«Feltrinelli diventò un terrorista quando ritornò da Cuba nel '71 »

«Feltrinelli diventò un terrorista quando ritornò da Cuba nel '71 » Depone ancora il professorino Fioroni al processo di Milano «Feltrinelli diventò un terrorista quando ritornò da Cuba nel '71 » «Prima si preparava solo per difendersi in caso di colpo di Stato» - «Curavo i passaggi clandestini di frontiera e ero responsabile militare nel gruppo terroristico a Milano» ha detto Fioroni - Moretti non comparirà al processo: la sua posizione è stata stralciata MILANO — Superato l'ostacolo procedurale rappresentato dalla richiesta di Mario Moretti di assistere al processo d'appello sulla preistoria del terrorismo che lo vede imputato insieme a Curcio. il professorino Fioroni (il primo dei br «pentiti») e altri 13. è terminata la fase dibattimentale del procedimento sulla vicenda dei Gap - Feltrinelli. I giudici hanno accolto la richiesta della procura generale di stralciare la posizione dell'ex «primula rossa» considerando valida la necessità di mantenerlo in isolamento cioè ritenendo l'isolamento come «legittimo impedimento» a comparire. Questa decisione non è stata condivisa da buona parte dei difensori presenti. «E' il meccanismo che non va bene» ha sostenuto il prof. Gaetano Pecorella legale di Lazagna, osservando come l'arresto, che dovrebbe comportare l'immediata traduzione in aula, in questo caso provoca invece l'estraniazione dell'imputato dal processo. «In un caso limite — aggiunge — un imputato potrebbe cos'i essere arrestato proprio per impedirgli di assistere ad un processo che lo riguarda». La notizia che non vedranno al loro fianco il vecchio amico Moretti non ha comunque suscitato la'benché minima reazione dei brigatisti detenuti. Erano appena tornati in aula dopo essersene andati per non assistere alla deposizione resa da Carlo Fioroni. Le due ore da lui occupate ieri non hanno portato sostanziali novità al processo. Ha spiegato come a due riprese acquistò armi, nel '72, nel Liechtenstein e a Lugano. Compagni di viaggio gli furono nella prima occasione Valerio Morucci, Adriana Servida e un contrabbandiere. Luciano Gelatti detto «Sirio», mentre la seconda volta andò insieme a Morucci. la compagna di questi Leonarda Faggioli e ancora «Sirio». Il denaro per finanziare l'organizzazione, che allora si chiamava «lavoro illegale-, veniva da Roma mentre la pratica di autofinanziamento attraverso le rapine sarebbe stata seguita solo in seguito. Fioroni afferma poi che di rapine, mentre lui era responsabile militare di Milano, non ne vennero compiute. Ha poi spiegato, a richiesta del presidente, che il responsabile militare aveva il compito di reperire le armi, gli autoveicoli e gli appartamenti per i clandestini, mentre il responsabile politico doveva curare la preparazione dei quadri. Dopo avere ammesso che il gruppo faceva uso di esplosivi, per azioni dimostratrici e di addestramento, Fioroni, richiesto di spiegare quando avvenne il cambiamento nelle posizioni di Feltrinelli, ha detto: «Sulla base di miei ricordi, posso dire che cambiò dopo il suo ritorno da Cuba nell'estate del 71. Il suo discorso era all'inizio in funzione di una risposta difensiva ad un colpo di Stato che riteneva imminente: solo successivamente ipotizzò una via rivoluzionaria di tipo sudamericano». Sempre rispondendo a richieste di chiarimento ha raccontato come si fosse pensato di offrire a Feltrinelli il comando di «lavoro illegale» anche se in concorrenza con lui c'era Piperno. «Fioroni — ha domandato il presidente —. Negri l'accusa di essere un tarato psichico, un complessato cui davano qualche incarico per farla sentire utile. Cos'ha da dire?». «Avei'0 contribuito IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII alla costruzione della rete logistica svizzera — è stata la replica — e i passaggi clandestini di confine li curavo io. Ero anche responsabile militare di Milano. Per il resto — ha cercato di scherzare — ero normalmente nevrotico». Partito Fioroni per un carcere del Sud, dove vive in isolamento stretto, i giudici hanno chiamato l'avvocato Giovan Battista Lazagna. Il legale ha confermato quanto aveva detto in Coree d'assise e cioè che veniva incaricato da Feltrinelli di cambiargli assegni oltre confine dopo la strage di piazza Fontana, dato che l'editore aveva il timore che l'attentato alla Banca Nazionale dell'Agricoltura fosse il segnale per un «golpe». Curcio e gli altri detenuti in gabbia hanno invece rifiutato di rispondere spiegando di «non avere nulla da dire». m. f. quirenti uno degli organizzatori esecutivi della strage del 2 agosto dell'anno scorso alla stazione ferroviaria di Bologna. Si tratta di un detenuto «comune»: Mario Aurora, tossicomane, 25 anni, arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti. Aurora e Furlotti avrebbero avuto l'occasione nel gennaio scorso, di scambiare quattro chiacchiere nel carcere di Rimini ; il primo, in particolare, avrebbe quindi deciso di riferire agli inquirenti quanto detto nell'incontro. Non è stato possibile apprendere l'esito del confronto, ma Furlotti — secondo indiscrezioni — sarebbe apparso risentito perché ritiene gli indizi nei suoi confronti piuttosto labili e soprattutto avanzati da testimoni non molto degni di fede. I magistrati stanno in questo periodo verificando più dettagliatamente l'alibi di Furlotti. il quale disse di trovarsi — in occasione della strage — in una discoteca di Selva di Fasano (Brindisi) in compagnia di amici. L'ufficio istruzione del tribunale, infine, è stato dotato, dopo lunghe richieste, di un elaboratore elettronico messo a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna per immagazzinare i dati relativi alla strage e all'inchiesta Amato.