Assalto del metano al Golfo dei Poeti di Bruno Marchiaro
Assalto del metano al Golfo dei Poeti Progetto per ampliare il terminal Snam Assalto del metano al Golfo dei Poeti Dovrebbero essere interrati altri 20 mila metri di baia Prevista la costruzione di tre cisterne più grandi di quelle esistenti - L'opposizione di «Italia Nostra» contro quello che definisce «un nuovo inutile, assurdo scempio» LA SPEZIA — Si riaccende nel Golfo dei Poeti un dibattito che sembrava chiuso alla fine degli Anni 60 con la sconfitta di chi si era schierato in difesa della natura. Adesso, come allora, al centro delle polemiche è la Snam che ha installato nella baia di Panigaglia una base di stoccaggio e di rigassificazione del metano deturpando uno degli angoli più suggestivi del golfo. Quando la Snam decise di attuare il suo progetto, non incontrò molte difficoltà: Portovenere si arrese quasi senza combattere in cambio del finanziamento di opere per un ampliamento del porticciolo e la costruzione di un piccolo complesso edilizio popolare; il capoluogo di provincia, La Spezia, rimase pressoché estraneo alla vicenda. L'unica vera opposizione fu quella di «Italia Nostra» che riuscì solo in parte a limitare le devastazioni del paesaggio da parte del terminal metanifero. Ora la Snam è ritornata all'attacco e, in modo informale, ha chiesto l'autorizzazione per ampliare i suoi impianti portantoli alle misure del progetto iniziale che risale al 1964. Il direttore generale della società e alcuni suoi diretti collaboratori si sono incontrati con il sindaco di Portovenere, ing. Talevi, comunista, e gli hanno sottoposto il piano di ampliamento del terminale. «£' il solito sistema della Snam — dice il prof. Paolo Emilio Faggioni, che fu per 16 anni segretario della sezione spezzina di "Italia Nostra" e uno dei più accaniti difensori del territorio — prima preparano il terreno con incontri informali, si assicurano l'approvazione dei comuni e degli enti interessati e poi presentano in modo ufficiale il loro programma; quando ormai è tutto deciso e ogni opposizione diventa inutile». Il piano della Snam è riassunto in un documento in cui, partendo dalla premessa che il metano assume un ruolo sempre più importante nel soddisfacimento dei fabbisogni energetici dell'Italia e considerando i recenti accordi per l'importazione dalla Nigeria e da altri Paesi di gas naturale liquefatto, si insiste sulla necessità di potenziare la capacità di ricezione, di stoccaggio e rigassificazione del metano destinato al mercato italiano senza ricorrere alla creazione di altri impianti in altre zone o di costosi metanodotti. Visto che abbiamo a nostra disposizione la baia di Panigaglia, si dice in sostanza, permetteteci di estenderci ancora un po'. Il progetto prevede l'interramento di altri 20 mila metri quadrati della baia (bisognerà infatti rubare spazio al mare perché alle spalle del terminale c'è la collina) e la costruzione di tre nuove enormi cisterne per la raccolta del gas, più grandi di quelle già esistenti. Nel piano si parla di attrezzature moderne, meno pericolose, pulite, della eliminazione della ciminiera che attualmente in determinati periodi illumina le notti del golfo con alte lingue di fuoco; si prospetta addirittura la possibilità di risparmio di energia utilizzando il calore dell'acqua di mare, non solo per la vaporizzazione del gas naturale liquido, ma anche per la produzione di energia elettrica mediante un apposito ciclo che sfrutti il salto termico tra la bassa temperatura del gas e la temperatura ambiente. La sezione spezzina di «Italia Nostra» ha presentato una mozione contro il progetto della Snam per chiedere la mobilitazione di tutti i soci contro quello che definisce «un nuovo inutile, assurdo, scempio-; la presidentessa, signora Amalia Barbero sta organizzando un convegno per discutere il problema. La sezione provinciale del partito repubblicano si è dichiarata contro il progetto della Snam. Bruno Marchiaro
Persone citate: Amalia Barbero, Paolo Emilio, Talevi
Luoghi citati: Italia, La Spezia, Nigeria, Portovenere
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