La «paura» spinge il dollaro

La «paura» spinge il dollaro La moneta Usa in forte rialzo su tutti i mercati per il «fattore Polonia» La «paura» spinge il dollaro In Italia ha chiuso a 1069,25 (nuovo massimo), in Germania ha guadagnato due pfennig - Sale l'oro ROMA — La lira ha tenuto bene nella seduta di ieri nei confronti delle monete europee, ma è stata coinvolta nella flessione generalizzata delle valute nei confronti del dollaro che ha chiuso a 1069,25 lire, oltre nove punti in più rispetto a venerdì e segnando un nuovo massimo storico. Il precedente era stato raggiunto il 16 febbraio con 1062 lire. Questa volta, ancor più di allora, il fattore principale della scalata del dollaro non è costituito dai problemi che pesano sulla situazione italiana ma dai riflessi internazionali della crisi polacca: a Zurigo come a Francoforte, a Parigi come a Londra e a New York la giornata di ieri è stata dominata dal «fattore Polonia». La situazione viene giudicata sempre più delicata e i rischi risultano maggiori a seguito della visita di Breznev a Praga e dei rinforzi che si sono aggiunti alle truppe del Patto di Varsavia impegnate in esercitazioni militari in territorio polacco. Le allarmate dichiarazioni che vengono da Washington e dal segretario di Stato Haig in visita in Medio Oriente si riflettono direttamente sulle piazze valutarie. La Banca d'Italia è intervenuta decisamente a difesa della nostra valuta, riversando sul mercato 13.7 milioni di dollari, pari all'intero ammontare trattato. Ciò tuttavia non è valso a migliorare la situazione della lira nei confronti della valuta americana. e questo conferma che il miglioramento del dollaro è imputabile più a fattori di politica internazionale che monetari. A Francoforte il marco in una sola seduta ha perso quasi due pfennig: al fixing il dollaro ha quotato 2,1469 marchi contro i 2,1275 di venerdì: la Banca centrale tedesca non è intervenuta sul mercato aperto e neanche al fixing. Il prevalere del fattore politico che. data la vicinanza territoriale della Polonia alla Germania pesa più sul marco che sulle altre valute, ha portato anche ad un miglioramento della lira sul marco: dalle 498,385 lire di venerdì è sceso ieri a 498,125. La lira ha invece ceduto leggermente sul franco francese che passa da 211.05 a 211.40. ma. al di fuori dello Sme. ha guadagnato terreno tanto sulla sterlina, che da 2342 passa a 2321 lire, quanto sul franco svizzero che passa da 546.6 a 545.2. Il rialzo del dollaro ha provocato un aumento di mezzo punto del tasso di svalutazione della lira rispetto alla moneta americana, che passa dal 45.19 al 45,67 per cento. Gli altri due indici di deprezzamento della lira, elaborati dalla Banca d'Italia hanno subito variazioni molto più ridotte: quello relativo al complesso di tutte le valute è del 52.13 per cento (contro il 52.01 di venerdì), quello relativo alle valute Cee è del 54.58 (54,60 venerdì). Il valore dell'unità di conto europea (Uce) era venerdì pari a 1263.41 lire contro 1263.67 della quotazione precedente. La situazione polacca ha spinto al rialzo anche i corsi dell'oro. Ha guadagnato oltre 10 dollari a Londra, quotando al fixing pomeridiano 533,75 dollari l'oncia contro 523 di venerdì. A Zurigo è avanzato di 11 dollari, passando da 522-525 a 533-536 dollari per oncia.

Persone citate: Breznev, Haig