Mancini si è dimesso per potersi difendere nella vicenda Sindona

Mancini si è dimesso per potersi difendere nella vicenda Sindona Dalla commissione per il Mezzogiorno Mancini si è dimesso per potersi difendere nella vicenda Sindona ROMA — Per difendersi -dall'accusa falsa e infondata» che lo ha chiamato in causa nella vicenda Sindona. Giacomo Mancini ha deciso di dimettersi da presidente della commissione parlamentare per il controllo sugli interventi nel Mezzogiorno. La decisione è stata annunciata da Mancini in una lettera spedita al vicepresidente della commissione, il senatore Scardaccione. Perché queste dimissioni? -Le ragioni sono quelle che ho indicato nella lettera al vicepresidente — ci ha spiegato Mancini —, e non esiste nessun altro motivo nascosto. Sentivo un dovere di correttezza verso la commissione, e dovevo rispondere alla fiducia di chi mi ha eletto alla presidenza. In più, vorrei potermi difendere il più liberamente possibile da queste accuse, visto che legge e istituzioni — a cui dovrebbe spettare questa difesa — sono un po' arrugginite. Invece di una presunzione di innocenza, mi pare che qui rischi di emergere quasi una presunzione di colpa per gli accusati, visto il modo in cui viene presentata la questione, e visto come vengono lasciate circolare le voci più strumentali». Sulle dimissioni di Mancini ha preso posizione l'onorevole Elvio Salvatore, della sinistra socialista, sostenendo che - vanno respinte senza indugio. Il silenzio del segretario Craxi — ha aggiunto Salvatore — potrebbe alimentare il sospetto che la maggioranza del partito voglia strumentalizzre una testimonianza tutta da verificare: non si comprende, dwersamente, come possa restare in carica lo stesso presidente del Senato». Mancini, con ogni probabilità, verrà convocato nei prossimi giorni dalla commissione Sindona. Una richiesta in questo senso verrà portata domani all'esame della commissione dal presidente, Francesco De Martino. Mercoledì, i commissari dovranno pronunciarsi anche sulla proposta di De Martino di rendere pubblici atti, documenti e interrogatori, per evitare fughe interessate di notizie. L'ultima è di ieri sera: una voce che parlava addirittura delle dimissioni del presidente, e che lo stesso De Martino ci ha smentito con decisione. e. m.

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