La chimica tedesca perde terreno

La chimica tedesca perde terrenoIn calo vendite e profitti e le previsioni sono pessimistiche La chimica tedesca perde terreno HANNOVER — I margini di profitto dell'industria chimica della Germania Federale nel 1980 sono risultati pari a circa il 2% delle vendite (che sono ammontate a 107,7 miliardi di marchi) in calo rispetto al 2,4% dell'anno precedente e i funzionari industriali prevedono che i profitti declineranno ulteriormente nel 1981. Hans -Toachiin Lagmann. vicepresidente della Federazione industriale chimica della Germania Federale, ha detto, durante una conferenza stampa alla Fiera di Hannover, che mentre le vendite ne! 1980 sono nominalmente cresciute di un 5,2% l'industria ha accusato un leggero calo in termini reali nelle vendite tenuto conto dell'inflazione. «Iguadagni — ha precisato - dovrebbero svilupparsi leggermente meglio del prodotto nazionale lordo», il quale, secondo le previsioni degli esperti, diminuirà del 2% nel 1981. Langmann ha aggiunto che l'industria chimica è stata in grado di recuperare rispetto ai bassi livelli del quarto trimestre 1980 nel primo trimestre di quest'anno, ma questo consueto aumento stagionale non trova paragone con i livelli del primo trimestre 1980. Un funzionario della Federazione chimica tedesca ha asserito che l'industria chimica, come altri settori industriali, sta divenendo sempre più dipendente dalla crescita dell'export per mantere i livelli di vendita. Il bisogno di aumentare le esportazioni appare più evidente in vista delle decrescenti vendite interne, dicono alla Federazione. « Non riceviamo alcun impulso dal mercato interno* conferma Langmann. Le vendite estere che sono aumentate del 6.2% salendo a 41.4 miliardi di marchi l'anno scorso sono anche minacciate poiché il mercato della Germania Ovest sta perdendo il suo vantaggio competitivo sul mercato internazionale a causa dei crescenti costi dì produzione. Gli industriali ascrivono i guai della chimica tedesca agli alti costi di lavoro e energia, mancanza di risorse, di materie prime locali e costosi controlli ambientali. Indicando che altre industrie hanno di fronte a sè costi più alti. Langmann ha fatto presente che le industrie di altri Paesi accrescono la loro esportazione con sussidi all'esportazione, particolarmente nei settori dell'acciaio e tessile. «Questo danneggia la situazione generale del nostro commercio — ha detto — e vediamo con crescente preoccupazione che tali tendenze potrebbero riversarsi sai settore chimico». Langmann ha invitato il governo tedesco occidentale a prendere iniziative che rassicurino l'industria circa la sua capacita di competere in patria e all'estero. «Non chiediamo sussidi ma ragionevoli direttive» ha detto. Le spese di investimento dell'industria nel 1980 frattanto sono ammontate a 12.65 miliardi di marchi, il 5% del giro d'affari totale per ricerche nei campi dell'energia, sostituti di materie prime e cure mediche. L'industria chimica spera che ricerca e sviluppo nel campo dei composti inorgani, ci attenuino la pressione dei crescenti costi di materie prime. Dopo aver a lungo mantenuto una posizione di predominio sul mercato internazionale per i prodotti chimici, i tedeschi occidentali stanno in modo crescente preoccupandosi per la notevole crescita dell'industria chimica Usa (le esportazioni americane l'anno scorso sono aumentate del 18% : 2.458 miliardi di marchi!. I commerci col Giappone che gode di costi di produzione del 50% inferiori a quelli dell'industria tedesca sono aumentati del 21.dc'r : 659.370 marchi.

Persone citate: Langmann

Luoghi citati: Germania Federale, Germania Ovest, Giappone, Hannover, Usa