Parte da Roma la collaborazione tra mondo arabo e il Sud Europa di Mario Salvatorelli
Parte da Roma la collaborazione tra mondo arabo e il Sud Europa Firmato un accordo nell'incontro Oapec-Paesi del Mediterraneo Parte da Roma la collaborazione tra mondo arabo e il Sud Europa ROMA — Il collegamento tra il Sud Europa e l'Oapec era un problema fino a ieri, in quanto come organizzazione l'Oapec esiste, ma il Sud Europa no. Oggi questo problema ha segnato il primo punto per la sua soluzione. Dal seminario di tre giorni tra i nove Paesi europei del Mediterraneo e i nove Paesi arabi membri dell'Oapec é scaturito un documento (lo riassumiamo a parte), che avvia in modo concreto la collaborazione tra le due aree. Lo hanno firmato, per il Comitato tecnico congiunto che ha lavorato nell'ambito del seminario, il professor Romano Prodi e il vice-segretario generale dell'Oapec. Abdel Aziz Al Wattani. dopo un'ultima, laboriosa stesura, che si è protratta mercoledì sera fino a tarda notte ed è stata ultimata solo ieri nel pomeriggio. Nel commentare il documento. Alberto Grandi, presidente dell'Eni, l'organizzatore del «seminario», ha parlato di «approccio realistico», per un colloquio continuo e a tutti i livelli tra le due aree. E il ministro del Commercio Estero. Enrico Manca, ha detto che si possono considerare superati i due periodi, negativi, caratterizzati, il primo, da una continua crescita dei prezzi dei prodotti industriali mentre quello del petrolio rimaneva fermo, e il secondo da un'esplosione del prezzo del petrolio, dietro il quale hanno tentato di correre i prodotti industriali. L'Italia, ha osservato Manca, ha le carte in regola per promuovere un terzo pe- riodo, quello della collaborazione, sia per la sua posizione geo-politica, sia perché è il Paese che più dipende dal petrolio (70 per cento del fabbisogno di energia, contro una media del 50 per cento nel resto d'Europa), sia. infine, per il suo potenziale economico, tecnologico e di personale qualificato. Il ministro delle Partecipazioni statali. Gianni De Michelis. ha sottolineato un'altra caratteristica del nostro Paese, che meglio si adatta alla cooperazione con il mondo arabo, cioè la presenza di un settore pubblico e di un settore privato nella grande industria, ambedue integrati da un tessuto di medie e piccole imprese, alle quali vanno le preferenze di molti Paesi arabi in via di sviluppo. Questo comitato misto permanente per la cooperazione euro-araba, annunciato ieri, potrà già contare nei prossimi giorni su un avvio operativo, con l'apertura nel Kuwait di un ufficio dell'Eni, che terrà i contatti anche con l'Oapec. Lo ila annunciato, in un incontro con la stampa. Giuseppe Ratti, coordinatore per gli affari internazionali dell'Eni, dichiarandosi fiducioso sulla possibilità che questa iniziativa congiunta porrà termine al modo «assolutamente non ordinato», dell'evoluzione dei prezzi del petrolio nello scorso decennio. Romano Prodi ha insistito sul carattere «tecnico» del documento, premessa indispensabile, però, per positive conseguenze politiche. Non esiste il pericolo, ha aggiunto, che si creino due blocchi nell'Europa occidentale, ma esistono i Paesi dell'area mediterranea, che hanno esigenze e possibilità comuni. Mario Salvatorelli
Persone citate: Abdel Aziz, Alberto Grandi, Enrico Manca, Gianni De Michelis, Giuseppe Ratti, Manca, Romano Prodi
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