Per Frassati, l'ultimo Savonarola nuovo passo verso la beatificazione

Per Frassati, l'ultimo Savonarola nuovo passo verso la beatificazione RELIGIONI E SOCIETÀ' Per Frassati, l'ultimo Savonarola nuovo passo verso la beatificazione Pier Giorgio Frassati è soltanto il simbolo della purezza giovanile, della carità e dell'ascesi mistica, com'è stato proposto per decenni? La domanda è d'attualità ora che il processo canonico per la sua beatificazione ha compiuto un passo decisivo con la ricognizione della salma, trovata quasi intatta, martedì scorso nel cimitero di Pollone presso Biella. Dice il proverbio che ogni epoca ha i suoi santi. Nel caso specifico ci sembra che le -virtù eroiche- del Servo di Dio. scomparso cinquantasei anni or sono appena ventiquattrenne, s'inquadrino perfettamente nei tempi d'oggi. Anche le testimonianze di sua sorella, la signora Luciana Frassati Gawronska, pub- blicate in una splendida biografia e in altri libri, presentano un tipo di virtù per cosi dire sociali che allargano quelle di solito attribuite a Pier Giorgio. Le colse con intuizione l'allora card. Karol Wojtyla che il 27 marzo 1977 (un anno e mezzo prima di diventare Papa) parlò di Pier Giorgio agli universitari di Cracovia. Disse, in sostanza, che è un esempio per i giovani contemporanei perché -appariva l'uomo delle otto beatitudini»: cioè, spendeva se stesso nel testimoniare concretamente la propria fede, nell'impegno sociale, nella carità, nel -preoccuparsi dell'uomo ». Sono tutte caratteristiche dietro le quali sta l'azione pratica, spesso contestatrice dell'epoca, che il Frassati portò avanti con straordinaria consapevolezza per la sua età. -Era lui quel giovane bruno con i pantaloni lunghi (poiché 10 portavo ancora quelli corti), seduto sul bigliardo. che discuteim animatamente, dominando il crocchio e me da lontano-. Cosi lo ricorda, con una pennellata anticonformistica. 11 domenicano padre Giacinto Arturo Scaltriti nel volume Pier Giorgio Frassati e il suo Savonarola, pubblicato nel '79 dalle edizioni Paoline. E' una -commossa ricostruzione-, che presenta un Frassati spesso diverso dallo stereotipo, in una dimensione più umana e cristianamente battagliera senza nulla togliere, anzi aggiungendo, alla sua continua -immersione nel mare di Dio-. Quando il 23 aprile 1922 entrò nell'Ordine Terziario Domenicano assunse il nome religioso di «Fra Girolamo Savonarola», come si chiamò «Robespierre» nel club dei «Tipi loschi», fondato con compagni di studi. Nel 1923. due anni prima della morte improvvisa per poliomielite fulminante, motivava cosi la sua scelta in una lettera all'amico intimo Antonio Villani: «... Ammiratore fervente di questo frate, morto da santo sul patibolo, ho voluto nel farmi terziario prenderlo come modello, ma purtroppo sono ben lungi da imitarlo». Il Savonarola tentò una -Repubblica fiorentina- di cui Cristo era il re: -Non per teocratismo, precisa Scaltriti, ma per la rigenerazione morale della società mondiale- che il Frassati definiva -grandioso progetto, bellissimo piano-. In questa coerenza tra fede religiosa e società terrena da attuare, s'inseriscono — ci sembra — le virtù eroiche del giovane piemontese, che possono includere la sua militanza antifascista, la sua azione per la giustizia sociale, le sue aperture — eccezionali per l'epoca — agli «amici comunisti» (secondo Scaltriti), dopo la confluenza di molti cattolici-popolari nel regime di Mussolini. Del resto, lo stretto legame fra pratica della carità degna d'un S. Francesco (Pier Giorgio, ricco, donò tutto ai poveri) e difesa delle libertà civili era per lui il frutto della sua cosciente fede che sintetizzava nell'amore di Dio e del prossimo. -Con la violenza si semina l'odio, scriveva dopo la prima guerra mondiale, e si raccolgono poi i frutti nefasti di tale seminagione; con la Carità si semina negli uomini la pace, ma non la pace del mondo, bensì la Vera Pace che solo la fede di Cristo ci può dare affratellandoci-. Su un piano anche politicamente impegnato, il Frassati è in piena sintonia con le peculiarità «sociali» dei quattro santi piemontesi più vicini: don Bosco, il Cottolengo. il Cafasso. il Murialdo. Come questi, visse la sua fede nella realtà d'una città industriale, dove le contraddizioni sono la inevitabile conseguenza dello svMuppo. per quanto si tenti di prevenirle. «San» Pier Giorgio Frassati. una volta sugli altari, sarà anche per questi motivi esempio di stringente validità per gli uomini d'oggi, specialmente per i giovani, siano credenti o laici. Lamberto Fumo

Luoghi citati: Biella, Cracovia, Pollone