Sono già 10 mila le barche a idrogetto di Paolo Bertoldi

Sono già 10 mila le barche a idrogetto Motonautica - II nostro Paese all'avanguardia per i motori senza elica Sono già 10 mila le barche a idrogetto L'idrogetto è una cosa seria, non solo un complemento di ..giocattoli da mare» come il surf motorizzato o il motoscooter acquatico. Si calcola che in Italia sia montato su oltre diecimila barche «serie». A Venezia, in un solo mese, è stato adottato dai piloti di cinque battelli-taxi e si sa quanto valga, in autostrada come in laguna, il parere di questi specialisti. Si accentua infine la tendenza ad applicare il getto non a scafi qualsiasi, ma a barche appositamente studiate e realizzate. Su questa strada, in precedenza, aveva lavorato la Rio sposando il suo 440 ai Piaggio KS150 o KS200. Nell'ultimo Salone di Genova la stessa Piaggio aveva esposto una sua pilotina carrozzata nelle sovrastrutture dal torinese Martin, ma il «5.50» non è ancora in produzione. Ora è la volta di un cantiere di Corte de' Frati, noto soprattutto per aver sfornato in materiale plastico per un totale di circa 50.000 pezzi tutta una serie di .prime barche» degli italiani. Il Kid di m 2.40 a meno di 400 mila lire è forse il battello meno caro del mercato ed è ven- duto anche nei grandi magazzini. Nella stessa categoria di nautica popolare esiste pure un tre metri da mezzo milione. A dieci anni dalla fondazione, la Lord ha effettuato un salto di qualità, fabbricando anche in vetroresina scafi disegnati da Tullio Abbate. Ora lancia un jet. E' una barca intelligentemente organizzata: prendisole a poppa, due sedili laterali per pilota e assistente, «corridoio» centrale che permette facili spostamenti verso prua, dove altri sedili trasversali quasi a forma di cuccetta fanno intravvedere la possibilità di un hard-top alla moda au¬ tomobilistica, o almeno di una cappottina di tela che improvvisi un piccolo cabinato da brevi crociere. In quanto alla carena gli specialisti della Castoldi hanno creato uno scafo particolarmente adatto al jet. capace di superare i 70 l'ora nella versione da 55 Hp. Vi è pure un tipo da 30 hp che si può pertanto pilotare senza patente. In entrambi i casi la motorizzazione deriva dalla Autobianchi A112. E' una nuova conferma della motorizzazione a idrogetto. La Piaggio ha impiegato parecchi anni per lanciare i suoi Ks. che significa «chilogrammi spinta», ma ora si parla di 1500 pezzi l'anno. La Castoldi è arrivata a 2500 pezzi annuali. Oltre ai modelli derivati dall'Ai 12 (che solo recentemente ha sostituito il Fiat 127) ve ne sono altri provenienti dal Ford. Sta inoltre per esordire un nuovissimo 18 Hp, che utilizza uno statunitense Briggs e Stratton. La casa milanese abbina pure il suo jet a motori Ritmo, e al Diesel Sofim. per arrivare nel campo della grande nautica da lavoro o da diporto agli Aifo da oltre 500 cavalli. L'industria italiana detiene un posto di primo piano in campo internazionale per la produzione di idrogetti. Guardata con una certa sufficienza dai motonauti puri, questa propulsione si è imposta per le particolari prestazioni: manovra immediata, possibilità di navigare in acque basse e di arrivare fin sulle spiagge senza pericolo per i bagnanti, facilità di manutenzione, sorprendente efficacia dell'effetto frenante quando si inverte la spinta del getto. La vecchia elica non è certo soppiantata, ma il jet è ormai una solida realtà. Paolo Bertoldi Uno scafo a getto Castoldi con motore Autobianchi A 112

Persone citate: Briggs, Castoldi, Frati, Tullio Abbate

Luoghi citati: Genova, Italia, Venezia