Curzio rimane muto davanti ai giudici

Curzio rimane muto davanti ai giudici Processato a Milano con 5 brigatisti Curzio rimane muto davanti ai giudici MILANO — Se ne sono rimasti muti nel gabbione Renato Curcio e i cinque altri brigatisti sotto processo insieme con lui per l'attività del gruppo che faceva capo all'editore guerrigliero Feltrinelli e per l'evasione del «capo storico» dal carcere di Casale Monferrato. Nessuno degli imputati è intervenuto mentre il giudice a latere Giovanni Arcai conduceva per la terza giornata consecutiva la relazione sui singoli reati di cui si deve occupare la corte d'assise d'appello e quindi su ognuno dei sedici accusati. Preciso fino alla pignoleria, non privo di un certo gusto teatrale, di tanto in tanto il magistrato ha strappato dei sorrisi ai brigatisti, come quando rievocando l'irruzione nel carcere di Casale di un commando br. ha ricordato che un detenuto comune, addetto alla pulizia esterna, cercò di approfittare del momento per sgattaiolare fuori dal portone mentre le guardie venivano minacciate col mitra dalla moglie di Curcio. Margherita Cagol. Non comprendendo assolutamente cosa avveniva un agente di custodia si rivolse seccato alla terrorista dicendole: «Ma cosa fa signora, non vede che mi fa scappare un detenuto». Terminata la relazione il presidente rivolto alla gabbia dei detenuti ha detto: « Vorrei parlare con il signor Renato Curcio». «No. no — ha risposto il detenuto — io non ho proprio nulla da dire». «Lei ieri l'altro — ha ripreso il magistrato — è stato tanto cortese da soprassedere alla revoca del difensore, ora intende ribadire la revoca?». «Certamente» è stata la risposta di Curcio. Uno per uno anche gli altri imputati (Ezio Fontana. Attilio Casaletti. Pierluigi Zuffada. Augusto Viel e Giorgio Semeria) hanno revocato il mandato ai rispettivi difensori.

Persone citate: Augusto Viel, Curcio, Ezio Fontana, Giorgio Semeria, Giovanni Arcai, Margherita Cagol, Pierluigi Zuffada, Renato Curcio

Luoghi citati: Casale, Casale Monferrato, Milano