Volevano assaltare la gioielleria Zurletti Nel loro covo pistole, piantine e refurtiva

Volevano assaltare la gioielleria Zurletti Nel loro covo pistole, piantine e refurtiva I 4 giovani catturati sull'auto che s'è schiantata contro un traliccio Volevano assaltare la gioielleria Zurletti Nel loro covo pistole, piantine e refurtiva La polizia li ritiene responsabili di due rapine in altrettante gioiellerie - Esordio il 19 marzo con una sfida alle vittime: «Vediamo ora se ci ammazzate» - Uno è in carcere, gli altri in ospedale (due in condizioni disperate) Stavano preparando una rapina alla gioielleria Zurletti di via Roma i quattro giovani che. lunedi pomeriggio, si sono schiantati, inseguiti dalla polizia, contro un traliccio in corso Einaudi. Facevano parte di una banda. E' stato scoperto anche il covo, un alloggio al quarto piano di via Villa Giusti 3.1 dirigenti della Mobile. Fersini e Sassi, hanno recuperato armi (due pistole), piantine, refurtiva. Le condizioni di due dei 4 banditi sono disperate. Umberto Greco, 23 anni, via Gioberti 4, è in coma gravissimo al Centro rianimazione dell'astanteria Martini, inaugurato venerdi scorso. Paolo Mulas. 21 anni, c. Molise 18 bis è in coma grave alle Molinette. L'hanno operato lunedi sera: ha lesioni interne oltre a fratture alle gambe e al bacino. Meno gravi le condizioni di Alessandro Bocchi. 21 anni, via Madonna delle Rose 23 (prognosi di 30 giorni) mentre il quarto. Emiliano Veronese. 23 anni, via Stradella 20 è rinchiuso alla Nuove. La polizia ha ricostruito i movimenti e il piano che la banda s'apprestava a eseguire. Poco dopo le 17.30 di lunedi, il Greco passa con la sua ■Golf» a prelevare il Mulas. ! Da piazza Sabotino l'auto im- bocca corso Peschiera, dove salgono il Bocchi e il Veronese. I quattro non sanno di essere seguiti a distanza da una «volante» della polizia che ad un certo punto affianca la «Golf» e intima di fermarsi. Greco, che è al volante, risponde accelerando. Ha inizio il carosello conclusosi con lo schianto dell'auto in corso Einaudi contro un traliccio. Nella «Golf» si trovano tre pistole, nastro adesivo, una boccetta di cloroformio. Probabilmente i quattro erano diretti in via Villa Giusti per lasciare l'auto e salire su un'altra rubata. L'obiettivo era la gioielleria Zurletti di via Roma. II nome dei 4 giovani non è sconosciuto alla polizia. Alla fine dello scorso mese, la questura di Palermo aveva fermato e rispediti in Piemonte proprio gli stessi protagonisti dell'incidente di lunedi. Perché erano andati in Sicilia? Avevano accompagnato un loro amico. Antonino Madonia. 26 anni, via Saorgio 59. tornato a Palermo per vendicare la morte di un fratello assassinato da alcuni killer alla fine di gennaio. Vendetta mancata. Ma al momento di imbarcare l'auto per Torino, lo stesso Antonino Madonia è caduto sotto i colpi di sconosciuti. Secondo gli inquirenti la «banda dei quattro» sarebbe resDonsabile di altre due re¬ centi rapine. La prima, il 19 marzo, in via Barletta 47, all'oreficeria dei fratelli Giacomo e Remo Lazzari. 35 e 46 anni. Armati di pistola e di arroganza, due banditi minacciano e legano i titolari per venti minuti. Se ne vanno con un bottino di duecento milioni. La seconda rapina attribuita a Greco. Mulas, Bocchi e Veronese è della scorsa settimana. Oreficeria assaltata quella di Laura Guadagnini, 47 anni, corso De Gasperi 47 D. I banditi che entrano sono ancora due. armati di pistola, si fanno aprire la cassaforte, intimano ai presenti (due clienti e il marito della titolare) di stendersi a terra, arraffano gioielli e preziosi per oltre trenta milioni. Segni caratteristici, in entrambi gli assalti, l'estrema preparazione e decisione dei banditi, oltre alla loro spavalderia. Durante l'irruzione nell'oreficeria in via Barletta si sono segnalati per gli insulti e le minacce. .Non muovetevi o vi stendiamo — intimarono —. Orefici bastardi, sparate ora, vediamo se avete ancora il coraggio di uccidere i ladri». Paolo Mulas fotografato la scorsa estate - Umberto Greco, grave Sandro Bocchi

Luoghi citati: Molise, Palermo, Piemonte, Sicilia, Torino