale della Cisl, si trova in Israele per un incontro esplorativo in vista di un'iniziativa dei sindacati per il Medio Oriente. Gli abbiamo rivolto alcune domande sulla scala mobile e le recenti proposte della sua organizzazione sindacale. — Perché la Cisl si è decisa a bloccare la scala mobile dopo che aveva sostenuto che era intoccabile? -Non ci siamo decisi a bloccarla. Abbiamo proposto un cambiamento per garantire nel modo più efficace la difesa del salario reale, perseguendo nello stesso tempo l'obiettivo del rallentamento dell'intIasione che è in aumento, a conferma dell'inefficacia delle misure prese. — Si tratta di un gesto di buona volontà oppure siete convinti che la scala mobile possa portare a un'inflazione incontrollabile? «Non abbiamo mai pensato che la scala mobile sia causa d'inflazione, perché essa è uno degli effetti e non delle cause. Le misure che abbiamo proposto tendono ad affrontare le cause strutturali e congiunturali. Basti pensare che l'adozione di misure restrittive avrebbe dovuto — secondo i canoni normali — deprimere il corso dei titoli. Al contrario, la Borsa ha avuto un'impennata, il che conferma che i gruppi finanziari non credono e non considerano efficace la politica antinflazionistica del governo e quindi puntano sull'inflazione e sulla svalutazione-. — Raffreddando scala mobile e prezzi amministrati e sottraendoli all'indicizzazione, che cosa sperate di raggiungere? -Intendiamo dare alla scala mobile una sua diversa articolazione e questa soluzione in-, tegra e deve integrare provvedimenti come il blocco temporaneo dei prezzi e delle tariffe, la sospensione dell'adeguamento dell'equo canone. Da queste misure ci aspettiamo una diminuzione significativa del livello d'inflazione. Pensiamo che sia realistico fare' una riduzione di quattro o cinque punti in un anno». — Cosa chiedono i sindacati al governo? Che renda meno caro il denaro e più facile il credito alle industrie? •Il pacchetto di misure che abbiamo proposto è alternativo a una gestione dell'economia fondata su restrizioni monetarie e creditizie del tutto incapaci di ridurre l'inflazione, men tre producono con certezza una diminuzione dell'occupazione». — Non ritiene che nessun provvedimento potrà servire se non si aumenta la produttività? • Il livello della produttività è legato alla dinamica dell'economia. Se si adottano politiche restrittive, la produttività diminuisce e i costi unitari aumentano, riducendo il livello di competitività del sistema produttivo. Per accrescere la produttività bisogna fare — come noi chiediamo — una politica di espansione selettiva» . — Secondo la Cisl. qual è la linea che dovrebbe tenere il sindacato? -Il problema della difesa e del miglioramento delle condizioni dei lavoratori esige dal sindacato non solo una capacità di contestazione delle politiche governative, ma anche una strategia positiva, che sia capace di ridurre l'inflazione: l'inflazione rappresenta sempre una politica reazionaria perché trasferisce le risorse dai poveri ai ricchi e accresce i pericoli di disgregazione e frantumazione sociale. Per una strategìa positiva di cambiamento, il sindacato può realizzare la più efficace capacità di aggregazione Giorgio Romano

Persone citate: Carniti

Luoghi citati: Israele, Medio Oriente, Tel Aviv