Un sedicenne s'è impiccato in carcere

Un sedicenne s'è impiccato in carcere A Putignano, aveva paura Un sedicenne s'è impiccato in carcere BARI — Un ragazzo di 16 anni si è impiccato in cella quaranta minuti dopo che l'avevano arrestato per furto. Aveva paura. Si chiamava Luca Lovece. era il secondo di otto figli. L'episodio è accaduto il 3 aprile nel carcere di Putignano. ma si è saputo solo mercoledì perché i giudici del tribunale minorile di Bari hanno diffuso un documento di denuncia sui sistemi repressivi usati all'interno della casa di pena. Luca era stato sorpreso mentre rubava centomila lire dal cruscotto di un camion belga. Portato in carcere, ha chiesto al guardiano di andare al gabinetto. Rimasto solo si è sfilato i lacci delle scarpe, li ha uniti, ha legato il capo all'inferriata del finestrino poi ha infilato il collo nel nodo scorsoio. E' morto con la vertebra spezzata. Scoperto il cadavere, l'unica preoccupazione è stata quella di nascondere quanto era successo. Nessuno sapeva come giustificare la morte di un giovane di sedici anni finito in galera per un furto di centomila lire. Luca ha avuto una breve, ma disgraziata vita. Di carattere esuberante aveva abbandonato la scuola perché gli insegnanti non volevano saperne di lui. Gli assistenti sociali definirono Luca Lovece un giovane - recuperabile-, ma nessuno si era poi occupato di tendergli una mano. Rimasto solo. Luca ha cominciato a frequentare compagnie di ragazzi altrettanto sbandati, rubacchiava quanto gli capitava a tiro tanto per avere qualche soldo in tasca. Ma aveva paura del carcere, del silenzio della cella. -Se dovessero prendermi — aveva detto a un amico — la faccio finita-.

Persone citate: Luca Lovece

Luoghi citati: Putignano