Che cosa accade a Caorso?

Che cosa accade a Caorso? Dopo r ennesima fermata dell' impianto per la piena del Po Che cosa accade a Caorso? Il sindacato chiede una «bonifica» della centrale atomica - Il responsabile della Cgil propone l'affidamento della «gestione industriale» a un gruppo dell'Enel di Milano che ha già ottenuto favorevoli risultati in altri impianti NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE PIACENZA — La centrale atomica di Caorso ha ripreso a funzionare a ritmo ridotto. Per l'ennesima volta è in fase di avviamento. Gli ultimi due inconvenienti che hanno messo in ginocchio il gigante nucleare sono, in ordine di tempo, un intasamento del -condensatore principale dell'opera di presa d'acqua sul fiume Po» e il comportamento anomalo di una scheda di programmazione del calcolatore centrale. In quest'ultimo caso si sarebbe trattato di un falso stato d'allarme, determinato da un -ghiribizzo elettronico-, senza alcun riscontro con la realtà dell'impianto. Sono ricorrenti questi guasti a Caorso e in un precedente articolo scrivevamo delle perplessità dell'opinione pubblica nei confronti di una centrale che — per il solo fatto che ha un nocciolo atomico — si dovrebbe immaginare regolata nel funzionamento come il più sofisticato orologio svizzero. «Invece ciò che accade a Caorso è allucinante — sostiene Gaetano Mantovani, responsabile della Commissione nazionale sicurezza nucleare della Cgil e segretario della Camera del lavoro di Piacenza — per una serie di errori di progettazione e di gestione. Prendiamo il caso della piena del Po. che il 2 aprile ha limitato il funzionamento della centrale. Limo e detriti hanno potuto intasare il condensatore per uno sbaglio di progettazione dell'opera di presa d'acqua da parte del Ctn (Costruzioni termiche nucleari) dell'Enel di Roma. Organismo che non ha esperienza di opere di presa fluviali, ma solo sul mare. Il Ctn di Milano, al contrario, questa esperienza ce l'ha, come dimostrano le centrali di Casella e di Piacenza, dove non si è verificato alcun inconveniente. Ebbene, fra i due Ctn, di Roma e Milano, non esistono rapporti!'. Mantovani elenca una serie di altri problemi, denunciati dal movimento sindacale unitario per la centrale di Caorso. Eccone una sintesi. 1) L'inadeguatezza dell'Enel, del Cnen e dell'industria manifatturiera italiana e l'esigenza di appositi provvedimenti di riforma e di piani di settore. -C'è un'opera di bonifica da compiere a Caorso — dice il sindacalista — elencando rigorosamente tutto ciò che non va e assumendo precisi impegni per le modifiche, con tempi e modi scelti alla luce del sole-. 2) La necessità della definizione di un progetto di gestione industriale di Caorso. da affidare al gruppo dell'ing. Genola. che segue questi problemi nel Ctn del compartimento Enel di Milano. -Quel gruppo — spiega Mantovani — ha elaborato assieme ai tecnici e ai lavoratori delle centrali di Casella e di Castel San Giovanni un programma dai risultati positivi, anche se perfezionabili-. 3) La necessità di qualificazione dei lavoratori addetti alla centrale, con rigorosi criteri di professionalità ed esperienza a tutti i livelli. -Dalle 180 unità in organico preventivate inizialmente, si è arrivati alle oltre 300 concordate nel giugno scorso sulla base di reali esigenze dell'impianto: e gli operatori non si inventano!-. 4) L'esigenza di un nuovo rapporto dell'Enel con la popolazione, gli enti locali e la Regione «per superare un costume di arroganze e prevaricazioni pluridecennali da parie dei "signori" dell'elettricità prima del 1964 e dell'Enel dopo-. 5) Il superamento del metodo di costruzione e adeguamento della centrale con il contratto «chiavi in mano», che -spinge i fornitori ad accelerazioni — del resto fallimentari — dei tempi di lavoro. Metodo che oltretutto — aggiunge Mantovani —porta alla più completa deresponsabilizzazione e passività dell'Enel-Costruzioni termonucleari e dell'Enel-Esercizio, oltre che alla scelta dell'appalto selvaggio-. Ci vorrebbe ancora, conclude il sindacalista, una predisposizione seria e attendibile del piano d'emergenza esterno, coinvolgendo nella sua elaborazione e gestione gli organi di governo locale, preparando opportunamente le strutture preposte alla sua gestione: -A cominciare dai vigili del fuoco e dall'Enel, predisponendo anche i presidi sanitari con adeguato personale, die potrebbe essere chiamato in causa se vi fosse un incidente. E ricordando sopra ogni altra cosa che ai fini della sicurezza è fondamentale la gestione qualificata dell'impianto a tutti i livelli di responsabilità-, f-ffil-

Persone citate: Gaetano Mantovani, Mantovani