La dolce quiete di Montecarlo è incrinata dal primo sciopero di Marco Neirotti

La dolce quiete di Montecarlo è incrinata dal primo sciopero Tremila persone sono sfilate per le strade del centro La dolce quiete di Montecarlo è incrinata dal primo sciopero La manifestazione è stata composta -1 lavoratori, in gran parte frontalieri, chiedono garanzia dei posti di lavoro e mantenimento del potere di acquisto DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE MONTECARLO — Quasi tremila persone in corteo hanno turbato ieri, la «grande quiete» di Monaco. Le autorità hanno fatto di tutto, con molta cortesia, per minimizzare lo sciopero, il primo della storia del principato, ma la manifestazione scalpore ne ha suscitato e non poco. La legge che regola lo sciopero (emanata nel giugno '80). la «precarietà del lavoro», gli «abusi nei contratti a tempo determinato» e alcune richieste (tra cui garanzia dei posti di lavoro, mantenimento del potere di acquisto, riduzione dell'orario settimanale a 35 ore) sono i temi sui quali i lavoratori delle industrie metalmeccanica e chimica, delle banche e degli uffici finanzia¬ ri, dei trasporti, degli alberghi e di Radio Montecarlo hanno deciso di tentare la grande prova di forza col governo.Al casinò invece, si è ripiegato su una assemblea durante la quale i dipendenti hanno confermato la loro adesione, poi sono tornati alle roulettes. Per arrivare alla manifestazione si è dovuta seguire una lunga procedura. Il 23 marzo, la richiesta all'Ispettorato del lavoro, poi il referendum in ogni impresa e infine il voto: ha vinto il si. Cosi ieri gli operai si sono raccolti nel rione Fontaneuille' la zona industriale: metà erano donne. I bancari e il personale degli alberghi si sono incontrati invece sulla piazza del casinò. Poi tutti, dai due rioni, sono partiti in corteo per rue Piege dove ha sede la Union Syndacats de Monaco. Hanno parlato Charles Saccal. segretario ge¬ nerale. Imperio Spinella (frontaliero di Ventimiglia) e Alex Falce, membri della direzione. Quasi tremila persone (un quarto composto da frontalieri) hanno ascoltato i discorsi e le mozioni da presentare al governo, hanno applaudito, senza tradire la pacatezza che è nello spirito del principato. Poi è partito il grande corteo. Commercianti e passanti guardavano con curiosità, con amicizia, sorridendo, ma senza sbracciarsi in manifestazioni di solidarietà. Nessun cartello o striscione (sono proibiti dalla legge). Davanti alla sede del quotidiano Nice Matin sono incominciati gli slogan: -Liberare l'informazione» gridavano i dimostranti. Accusano il giornale di non aver mai pubblicato nulla in materia sindacale, infatti questa mattina non c'era una riga sullo sciopero. Alla fine il corteo e arrivato all'Ispettorato del lavoro e una delegazione ha consegnato le mozioni. Ora si resterà in attesa delle risposte del governo. Se tardassero o fossero negative? «Si ricomincerà — dice Charles Saccal —. Faremo un altro sciopero». Per giugno intanto è stato promosso un convegno sulla legge che regola lo sciopero, con la partecipazione di sindacalisti, avvocati ed esperti di diritto italiani, francesi e monegaschi. La legge del giugno '80 è stata la molla che ha portato alla manifestazione. -E' già finita», -Non c'è più nulla», -Poca cosa», dicevano i poliziotti a chi chiedeva informazioni. Ma non era poca cosa. Se in alcune industrie ci si è fermati per solo un'ora o due. negli hotel la protesta è durata 24 ore. dalle 5 di ieri mattina alle 5 di stamane. -C'è il direttore?». -No — hanno risposto in un albergo — è a controllare il servizio in cucina». -E' a dare una mano in cucina» ha commentato sicuro un sindacalista. La situazione è stata davvero difficile. Qui c'è una clientela che è esigente per definizione. Ma i direttori hanno assicurato tutti che non c'erano problemi, che le adesioni allo sciopero erano scarse. All'Hotel du Paris, tra il casinò e lo Sporting Club, il direttore ha sentenziato: -Non ce ne siamo nemmeno accorti». Poi ha chiesto conferma a un dipendente in livrea, che pronto ha risposto: -Certo!». Chiunque, di fronte allo sguardo del direttore, avrebbe risposto-certo!». Marco Neirotti

Persone citate: Alex Falce, Charles Saccal, Imperio Spinella

Luoghi citati: Monaco, Montecarlo, Ventimiglia